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La mia esperienza borderline

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Messaggio  Kali Lun Dic 05, 2011 1:08 pm

Beh, meglio così almeno una cosa sana c'è in me... però non posso considerarmi artista, infatti non ho proprio le qualità per diventarlo, diciamo che ho un comportamento artistoide, ma in quanto al talento lascio parecchio a desiderare

Kali

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Messaggio  giacomo Lun Dic 05, 2011 1:00 pm

Comunque da come descrivi lo stato in cui crei, ti posso assicurare per esperienza (ho fatto il pittore all'inizio del 2000 e ho frequentato a fondo quell'ambiente, finchè come al solito non sono crollato) che è lo stato d'animo dell'artista puro! Insomma, non sentirti matta perchè provi quel senso di alienazione: è sano. Almeno così mi confermavano tutti gli artisti sani che frequentavo! Smile oltre a provarlo io stesso, ovvio.

giacomo

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Messaggio  Kali Lun Dic 05, 2011 11:42 am

Hai ragionissima Giacomo, infatti in questi giorni mi sono messa un pò a leggere, a scrivere, a ricercare, addirittura a pasticciare con tempere e tele mi sento un pochino meglio, l'immobilità è proprio la fine, la cosa piu brutta, mi sento soffocare quando non faccio nulla. Però quando mi risveglio così, ho altri problemi.... cioè, mi sento tipo in trance... mi sento che vago in mondi illusori e fantastici, mi sento alienata... cioè se scrivo, non riesco a uscire da quella modalità..... se dò spazio alla mia fantasia, mi perdo in essa, non è facile poi ritrovare la realtà a comando, quando decido io... se disegno mi perdo nei miei dipinti, divento molto introspettiva, non ho voglia di parlare di futilità, ho voglia solo di indagare in me stessa, di perdermi, di viaggiare con la fantasia, di volare in alto in alto... non voglio distrazioni, non vorrei neanche essere qui al lavoro oggi, vorrei.... pensare, stop. E' come quando fai un sogno molto vivido e realistico e poi ti svegli e per tutto il giorno sei stralunato, pensi a quel sogno, come se fosse quasi vero, ad un passo da te, basta solo chiudere gli occhi.... rivivi le sensazioni del sogno durante la giornata, senti un odore giò sentito nel sogno, un suono, un colore, e ripensi ad eventi forse mai esistiti, forse li hai solo vissuti in qualche fantasia, in qualche viaggio mentale, in qualche altra vita... roba strana la psiche :-)

Kali

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Messaggio  giacomo Dom Dic 04, 2011 4:25 pm

Kali ha scritto:Ci sono giorni più bui e altri più luminosi e probabilmente questa altalena durerà tutta la vita ma cercate sempre di essere sinceri con voi stessi e soprattutto magnanimi. Questa personalità di luce ed ombre va accettata quello che dobbiamo cambiare e' il moto distruttivo che ci pervade. Non ha senso distruggere noi stessi, gli altri, gli oggetti e le relazioni. La vita e' troppo breve per passarla a distruggere invece di costruire. Non dobbiamo avere paura. :-)

Grande sono daccordissimo con te e ti faccio i miei complimenti per come dici di stare gestendoti, ti do un consiglio se lo accetti: quando dici:
"E mi sento una nullità perché ancora oggi non ho trovato una passione e mi sembro una bottiglia piena di idee passioni e amore he non riesco a incanalare x colpa della mia incostanza. Una bottiglia pronta ad esplodere. Ma ho troppa paura di dedicarmi a qualcosa perché so che mi deluderò."
io ti consiglio di vederla così, perchè in pratica sento la stessa cosa verso me stesso: non ha importanza il risultato, l'importante è il fare.
Cioé non importa il risultato di una qualsiasi cosa che fai l'importante è il farla, il rompere l'immobilismo.
Io pure sono pieno di idee e di passioni e spessissimo anche per colpa del lavoro, degli impegni familiari e di altre cagate obbligatorie non trovo il tempo di dedicarmi a me stesso e allora mi dedico appena possibile a piccole cose: spesso sono pasticci o esperimenti sciocchi o infantili come dipingere al computer o rileggere libri già letti però almeno mi smuovono, mi riavvicinano a me stesso, non importa che i risultati che ottengo non siano professionali: sono miei e tanto basta!
Anche io non ho trovato nessun aiuto (o quasi) nella psichiatria, si tratta secondo me di un branco di sadici che si divertono a fare esperimenti farmacologici, però credo nella biochimica dato che oltre una certa soglia gli psicofarmaci e gli ansiolitici ancora mi funzionano, ma sono solo sistemi sintomatici, servono a togliere il dolore non sono la cura. La cura è la ricerca di sé stessi come dici te.

giacomo

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Messaggio  Kali Dom Ott 30, 2011 4:25 pm

Ciao cecile! Grazie x la tua fiducia! Quello che posso dirti e' di tenere sempre duro, la strada da fare e' lunga ma lo e' a 16 come a 27. Pero piano piano negli anni capirai quali sono le priorità della vita. E la prima e' star bene. Perché i tuoi 16 anni ci sono una volta sola, non li riavrai mai più. Quando passo un giorno a soffrire, alla sera penso che ho sprecato una giornata che non tornera più. E i giorni lo sai non sono infiniti. E poi penso a cosa farei se avessi una malattia incurabile e quelli fossero davvero i miei ultimi giorni. Beh non li passarei certo a soffrire per cose il più delle volte risolvibili. Pensa alle cose semplici, a me un gatto aiuta molto più di tante altre cose. Un bacio cecile sei molto forte!

Kali

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Messaggio  Cécile. Mar Ott 25, 2011 12:38 am

Ciao cara,
ho letto il tuo messaggio e mentre leggevo..ero sorpresa di leggere di una ragazza che ha passato esperienze come le mie! So come ti senti..mentre leggevo, mentre tu descrivevi ciò che provavi avvertivo quelle sensazioni dentro di me!
Io ne ho solo 16 di anni, ma soffro di Disturbo Borderline e Disturbo istrionico di personalità.
Non so come uscirne perché non ho ancora la maturità come te..ma m'hai fatto sentire meglio perché per la prima volta in vita mia mi sono sentita capita..GRAZIE!
Spero per te che tu ce la faccia a guarire..t'auguro il meglio!

Cécile.

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Messaggio  Kali Gio Ott 20, 2011 3:50 pm

Buongiorno a tutti sono una ragazza di 27 a cui e' stato diagnosticata la personalità borderline 10 anni fa. Non sono mai stata una persona facile da comprendere, come non ero una bambina equilibrata anche se intelligentilissima e piena di vitalità. La mia prima esperienza con gli psicologi l'ho avuta a 7 anni x colpa del divorzio dei miei genitori. Io sinceramente all'epoca non mi rendevo conto di avere dei problemi comunque quella psicoterapia mi faceva soffrire perché mi faceva sentire diversa dagli altri bambini. Con l'arrivo dell'adolescenza cominciarono i veri problemi. Soffrivo immensamente, mi sentivo vuota inutile arrabbiata e terribilmente sola. Sono sentimenti comuni a tutti gli adolescenti ma in me erano molto più marcati, invalidanti e cercavo di non soffrire tagliandomi e annebbiandomi con farmaci e psicofarmaci che trovavo anche a casa di amici. Tutti comportamenti che mi facevano stare peggio, molto peggio, infatti un giorno decisi di farla finita con un mix di farmaci. Passai delle brutte giornate in ospedale, ero impaurita avevo fatto una cavolata lo sapevo benissimo, mi ero ficcata in una situazione più grande di me e la cosa peggiore era vedere quanta sofferenza ho causato con quello stupido gesto. Ancora oggi non riesco a pensare a quello che ho fatto senza farmi prendere dall'ansia, non ho mai affrontato seriamente questo argomento, ne con altri ne con me stessa. Dopo questo episodio mi hanno spedita dritta dritta da uno psichiatra che mi ha prescritto il risperdal e lexotan. E ha formulato sa sua diagnosi, il suo giudizio inappellabile che ancora oggi mi porto dietro anche se sento di essere migliorata molto. Mesi di psicofarmaci non sono serviti a nulla se non ha farmi sentire ancora di più dentro una bolla, dentro un mondo irreale. Li smisi dopo più di un anno perché non avevano avuto il minimo risultato e lo psichiatra era solo capace di aumentare le dosi. Odio quell'uomo che non ha minimamente capito che la mia sofferenza non poteva essere cancellata con gli antipsicotici. Gli anni successivi sono una specie di buco nero fatto di ansie paranoia rabbia. Solitudine e disperato bisogno di amore. Amore che pero rifiutavo con insofferenza quando mi veniva offerto. Odiavo gli altri perché odiavo me stessa. Non ero riuscita mai a concludere niente nella vita eppure sono stata brava in tutto quello che ho fatto ma poi puntualmente mi stancavo. E mi sentivo senza identità, senza speranza di realizzare qualcosa. Passavo le giornate tra uno spinello e un Po di coca, tra un Po di oppio e qualche psicofarmaco, tra una bevuta e un'altra. Si mi divertivo per carità, vedevo u sacco di persone ma nessuna di loro era un amico vero. Sto imparando adesso a lasciarmi andare con le persone perché prima ero chiusa in una corazza dura e impenetrabile che mi impediva di vere veri rapporti di profonda e sincera amicizia. Sono sempre stata diffidente verso il mondo e la gente, ho sempre avuto la sensazione di essere fregata e giudicata male. Ho sempre riversato sulle persone a ne a me più vicine la mia rabbia con improvvisi scatti di ira... Ho rotto un sacco di oggetti, anche ultimamente. Decisi di ritornare dallo psichiatra ma anche quesa volta duro' pochi mesi, che comunque mi servirono x capire che dovevo svegliarmi oppure sarei totalmente impazzita. Da li comincio' una lenta risalita. Un grande lavoro su me stessa ogni giorno e ogni minuto. C'era un nemico da combattere e quel nemico ero io, ero la peggiore nemica di me stessa e mandavo puntualmente in fumo ogni buon proposito. Ho conosciuto un ragazzo e lui mi ha aiutata tanto col suo amore. Mi ha fatto capire che anche io sono degna di amore, che non sono un mostro. Adesso sono anni che stiamo insieme e cerco di far filare dritta la nostra storia nonostante la mia tendenza a rovinare ogni cosa. Devo forzarmi spesso e volentieri per ricordarmi che il mio compagno non e' un nemico ma l'uomo che amo e che mi ama e che lui non vuole farmi del male. Solo io voglio farmene. Spesso litighiamo e spesso mi arrabbio troppo urlo troppo minaccio suicidi che non voglio commettere e rompo qualcosa, x poi pentirmi e sentirmi terribilmente in colpa. E soffrire. E mi sento una nullità perché ancora oggi non ho trovato una passione e mi sembro una bottiglia piena di idee passioni e amore he non riesco a incanalare x colpa della mia incostanza. Una bottiglia pronta ad esplodere. Ma ho troppa paura di dedicarmi a qualcosa perché so che mi deluderò. Pero ci provo ogni giorno ad essere positiva e costruttiva, senza psicofarmaci, senza psicoterapia, solo con la mia forza e l'aiuto delle persone che amo. Purtroppo a volte mi ritrovo perduta in quell'abisso nero dove ho vissuto tanti anni e mi sembra di non aver imparato nulla, le paure e le ansie sono ancora li. La paura della morte. Un'angoscia senza fine che non so quando riuscirò a sconfiggere. Oggi comunque ero venuta qui x cercare un conforto dato che sto passando dei periodi un Po neri e l'ho trovato. E ho deciso i darvene anche a voi perché con la mia testimonianza voglio dirvi che la personalità borderline non deve essere una malattia. Lavorate ogni giorno su voi stessi, e' difficile perché a volte sembra facile e a volte vi sembrerà di non aver fatto progressi ma se siete coscienti dei vostri sentimenti e dei vostri problemi siete sulla strada giusta. Ci sono giorni più bui e altri più luminosi e probabilmente questa altalena durerà tutta la vita ma cercate sempre di essere sinceri con voi stessi e soprattutto magnanimi. Questa personalità di luce ed ombre va accettata quello che dobbiamo cambiare e' il moto distruttivo che ci pervade. Non ha senso distruggere noi stessi, gli altri, gli oggetti e le relazioni. La vita e' troppo breve per passarla a distruggere invece di costruire. Non dobbiamo avere paura. :-)

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