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Progressi e scoperte da ex borderline

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Progressi e scoperte da ex borderline Empty Re: Progressi e scoperte da ex borderline

Messaggio  theclash Dom Giu 06, 2021 5:18 pm

Ciao a tutti,
è ormai passato più di un anno e mezzo da quando scrissi di getto questi due post, e a dire il vero ne sono cambiate di cose.
Vengo di tanto in tanto in questo forum, ma ormai sembra piuttosto smorto. Chissà forse è colpa della pandemia o il "borderline" è passato di moda (anche se non ha avuto lo stesso hype del "narcisista", pare che siamo/siano tutti narcisisti).
Vorrei però buttar giù due righe per quelle persone che sono, o credono di essere, dentro una spirale di codipendenza affettiva. Condividendo il percorso fatto in questi 19 mesi spero di poter essere utile a qualcuno che si sta trovando nella mia stessa situazione oggi.

Non voglio fare nessun riassunto, potete leggervi i post qui sotto, ma voglio subito fare uno spoiler: a lei ci penso ancora, molto. A volte è così forte da stare molto male. Lessi tempo fa un post di una persona che dopo 20 anni ancora non ne era uscita. Mi ricordo che al tempo mi fece molta impressione e paura leggere quelle righe, ora inizio a capirle. Allora iniziai un percorso di psicoterapia che si è momentaneamente fermato questo giovedì, perché la mia psicologa è entrata in maternità, riprenderà forse a settembre. A dire il vero non so se ne ho ancora bisogno o meno, questi 3 mesi saranno una cartina tornasole di tutti questi mesi di lavoro.

A volte la cerco ancora, ma come già scrissi lei ha sempre continuato a ignorarmi, e questo chissà è un bene. Il non aver potuto però chiudere davvero con lei mi logora. Il fatto di non aver potuto dare una compiutezza a tutto questo è pesante da accettare, ma a dire la verità chissà se sarei stato capace di poter dare questa compiutezza di cui penso di aver bisogno. La cerco ancora e mi manca, posso dire con certezza che ancora non sono riuscito a trovare una persona come lei, anche se la nostra storia è stata terribile e il suo modo pensare, di comportarsi e di relazionarsi con gli altri è stato il peggiore che mi sia mai capitato di incontrare. Ma sento di avere ancora ben saldo quel filo che mi lega a lei. Quel filo che per il codipendente e anche per il borderline - per un certo periodo - è così importante, vitale, assoluto.

Ho controllato quello che faceva per molto tempo, e ogni tanto lo faccio anche ora, ma davvero di rado. Arrivato ad un certo punto non ce la facevo più a leggere certe cose, mi facevano troppo male. Lei condivide molto sui social, è una persona con un continuo bisogno di attenzioni e con un vuoto grande, una solitudine apparentemente incolmabile che traspare anche nelle cose più banali. Solitudine che si autoalimenta indossando maschere, incattivendosi sempre di più, cercando sempre più nemici per giustificare la tesi che il mondo faccia schifo, che siano tutti cattivi e che l'odio stia alla base di tutto, escludendo naturalmente l'amore impossibile, inesistente, ineffabile che lei prova per la persona X di turno.

Ma se da una parte questo è proprio quello che mi faceva tirare indietro, quello che mi faceva pensare "questa persona non mi piace proprio per niente, non fa per me, questa negatività mi fa realmente male", dall'altra l'impossibilità di non poter rientrare nei panni del salvatore, di quello che ha lo scopo di proteggerla (anche se non ci sono mai realmente riuscito) mi uccide.
Ad un certo punto però, per me è stato davvero troppo, quello che vedevo dal filtro dei social per me era diventato insopportabile. Mi sono sentito ridicolo a dare importanza a cotanta banalità e ho poco a poco, con molta buona volontà, smesso di farlo.

Ma se mi guardo indietro mi rendo conto di aver fatto anche molte altre cose: mi sono trasferito per lavoro, ho avuto una bella storia di quasi 8 mesi con una ragazza (poi non ha funzionato, forse io non ero realmente pronto e nemmeno lei), con la quale ho buoni rapporti per la quale nutro molta stima, ho una bella casa, un ottimo lavoro.

Ma queste sono delle conseguenze di un regime adottato con molto rigore: una vita salutare, delle buone abitudini che ho preso col tempo, troncare relazioni che non mi apportavano nulla coltivare quelle che per me sono oggi molto importanti.
Ho però fatto tutto questo con il suo pensiero sempre in testa. Si potrebbe dire che è una cosa folle e triste, ma è così. Penso comunque che è sempre meglio di niente, preferisco guardarmi indietro e pensare che ho fatto molto per migliorarmi nonostante la tristezza di non poterle condividere con lei, sapendo bene che questo sarebbe impossibile.

Quello che ho capito in tutto questo è che il rapporto tra il borderline e il codipendente è fortissimo, inspiegabile e spesso indissolubile. Si parla di accettazione (accettazione, resilienza, gratitudine sono forse i termini che ormai odio di più, visto l'uso smodato che se ne fa oggigiorno), ed è proprio così. Accettare che lei c'è e che questa cosa ci brucerà forse per sempre è un passo credo fondamentale.

Ma c'è un'altra cosa che secondo me è importante: spesso parliamo di quello che il borderline cerca come approvvigionamento, la 'bulimia di sentimenti', come le dissi in tempi in cui non sapevo nemmeno cosa volesse dire Disturbo Borderline (le dissi proprio queste parole 'credo che il problema in tutto questo sia la tua bulimia di sentimenti'). Ma non parliamo quasi mai di quello che il borderline da a noi codipendenti: il senso di colpa. Senso di colpa che ricerchiamo costantemente, che ci fa rimuginare su quello che abbiamo detto e fatto, segretamente sperando di poter trovare qualcosa che ci scateni l'ansia, che ci faccia vergognare. Di quello siamo golosi, ne abbiamo bisogno sempre, e quando lo troviamo ci crogioliamo col pensiero di "vedi? è come mi hanno sempre detto, non valgo nulla, non ne faccio mezza giusta". Senso di colpa che i borderline sanno bene come scatenare (nel caso di Fede in maniera nemmeno troppo fina) e che, almeno con me, ha sempre vinto a mani basse.
Questo senso di colpa per qualcosa che quasi mai è reale. Non lo è mai stato. Stiamo così attenti a mantenere il controllo, rimuginiamo così tanto sulle cose prima di farle che è oggettivamente difficile mandare tutto veramente in vacca. Questo senso di colpa è quello che ci coccola e spesso ci fa ritornare alla nostra infanzia, la nostra alcova.

Forse ho vaneggiato e divagato, ma quello che vorrei dire a tutte le persone che si trovano nel mio stesso stato è che avete avuto questo tipo di relazione, potete mettervi il cuore in pace perché questo legame durerà per molto, molto tempo. Forse per tutta la vita, e che alla fine, se siete codipendenti e siete incappati in una brutta storia con una persona affetta da disturbo borderline della personalità, e vi ha lasciato bruciati, potete solo dire grazie a questa persona. È l'unico modo di poter strappare la bolla e iniziare un percorso di cambiamento, l'unico modo per capirvi almeno un po'. E sarà proprio il borderline per il quale oggi non esistete più (nel migliore dei casi, nel peggiore potete essere uno dei tanti "casi umani" che ha incontrato nella loro vita, e vi odierà per questo. Lo scarto, almeno per me, è il fardello più difficile da accettare tutt'oggi) l'unica persona che davvero vi ha capito nel profondo.

Ciao e scusate il pippone. vvb

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Messaggio  BastaCosí Sab Nov 23, 2019 7:18 pm

Hai centrato il punto fondamentale, il fatto che il legame è alimentato da entrambi, ma soprattutto hai elaborato anche il perché questo succede. Provo ammirazione per questa capacità di mentalizzare, e anche perdonare, sono entrambi sintomi di intelligenza. Dovrebbero leggerlo tutti.

BastaCosí

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Messaggio  theclash Mar Nov 19, 2019 11:01 pm

Ciao a tutti,

ho scritto qualche giorno fa circa la mia relazione finita con la mia ex borderline (https://disturboborderline.forumattivo.com/t818-dimentiare-ex-borderline il mio post).
Vorrei rendervi partecipi del mio cammino verso la ricerca della risoluzione di questo mio problema, sperando che possa essere d'aiuto a qualcuno. A me il solo scrivere aiuta molto.

Come vi avevo già raccontanto sto cercando di ricucire una ferita lasciata dalla mia ex borderline. La mia analista, al quale mi sono rivolto dopo un periodo orribile dato dallo scarto di lei, mi ha dato la seguente "diagnosi": la mia ex soffre di un disturbo borderline della personalità, confermato dai miei racconti con conseguente riconoscimento dei tratti più comuni, e che il mio stare male è dovuto, oltre che allo scarto, da un "risveglio" da una situazione di manipolazione e gaslighting del quale probabilmente lei non si mai resa conto.
Oltre a questo i tratti principali di questa persona e della conseguente relazione sono stati: il mentire compulsivamente, le relazioni - tutte, non solo di coppia - basate sull'idealizzazione, svalutazione e scarto, la conseguente ricostruzione di un'identità nuova, la tendenza all'anaffettività e alla mancanza di empatia.

Onestamente su questa ragazza abbiamo parlato (ho parlato) molto, cercando lei però di focalizzare l'attenzione sul perché io sia rimasto con questa lei nonostante i molteplici campanelli di allarme, anche fisici, che suonavano all'impazzata. Il punto focale è stato questo. Dopodiché, parlando della mia famiglia, sono arrivato a capire che anche mia madre è una persona con un disturbo boderline conclamato e sottolineato da altri comportamenti ben più profondi e malevoli: alcoolismo e tendenza alle dipendenze in generale, autolesionismo, tendenza al mentire e all'esasperare ogni aspetto della sua vita e ogni sua emozione fino all'inverosimile, svilimento delle persone che le stanno accanto, vittimismo, mancanza di empatia e via dicendo.

Devo dire che quando mi sono lasciato ormai 2 anni fa con la mia ex, sapevo di aver aperto un vaso di pandora, sapevo che questa relazione era il risultato di qualcosa di molto più profondo che aveva a che fare con la madre e con la mia famiglia in generale. Sapevo che vivevo con il rancore e forse l'odio per lei e che era una cosa con il quale avrei dovuto, un giorno o l'altro, farci i conti. I conti ce li ho fatti e, devo dire piuttosto naturalmente, c'è stato un allontanamento verso di lei e verso tutta la mia famiglia in generale rendendomi sicuramente più tranquillo e facendo cadere quello che credevo fosse un rancore viscerale e inestinguibile. Oltre a questo, le poche volte che ci vediamo, mi sento immune ai suoi continui attacchi, alle sue illazioni e ai suoi tentativi di ferirmi in quanto ormai provo solo una gran compassione. So quanto ha sofferto, l'ho vista, e so ora che non è nemmeno colpa sua (prima pensavo banalmente che ognuno vivesse la vita che si fosse scelto, pagandone le conseguenze).

L'unica cosa certa - lo è sempre stata sia per me che per i miei fratelli - è che noi dovevamo fare di tutto per non diventare come lei, non fare come lei, non ferire le altre persone - tutte - come aveva fatto lei e cercare di avere dei rapporti sani con il mondo.

Sfortunatamente però sono stato talmente concentrato a non essere mia madre che non mi sono mai curato di evitare persone come mia madre. Ed ecco che è arrivata la fidanzata. Alla fine io sono stato mio padre (colui che è stato con mia madre fino alla morte) e mi sono preso mia madre.

Ma la domanda della terapeuta è stata: "perché ti senti attratto dalle persone come la tua ex?" Ed ecco la risposta che mi sono dato:

probabilmente il fatto di essere stato cresciuto da una persona borderline ha lasciato un vuoto che mi porto dietro dall'infanzia e io, inconsciamente, ricerco qualcuno che riesca a colmare questo vuoto. E questo qualcuno l'ho trovato in una persona che si comportava in una maniera a me molto vicina (mia madre) e che, durante la fase di idealizzazione, poteva darmi l'approvvigionamento necessario per poter sognare di colmarlo, questo vuoto. Probabilmente ho visto nella mia ex un'ancora di salvataggio ad una penuria d'amore infantile, che però è impossibile ormai da colmare.

Ed ecco che ora forse arriva la parte più difficile: come poter smettere di basare le mie relazioni sul vuoto e poter apprendere davvero come poter sviluppare relazioni sane? Non lo so ancora e comunque in questo forum è off topic.

Ho scritto questo perché molte persone si lamentano della loro storia con persona borderline dimenticando che accanto ad una persona con disturbo della personalità non conclamato, c'è sempre una persona pronta ad accogliere questo saliscendi di sentimenti, manipolazione, menzogne e che questo non è normale. Io non sto bene, alla stregua della mia ex, di mia madre, e non posso che provare profonda tristezza per loro, come la provo per me. Non sottovalutiamo la nostra parte e le nostre negligenze verso noi stessi. e verso la persona che in un modo o nell'altro amiamo o abbiamo amato. Ci sono state, non serve a nulla fare le vittime.

Grazie a tutti e vi auguro profonda serenità

L.

theclash

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