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La mia esperienza

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Mimì
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Hulkessa
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Messaggio  Hulkessa Mer Nov 02, 2016 9:06 pm

Ho sempre saputo che c'era qualcosa che non andava. Mi sono sempre sentita diversa.
A 14 anni ho avuto la mia prima relazione (mi comportavo da borderline da manuale DSM...), lui mi ha lasciata a 16 anni e da lì ho iniziato un periodo limitato di autolesionismo con tagli.
A 17 anni mi sono finalmente accettata come lesbica dato che guardavo le ragazze più del mio ragazzo (che ho lasciato dopo 2 mesi).
A 18 anni ho iniziato una relazione per cui mi sono pure trasferita da Lecco a Padova con la scusa della migliore università di psicologia (ragazza conosciuta online, relazione finita anche peggio di quella dei 16 anni).
Ma per non annoiare arriviamo al sodo.. non sentendomela di tornare a padova ho iniziato a stare a casa e andare là solo per dare gli esami (nel frattempo ho passato un anno di relazioni con ragazze per lo più da una notte o 1 mese massimo, poi mi stufavo).
Il dubbio di essere borderline era scattato già con il primo ragazzo perchè nei momenti in cui non mi sentivo me stessa dalla rabbia capivo che non era normale, così come la gelosia. Poi gli studi di psicologia mi hanno fatto escludere il bipolarismo e ho capito di essere davvero borderline.
Ho passato un anno di depressione (in cui sono andata da una psicologa dinamica che non ha risolto nulla, non faceva nè diceva nulla nemmeno quando le dicevo che volevo ammazzarmi ma sapevo che non potevo).
Poi un salto da uno psichiatra rinomato a Como dopo aver mollato la psicologa: suggerimento per guarire? Uscire con i ragazzi. No comment.
dopo due mesi altro giro altro regalo: una psicologa cognitivo comportamentale che mi boccia da subito la mia autodiagnosi, rimangiandosi il tutto dopo 2 mesi di infiniti test che già conoscevo. Poi, alla prima chiamata che le ho fatto (chiestami da lei quando volevo uccidermi) mi ha mollata dicendomi che avevo bisogno di una struttura.
E ora ho 23 anni e mi trovo bene con la mia psicologa, al Cps.

Sono passata dal tentare il suicidio, al dare pugni agli specchi, al tagliarmi, infine cerco di fare altro.
Sono quei momenti di vuoto, che la psicologa mi ha detto dipendano dal fatto che non riconosco le mie emozioni quindi mi sento vuota e parte l'istinto suicida. Gli atti scritti sopra alleviavano queste sensazioni ma ultimamente ho visto che fare cose che scarichino adrenalina mi fanno passare tutto (esempio discesa con lo skateboard, che sto ancora imparando a usare Smile  ). Penso che l'adrenalina mi faccia rientrare in me stessa e perdere quel vuoto in un colpo solo anzichè gradualmente come i metodi autolesionisti, lenti, perchè quando mi arriva la scarica la sento e mi viene quasi da svenire, ma almeno è un metodo meno distruttivo.

Mi spiace per il poema ma desideravo sfogarmi con qualcuno che mi capisse. Ah ora ho una ragazza da 8 mesi. Va tutto bene ma più che altro, purtroppo, penso che non ci siano episodi di gelosia patologica solo perchè, essendo lei molto asociale e pantofolaia, non  me ne dà occasione.

Grazie per chiunque legga, un augurio di stare sempre meglio... anche se è difficile...

Hulkessa

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