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Messaggio  Ospite Gio Giu 06, 2013 11:30 pm

Ciao Aquilone,
Innanzitutto spero ch tu abbia avuto modo di rivedere quella persona se davvero prvoi forti sentimenti, e spero che lei stia meglio.
ti riporto qui una cosa che ho trovato su facebook, credo sia attendibile, io seguo da poco la terapia di M Linehan, ma non seguo incontri di gruppo che pure sono parte integrante del suo programma terapeuto.In molti periodi della mia vita sono stata in terapia ma la diagnosi di borderline è arrivata solo pochi anni fa. Lo so è un po' lungo, comunque ti consiglio, se la rivedi, di consigliarle (scusa la ripetizone) di farsi seguire da un terapeuta, i farmaci aiutano, ma non risolvono... con un (bravo) trapeuta affronti il tuo vissuto, ti confronti e cerchi di farti aiutare. io al momento sono totalmente dipendente dal mio.
Un abbraccio.

"Il disturbo borderline di personalità è tra i disturbi più studiati. Il trattamento raccomandato dagli esperti per la cura di questo disturbo è la psicoterapia, eventualmente affiancata dalla farmacoterapia. Orientamenti terapeutici diversi hanno realizzato diversi tipi di terapie per la cura specifica del disturbo borderline. Attualmente risultano maggiormente efficaci i trattamenti che includono terapie diverse e intensive.
La terapia dialettico-comportamentale (DBT) di Marsha Linehan è un trattamento ad orientamento cognitivo-comportamentale integrato. Secondo la Linehan, la principale difficoltà di chi ha il disturbo borderline è quella di gestire le proprie intense emozioni (disregolazione emotiva). Obiettivi peculiari di questa terapia sono la riduzione dei comportamenti suicidari e dei comportamenti che interferiscono sia con la terapia, che con la qualità della vita del paziente. Questi obiettivi, unitamente alle modalità di cura e alle regole da rispettare, vengono definiti da terapeuta e paziente in uno speciale accordo (contratto terapeutico). Il trattamento della Linehan prevede due ore a settimana di terapia individuale e due o tre ore a settimana di incontri di gruppo (gruppi di skills training e di mindfulness). Negli incontri di gruppo vengono potenziate quelle abilità in cui il paziente risulta carente, in particolare la regolazione delle sue intense emozioni negative. Tale trattamento sembra essere particolarmente indicato per le persone che presentano atti autolesivi e suicidari.
La schema-focused therapy (SFT) di Jeffrey Young è un trattamento che integra l’approccio cognitivo-comportamentale con approcci basati sulle relazioni oggettuali e sulla Gestalt.
Secondo quest’approccio, nel paziente borderline sarebbero attivi degli schemi disadattavi precoci e delle strategie di padroneggiamento delle difficoltà che darebbero origine ad altri specifici schemi (es. Bambino abbandonato, Bambino arrabbiato e impulsivo, Genitore punitivo). Questo tipo di terapia mira, in particolare, al cambiamento degli schemi disfunzionali, alla regolazione emotiva e allo sviluppo di relazioni sane per il paziente.
La terapia centrata sul transfert (TFP) di Clarkin, Yeomans e Kernberg è una terapia di stampo psicoanalitico. Il suo obiettivo principale è quello di aiutare il paziente a riconoscere, a partire dalla relazione col terapeuta, le rappresentazioni di Sé e dell’altro non integrate (es. dire della stessa persona, a distanza di pochi minuti: “E’ la persona più buona della Terra!” e “E’proprio un infame!”) e a integrarle (es. “E’ una persona disponibile, anche se stavolta mi ha risposto male”). Il contratto tra terapeuta e paziente impegna quest’ultimo a ricorrere anche ad ulteriori risorse terapeutiche (es. terapia farmacologica, periodi di ricovero) nel caso in cui manifestasse comportamenti che minacciano la sua salute e il prosieguo della terapia. Questo trattamento è strutturato in due sedute di terapia individuale a settimana, per la durata di circa due anni.
Il trattamento basato sulla mentalizzazione di Bateman e Fonagy, di derivazione psicodinamica, è stato applicato finora solo su pazienti in strutture di semiricovero (day hospital). Secondo gli autori, la difficoltà principale di chi soffre di disturbo bordeline è quella di mentalizzazione, che consiste nella capacità di rappresentarsi gli stati mentali propri e altrui, di spiegarsi il comportamento e di prevederlo. Questa terapia, dunque, è volta all’incremento della capacità di mentalizzazione dei pazienti. Il trattamento consiste in tre ore a settimana sia di terapia individuale, che di terapia di gruppo analitica e in un’ora a settimana di terapia espressiva e psicodramma. A questi incontri vanno aggiunti quelli per il controllo della terapia farmacologia e quelli mensili con il gestore del caso.
Altre terapie per la cura del disturbo borderline, con prove di efficacia inferiori rispetto alle terapie già menzionate, sono la terapia cognitiva per i disturbi di personalità di Beck e Freeman e la terapia cognitivo-analitica di Ryle.
La terapia cognitiva per i disturbi di personalità (CTPD) di Beck e Freeman è un trattamento cognitivo-comportamentale che si focalizza sul riconoscimento e sulla messa in discussione delle credenze disfunzionali su di Sé, sugli altri e sul mondo. Queste credenze sarebbero generate da distorsioni della realtà (distorsioni cognitive) e costituirebbero gli schemi cognitivi (strutture cognitive di base che permettono di organizzare l’esperienza ed il comportamento). Nel trattamento del disturbo borderline di personalità, il paziente viene aiutato ad individuare e modificare, in particolare, una distorsione cognitiva (pensiero dicotomico) in base alla quale classifica le esperienze solo in due categorie che si escludono a vicenda (es. buono/cattivo). Questo tipo di trattamento dura circa un anno e prevede sedute a cadenza settimanale.
La terapia cognitivo-analitica di Ryle è un trattamento che integra l’orientamento cognitivo con quello psicoanalitico. Si basa sulla
ricostruzione e sul padroneggiamento delle immagini di sé e dell’altro e delle loro transizioni. Questo protocollo risulta indicato per quei pazienti le cui difficoltà principali riguardano il disturbo dell’identità e delle relazioni, piuttosto che i disturbi del comportamento. Si tratta di un trattamento breve (24 sedute e 4 incontri di follow-up) e altamente strutturato.
La terapia farmacologica attualmente viene utilizzata come supporto alla psicoterapia, per il trattamento dei sintomi del paziente. La sintomatologia di questi pazienti può essere suddivisa in tre grandi aree. Nella prima e nella seconda area vengono incluse rispettivamente le difficoltà di regolazione delle proprie emozioni e dell’impulsività, sintomi che sembrano rispondere molto bene agli antidepressivi di nuova generazione. Nel caso di rabbia molto intensa o di comportamenti a rischio, si ricorre anche a basse dosi di neurolettici atipici. Quando il trattamento con gli antidepressivi risulta insufficiente, si possono utilizzare gli stabilizzatori dell’umore. Nella terza area sintomatologica sono incluse idee persecutorie, idee suicidarie e sintomi dissociativi, per i quali si usano bassi dosaggi di neurolettici, da aumentare se la risposta è insufficiente. Nei casi in cui l’incolumità del soggetto è gravemente a rischio, si può ricorrere ad un ricovero ospedaliero. A questo proposito vanno distinte due situazioni estreme: i tentativi reiterati di suicidio e l’ideazione suicidaria conseguente ad un evento negativo o ad una fase depressiva acuta. Nella prima situazione, generalmente si raccomanda il ricovero in centri specializzati, dove il soggetto riceve, per periodi anche di qualche mese, cure psicoterapeutiche specifiche per le condotte suicidarie. Nel secondo caso è indicato un ricovero generalmente breve in ospedale o in clinica psichiatrica finalizzato ad un adeguato e controllato trattamento psicofarmacologico."

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Aiutatemi! Empty Ciao,

Messaggio  Aquilone Mar Mag 21, 2013 10:20 am

tutto oK? Vi siete risentiti?
Non posso aiutarti, peccherei di supponenza a darti qualsiasi consiglio.
Cerca di stare più sereno, guarda come si sviluppa la situazione.
Ok!
Ciao, Aquilone.

Aquilone

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Messaggio  Fabi88 Gio Mag 16, 2013 9:12 pm

Ciao a tutti Mi chiamo fabio e sono approdato su questo forum dopo varie ricerche su internet..Visto che credo di aver trovato persone competenti volevo esporvi il mio problema...da qualche mese una ragazza si è interessata a me e dopo varie chiacchierate ho scoperto che condivideva con me una miriade di interessi e idee..la ragazza perfetta insomma ,non la conosco bene ma da cio che ho capito dovrebbe soffrire di disturbi della personalità borderline, lei non me lo ha specificato anche se mi ha detto che prende psicofarmaci come ansiolitici stabilizzatori dell'umore eccetera perche è ipersensibile e ha subito dei traumi..ha iniziato la cura quattro mesi fa dopo l'ennesima delusione amorosa e in campo lavorativo e dopo aver tentato il suicidio gettandosi dalla finestra di casa ,Prima vita sregolata alcool e stupefacenti..poi anoressica..poi bulimica..insomma questa ragazza si è interessata a me e abbiamo iniziato dapprima a chattare..poi ci siamo scambiati i numeri di telefono infine ci siamo visti..notavo in lei cambiamenti repentini della serie si tirava indietro riguardo la conoscenza e poco dopo la trovavo a rifarsi avanti come pure affettuosissima le prime volte e man mano sentire scendere l'affetto e l'interesse quando in me invece aumentava.
Comunque dopo qualche uscita ci baciamo...poi facciamo l'amore..non saprei spiegare perche mi sono affezionato cosi a lei e mi stia cosi a cuore sta di fatto che lei vicino mi trasmetteva emozioni che nessuna ragazza mi aveva mai trasmesso ,poco dopo aver fatto l'amore lei mi spiega di capirla e che gia sa che da qui a due ore o due mesi o non sa si staccherà da me ,sentirà il bisogno di distaccarsi e mi dice di capirla se cio dovesse succedere, Comunque ieri è successo..mi ha detto che non sa cosa dirmi ma sente il bisogno di allontanarsi da me mi chiede scusa se mi ha ferito o in un qualche modo offeso che la sua testa ha smesso di nuovo di funzionare e che è nel panico piu totale e non vuole nessuno troppo vicino in questo momento perche tutti potrebbero risentire dei suoi momenti negativi che ora hanno preso in sopravvento su tutto..mi dice di cercare di capirla anche se sa che non ci riuscirò e mi chiede del tempo.
Ora al di là del mio interesse in campo relazionale ho sviluppato in questo poco tempo un grande affetto per lei e vorrei poterla aiutare solo che lei non me lo permette..mi sento terribilmente impotente in questa situazione e non so proprio come comportarmi..da ieri non l'ho piu cercata e lei non ha cercato me...cosa dovrei fare?? come posso starle vicino e aiutarla se lei vuole allontanarmi??? dovrei rispettare la sua scelta?? Consigli e pareri sono ben accetti!! Grazie a tutti per l'attenzione!

Fabi88

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