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Messaggio  Life's a journey Dom Nov 10, 2019 12:44 am

Ciao. Ho letto lo scambio tra te e Lady Macbeth e condivido gran parte di quello che ti ha detto. Non so se io abbia avuto un'intuizione corretta, ma ho la sensazione che ti faccia male e ti procuri sofferenza mettere in atto quello che ti suggerisce e cioè di esprimere esplicitamente le tue necessità, i tuoi stati d'animo, la tua difficoltà di certi momenti con chi ti ama. È come se non ti ritenessi degno di poterlo fare. Ma è un modello che ti hanno inculcato, non è la realtà. Ognuno di noi è unico e meritevole di ricevere il meglio per sé. Sai cos'è che mi provoca un senso di rabbia e impotenza? Che molte persone(per i disturbi più svariati), si ritrovano a dover investire anni e risorse economiche da psicoterapeuti o ad assumere psicofarmaci per poter soppravvivere più o meno dignitosamente, quando chi dovrebbe farlo sono le persone che hanno intorno e che questi disturbi li hanno procurati senza rendersene conto e, non continuando a rendersene conto, non sono di nessun supporto.
In ogni caso la strategia parte da te, chi ti è a fianco può solo starti vicino a mio avviso.
A me ad esempio, tornerebbe utile capire da dove deriva questo malessere praticamente costante, quali esperienze (coscienti) siano state vissute, ma ancora di più che mi lasciasse in qualche modo avvicinarmi senza questo atteggiamento aggressivo che sono certa venga scaricato come se io fossi il parafulmine, ma in realtà credo sia ancora più autodiretto. Insomma la strada devo cercarla io, ma se dall'altra parte ci fosse uno sforzo (e so di chiedere molto), immagino che il lavoro di squadra sarebbe più produttivo.

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Messaggio  Franco Mar Nov 05, 2019 11:28 am

Ciao JuanRom.Perdonami,ho sbagliato sezione.Non ho dimestichezza su internet.Non volevo assolutamente e mi sono accorto solo adesso leggendo il tuo messaggio.Scusa ancora.Buona giornata.

Franco

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Messaggio  JuanRom Mar Nov 05, 2019 8:07 am

Ciao Franco, mi dispiace per la tua situazione, ma non vedo come questa abbia a che fare con la mia. Non mi sembra giusto andare a chiedere aiuto sotto il post in cui un'altra persona chiede aiuto, è come distogliere l'attenzione dal problema dell'altro e focalizzarla sul proprio problema, come se fosse più importante. Inoltre, la tua risposta è abbastanza off topic, io ho chiesto alle persone che sono in una relazione con un borderline cosa vorrebbero che il loro partner facesse per andar loro incontro, quindi mi piacerebbe che mi si rispondesse a questa domanda. Non so se sono solo io infastidito da queste cose, ma non so come un sito di auto mutuo aiuto possa funzionare se si bypassano i problemi degli altri così. Detto questo, ho solo esposto la mia opinione, non voglio offendere nessuno né impedire a nessuno di postare quello che vuole. Buona giornata a tutti

JuanRom

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AIUTATEMI A NON ESSERE ABUSANTE Empty É cosí difficile...

Messaggio  Franco Sab Nov 02, 2019 11:08 pm

Buonasera a tutti.Ritengo di aver avuto una relazione,sebbene molto burrascosa,con una donna border.Episodi continui di svalutazione con insulti a ripetizione,minacce e scenate,talvolta in pubblico.Nonostante tutto sembrava che nei momenti "tranquilli" tutto funzionasse.Condivisione,tante risate e sesso senza fine.Ho comunque sempre avuto la sensazione di sapere poco su di lei,racconti frammentati e contraddittori,dove facevo fatica a mettere i tasselli insieme.Io,quelle volte che le ho parlato di me l'ho fatto sebbene con risparmio,e in effetti appena ha potuto,paventando ipotetici tradimenti,mi ha calunniato con amici,colleghi e parenti,attraverso le intimitá che le avevo confidato.Ha usato il social,dove é abile stratega,per diffamarmi a piú non posso.Ha cercato di farmi il vuoto intorno provando addirittura a farmi allontanare dai miei figli,arrivando anche ad insultarli.
Oggi sono mesi che non ci frequentiamo piú e abbiamo storie diverse,ma di fatto sento che non ci siamo mai allontanati del tutto e nonostante tutto.Ci siamo presi a parole piú volte,e in un paio di occasioni ci siamo anche riavvicinati,ma resta ció che é piú di incredibile.Il desiderio e la voglia di pensarla ogni giorno che passa,il timore di reincontrarla ma nello stesso tempo avere l'opportunitá di poterla riabbracciare.Aiutatemi a capire,sono in difficoltá.

Franco

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Messaggio  Lady_Macbeth Dom Ott 27, 2019 9:29 pm

Ti ho mandato un mp
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Messaggio  JuanRom Dom Ott 27, 2019 8:45 pm

Comunque, non c'è un modo per vincere anche perché il senso di sicurezza che deriva dal fatto che un partner superi il test ci spinge ad alzare l'asticella, perché siamo talmente bisognosi di quella sicurezza e di quell'amore da volerne sempre di più. Riguardo alla domanda ''cosa cercate nella persona che scegliete'' eh, bella questa. Proprio quello che ti ho detto sopra, un amore sicuro e ''sconfinato'', nel senso non condizionato, non ricattante, il problema è che non sappiamo riconoscerlo quando ce lo abbiamo davanti. Poi non so, da una parte cerco sicurezza e dolcezza, e dall'altra emozioni estreme, qualcuno così forte da resistere e seguirmi nella mia follia. Non ho idea di cosa cerco, non so neanche se quello che sto facendo è giusto, ripeto mi sento molto solo e smarrito, e come sotto un test. Mi sento di nuovo quella spada che mi pende sulla testa, ma so che non avrò mai nessuno che mi ami, se non permetto a nessuno di amarmi. Cazzo, sto così male che potrei sanguinare dal petto.

JuanRom

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Messaggio  JuanRom Dom Ott 27, 2019 8:24 pm

Capisco, non preoccuparti. Ecco il punto è proprio questo: non c'è una fine, è una sfida alla sfida. Il punto è questo: quando il partner supera il test si rafforza il pensiero per cui era giusto sottoporlo a quel test, e quindi è paradossalmente un modo per riconoscere il fatto che l'amore che ci date è sotto condizione, che abbiamo ragione a pensarlo. E in più, dal momento che non ci riteniamo meritevoli dell'amore, non sarà mai abbastanza, perché sarà come se non ci credessimo, e il nostro cervello sfidasse la sfida superata, e attribuisse l'amore dimostrato a cause esterne, non al fatto che ne siamo meritevoli. Del tipo ''sì ok, l'ha superato, ma è stato per questo/era semplice/scommetto che così non la supera''. Cerchiamo la conferma al pensiero che non siamo amabili e che l'altro non ci ama. Non so che consigli darti, perché niente che l'altro possa dirmi potrebbe disinnescarmi, anzi, lo prenderei come una conferma che vuole fottermi e manipolarmi. L'unico che può interrompere il circolo di ''sottoponiti alla prova che ti pongo davanti per fingere di testare la tua affidabilità e in realtà provare a me stesso quella che per me è la tua reale inaffidabilità'' sono io, perché non credo più alle mie cazzate. Ora che te lo sto dicendo, è maledettamente doloroso. Mi sento tradito da una parte di me che voleva solo proteggermi. È tutto così maledettamente insensato e doloroso, mi sento così solo. Le armi che avevo, il mio sè protettore, si è rivelato il mio sè carceriere, suo malgrado, e io adesso sono nudo e smarrito e non so come rapportarmi. Scusa lo sfogo, comunque è il tuo compagno l'unico che può fare lo sforzo di uscire dalla sua testa, tu non contraddirlo e non assecondarlo. Scusa, non ho consigli da darti, è che non so nemmeno io come gestire questa bestia dannata.

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Messaggio  Lady_Macbeth Dom Ott 27, 2019 7:33 pm

Ciao, ti chiedo scusa se dalle mie parole hai percepito un'aggressività ed un sarcasmo che assolutamente non erano intenzionali.
Spesso sono troppo diretta nei discorsi, e in un messaggio scritto mancano sicuramente le sfumature.
Apprezzo molto il tuo tentativo di confronto e di apertura, ti fa onore perché stai provando a superare delle barriere ataviche che fanno parte di te.
Percepisco e conosco la sofferenza che potete avere dentro, l'ho vista molte volte e mi si é ritorta contro il tutti i modi, sono stata messa mille volte alla prova e tutte le volte ho reagito con calma e co pressione, solo che sembra non essere mai abbastanza, nel senso che non arriva mai il punto in cui la serie di "prove" da superare, finisce.
So che se non aveste questo disturbo, riuscireste ad agire diversamente e a spezzare il cerchio, solo che è tanto difficile e logorante avere a che fare senpre con conflitti assurdi e pugnalate alle spalle, egoismi e aggressioni verbali, bugie e tutto il resto...
Cosa potrebbe fare una persona per voi una volta che ha dimostrato in tanti modi che su di lei potete contare?
Che vi ama e vi vuole bene perché ha capito e sentito il vostro dolore?
Cosa volete voi dalle persone che scegliete?
E poi non capisco una cosa, avete paura dell'abbandono ma anche della SOLITUDINE?
Perché in realtà siete già sempre soli...
Mi fa piacere se vorrai rispondermi, magari possiamo capire entrambi qualcosa e magari trarne qualche giovamento.
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Messaggio  JuanRom Dom Ott 27, 2019 12:16 pm

Deriva da una distribuzione disfunzionale (sia nel modo che nella quantità) dell'amore da parte delle figure di riferimento nell'infanzia, rapporti nel quale l'abbandono, che si sia poi verificato o meno, era una spada di Damocle che pendeva sul bambino, usata per ricattarlo ad accettare determinate condizioni di accesso a quell'amore, pena, appunto, il fatto che gli fosse portato via. Non è che abbiamo direttamente paura dell'abbandono, interpretiamo tutto nel senso di un possibile ed eventuale abbandono. E poi, capisco la tua rabbia nei confronti del tuo compagno, ma penso che tu ti sia accorta che op sto provando a cambiare, perciò evita espressioni fastidiose e passivo-aggressive tipo ''sorpresa, potrebbe non essere così'', lo so benissimo che il mondo potrebbe non essere come questo maledetto disturbo me lo prospetta, sto provando a sfidare questi pensieri, a mettere me alla prova, come mi hai suggerito anche tu, a tentare un percorso d'azione e quindi di pensiero diverso, e sto avendo anche degli ottimi risultati. Per quanto possiamo essere d'accordo che una malattia psichica non autorizzi ad abusare l'altro, però, io sono pur sempre, come ti assicuro il tuo compagno, una persona malata e che soffre, perché per primi soffriamo noi, e se è vero che è sbagliato usare questa sofferenza come scusante per comportamenti arbitrari verso gli altri, almeno che ci sia riconosciuto un atteggiamento positivo da parte vostra quando invece ci impegniamo a lottare con tutte le nostre forze per sconfiggere questo male. Non è giusto trattare male qualcun altro solo perché si soffre, da una parte e dall'altra. Non te lo dico per fare polemica, ma solo per avere un dialogo costruttivo: come vedi, sto provando ad aprirmi e ad adottare strategie efficienti di gestione emotiva, per me e per gli altri.

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Messaggio  Lady_Macbeth Dom Ott 27, 2019 3:29 am

Apriti, parla, cerca rassicurazioni, fidati. Non lo fai con un estraneo, lo fai con una persona che ti ama e e che tu ami. È l'unica strada. Non mettere alla prova gli altri, mettiti tu alla prova. Altrimenti è un alzare l'asticella sterile, cambia metodo.
Io vorrei tanto che l'altro si aprisse, dimostro ogni giorno la mia presenza e il mio amore, ma percepisco sempre una barriera invalicabile.
Oltre li non vado. E ho visto infiniti tentativi di sabotaggio di mettere distanza, di rovinare tutto.
A chi giova?
Prima della fine anche un border dovrebbe provate a fare un esperimento e rischiare.
Niente può essere peggio del vuoto a cui vi condannate.
Se vedete una persona che vi ama, e che vi ha capito, provate a fidarvi.
Il copione lo scrivete voi per esorcizzare un dolore atavico, per ripetere dinamiche dolorose e consolidate.
Beh, sorpresa, può anche andare diversamente, e meglio.
Ma poi perchè avete paura proprio dell"abbandono?
Me lo potresti spiegare se riesci?
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Messaggio  JuanRom Sab Ott 26, 2019 11:59 am

Lady_Macbeth non hai affatto scritto delle banalità, e hai centrato perfettamente la paura paralizzante (perché è questa la differenza tra noi e voi, tutti abbiamo paura dell'abbandono ma nel nostro caso è talmente insidiosa, mutevole e forte da essere indefinita e fusa nella nostra personalità, e per questo non riusciamo ad isolarla e a superarla) dell'abbandono e di soffrire, e non è affatto scontato il fatto che tu mi abbia detto di provare a comunicare. Vediamo se ho capito quello che intendi: dal momento che le reazioni dei borderline non sono altro che un modo per coprire la paura dell'abbandono nelle sue varie manifestazioni quotidiane, tu mi consigli di provare a parlare di quello che mi fa davvero paura appunto, di quello che mi scatena la reazione, perché scaricare semplicemente la mia rabbia/paura/frustrazione sull'altro, anche se a me sembra un modo di comunicare, perché è il mio modo di provocare un effetto dall'altro, in realtà è una non-comunicazione, perché è il modo di nascondere ciò che realmente sento, giusto? L'ho dedotto dal fatto che dici che sai che gli sfoghi del tuo compagno non sono rivolti a te e che preferiresti che invece ti dicesse cosa realmente lo spaventa. Dimmi se ho centrato il punto o se ho fatto un volo pindarico 😅
Comunque, ho iniziato a prendere i farmaci, e, insieme con un'attività di autoanalisi più o meno continua (sto tenendo un diario e scrivendo su vari forum pagine) devo dire che stanno sortendo degli effetti positivi. Credo che quella di tenere un diario, in particolare, sia un'ottima idea, è come andare tutti i giorni dal terapista. Ovviamente, ho iniziato anche la terapia psicologica. Grazie davvero per avermi fornito il tuo punto di vista, il disturbo borderline è egosintonico, quindi è difficile per le persone che ne soffrono isolare i sintomi dal comportamento sano. Aiuta tantissimo avere il punto di vista di una persona che non ne è affetta, specie se questa è a contatto con una persona borderline, quindi è luvida nell'analisi delle differenze perché ne ha un'esperienza diretta. Grazie ancora, spero di ricevere altre risposte costruttive come la tua.

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Messaggio  Lady_Macbeth Sab Ott 26, 2019 1:24 am

Vorrei poterti aiutare, ma il fatto di barcamenarmi da più di due anni con un borderline e di averlo compreso, mi aiuta solo a non prendermela sul personale quando lui mi insulta e diventa offensivo ed aggressivo. A me fa solo pena in quei momenti, anche se poi alla lunga sto accusando anche io e molto gli effetti di questo stress. Gli effetti dei comportamenti borderline sulla relazoine sono oggettivamente devastanti, io sto finendo per staccarmi sempre di piu, lui sta riuscendo a concretizzate la sua paura più grande, e questo sta avvenendo gradualmente e con una rassegnata constatazione di impotenza da parte mia. Quello che ha fatto più danni è stata l'incapacità di comunicare, di trovare un punto di contatto. Io non so se tutti border sono così, ma penso proprio che il terrore del confronto, la fuga e l'allontanamento provocano proprio quei risultati che in realtà vorreste scongiurare. Leggo però che tu riesci a controllarti in qualche modo, e sei anche molto lucido, per cui forse potresti sforzarti di spiegare come ti senti, rendendo l'altra persona meno "bersaglio" e più parte attiva per ascoltarti ed aiutarti. In questo modo, anche se stai per sbroccare, magari un po' disinneschi, e un po' fai capire all'altro che quello che stai dicendo e facendo fa male per primo a te...Proprio come hai scritto su. Non sai quante volte avrei preferito che mi fosse stato chiesto di mettermi da parte e detto che l'ondata di odio non era veramente rivolta a me...invece l'ho capito da sola, è non è stato facile.
Siamo come mondi paralleli, bisogna trovare dei punti di contatto, e smettere di avere paura, provare a non avere paura...Di cosa avete paura voi, dell'abbandono? Ne abbiamo paura tutti, fa male a tutti, ma un probabile abbandono che rifuggite e però create non può essere più brutto di vivere costantemente col freno a mano e col filo spinati distruggendo preventivamente tutte le relazioni più autentiche per paura di...perderle. La vostra carica distruttiva mi sembra paura e frustrazione, nel tuo caso, visto che sei lucido, prova a curarti anche con dei farmaci, e prova a saltare nel vuoto, rompi il cerchio un passo alla volta, accetta di poter soffrire...di nuovo, perché i danni certi dovuti all 'evitamento del possibile dolore fanno ancora più male.
Sicuramente sai già tutto, magari sono banalità,
spero comunque tu possa andare avanti e finalmente stare meglio e finalmente imparare ad aprirti veramente con qualcuno che se lo merita.
Se ti va, sono qui.
In bocca al lupo.

Lady_Macbeth
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Messaggio  JuanRom Dom Ott 20, 2019 10:52 am

Buongiorno a tutti. Scrivo qui perché questo maledetto disturbo sta cercando un'altra volta di rovinarmi la vita, e non ho intenzione di permetterglielo. Non ho intenzione di continuare a far del male alle persone, e quindi mi rivolgo in particolare alle persone borderline che in qualche modo riescono a ''funzionare'' (ma anche a chi non riesce): come gestite i pensieri intrusivi in una relazione? Mi spiego meglio: a me personalmente vengono pensieri orribili sulle persone che amo, e più mi lego a loro più questi pensieri si acuiscono. Ovviamente è una misura preventiva contro l'abbandono, un modo per gestire io un abbandono ''pilotato'', che sia nel senso del vittimismo ("ecco, non posso mai essere me stesso, mi ha abbandonato perché è uno stronzo''), oppure nel senso di abbandonare io loro (ma non perché lo voglia davvero, solo per prevenire un loro allontanamento e non soffrire). Ora, io ho imparato a riconoscere questi pensieri, ad isolarli e a non farmi pervadere, a non collegare a questi i comportamenti che credo ben conoscerete, ovvero quelle reazioni emotive forti, violente, totalizzanti, in cui attribuisco agli altri opinioni di me davvero orribili, che in realtà sono le mie, e li punisco per quello che penso io di me stesso. Sta di fatto che, però, questi pensieri ci sono, e non sempre riesco a distinguere cosa sia giusto dire e cosa no, cosa sia un pensiero intrusivo e cosa sia un settare un limite sano. Quindi, a parte i casi più estremi, in cui riesco a gestirmi e ad insinuare il dubbio che quell'ossessione non sia vera, che sia il borderline e che la realtà è forse un po' meglio di come la dipingo nella mia testa, e quindi mi calmo e ricomincio a ''funzionare'' bene, ci sono delle volte che mi prende il panico, ho paura di starmi auto-abusando a non dire cose che penso per la mia protezione, e che, se l'altra persona pretende che io non le dica, è abusante anche lei, e quindi devo necessariamente esprimere quello che mi passa per la testa. Ora, io sto da due mesi con un ragazzo meraviglioso, e non sono mai stato così bene: mai avuta a fianco una persona che si comportasse con me meglio di come si comporta lui, e mai avuta a fianco a me una persona così interessante, bella, incredibile. Credo di amarlo. So che è poco che stiamo insieme, so che potrebbe essere l'esasperazione emotiva che caratterizza il disturbo, ma tant'è. Il punto è questo qui: anche lui non è in una situazione emotivamente facile, soffre di episodi depressivi e non ha esattamente un'autostima alta. In questo momento è molto fragile, il che non fa proprio scopa con la mia bomba ad orologeria di accuse infondate che minaccia di esplodere e di fargli male. Ieri sera gli ho parlato di una mia paranoia su di lui e su alcuni suoi comportamenti, il che l'ha ovviamente ferito, nonostante io gli abbia fatto tutto il preambolo di cui sopra, sul fatto che io non creda razionalmente alle stronzate che il borderline mi fa inventare, ma ho comunque bisogno che lui fughi i miei dubbi, altrimenti mi prende il panico. Questa, però, mi sembra una forma di abuso psicologico: non posso chiedere ad una persona di stare lì a beccarsi insulti (nel senso di opinioni offensive su di lui) e manie, e addirittura di aiutarmi a gestirli, con la sola scusa che io sono malato. Lui non ha nessuna colpa se ho, appunto, una malattia psicologica, e sarebbe comunque non proprio giusto farlo anche con una persona forte e sana, figurarsi con qualcuno che, anche da parte sua, presenta delle problematiche. In tutto questo, io dovrei iniziare un percorso psicologico, e ho una prescrizione fatta circa un anno e mezzo fa da uno psichiatra per degli psicofarmaci (riequilibranti dell'umore e antidepressivi), che però non ho praticamente mai preso. Quello che ho pensato di fare è di parlarne con la mia psicologa e di iniziare ad assumere la terapia farmacologica in modo serio. In tutti i casi, io non voglio reprimermi, voglio che conosca anche questa parte di me, perciò vi chiedo: come posso esprimere quello che sento in maniera costruttiva, senza fargli del male? E, soprattutto, è giusto esprimersi? L'unica cosa che ho pensato di poter fare è, invece delle mie paranoie, chiedergli il perché dei suoi comportamenti, chiedergli di darmi delle spiegazioni dettagliate, e spiegargli la mia preoccupazione contingente raccontandogli gli eventi del mio passato per cui la provo. Credete che possa andare? Cosa fareste voi? Secondo le persone che stanno insieme ad un borderline, cosa potrei fare io, nella gestione del mio disturbo, per non diventare abusante e pervasivo nei suoi confronti? Grazie mille, scusate il papiro, ma penso che un primo passo sia quello di mettere ordine nella mia testa e dare importanza a queste sensazioni.

JuanRom

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