Che cosa mi sta succedendo?? Borderline?

Fiore di loto ha scritto:ci mancherebbe,comunque sì,è meglio rivolgersi ad un medico per avere una diagnosi,io sono andata al san raffaele turo di milano(e sono di genova)perché dopo una serie di batterie di test e colloqui ti danno la diagnosi più precisa possibile..per i farmaci,il disturbo nonna un vero e proprio protocollo farmacologico,io ho preso farmaci di ogni tipo ma si va a tentoni cercando di "curare" qualche sintomo..per un po' mi hanno dato stabilizzatori dell'umore per dirti e mentre mi hanno aiutato per il disturbo bipolare,non hanno incisivo su quello borderline(li ho entrambi in sovrapposizione)..ti auguro il meglio!ciao

Grazie mille per la dritta: nel caso non dovessi riuscire a sbloccarmi o ottenere un resoconto preciso, al massimo posso provare anch'io a seguire sempre la strada di Milano. Già non sono situazioni semplici da vivere (anzi!), ma quando manca anche il supporto terapeutico è veramente un disastro, infatti non vedo l'ora di poter tornare in Italia.
Ancora grazie e tante belle cose,
Ciao
Alessandro

ci mancherebbe,comunque sì,è meglio rivolgersi ad un medico per avere una diagnosi,io sono andata al san raffaele turo di milano(e sono di genova)perché dopo una serie di batterie di test e colloqui ti danno la diagnosi più precisa possibile..per i farmaci,il disturbo nonna un vero e proprio protocollo farmacologico,io ho preso farmaci di ogni tipo ma si va a tentoni cercando di "curare" qualche sintomo..per un po' mi hanno dato stabilizzatori dell'umore per dirti e mentre mi hanno aiutato per il disturbo bipolare,non hanno incisivo su quello borderline(li ho entrambi in sovrapposizione)..ti auguro il meglio!ciao

Fiore di loto ha scritto:non sono un medico quindi non posso fare diagnosi...ma se dovessi fare un'ipotesi sembra la descrizione di un disturbo borderline "contaminato" da un disturbo narcisistico di personalità..ma si fa per parlare,come ti ripeto non sono un medico,è solo che queste caratteristiche non mi sono nuove..

Innanzitutto grazie mille per la risposta e per avermi letto!
Quindi dici che potrebbe effettivamente trattarsi (oltre ad altri eventuali problemi aggiuntivi) di un disturbo borderline? In effetti l'instabilità che vivo ha parecchie caratteristiche in comune con questo disturbo. Quest'estate penso che farò un salto in Italia per salutare i miei ex-colleghi universitari e coglierò l'occasione per rivedere anche le mie terapeute per ottenere una valutazione... e al di là di questo, vedere se magari è il caso di aggiustare anche la terapia farmacologica o meno. Staremo a vedere..
Ancora grazie infinite per il messaggio!

non sono un medico quindi non posso fare diagnosi...ma se dovessi fare un'ipotesi sembra la descrizione di un disturbo borderline "contaminato" da un disturbo narcisistico di personalità..ma si fa per parlare,come ti ripeto non sono un medico,è solo che queste caratteristiche non mi sono nuove..

Salve a tutti, mi chiamo Alessandro e ho 24 anni.
Ho pensato di iscrivermi a questo forum perché mi farebbe piacere sentire un vostro parere in merito ad un problema con cui da ormai diverso tempo sto facendo i conti.
Premetto che negli anni 2007-2011 ho sofferto di una terribile depressione dovuta in parte alla scarsità di relazioni sociali, in parte alla scuola (ne ho cambiate ben 7 in totale) che odiavo terribilmente e alle continue paranoie che mi facevo in merito al futuro. Effettivamente mi odiavo e spesso desideravo il mio male, fattori che mi spingevano costantemente a pensare al suicidio. Moltissime volte mi sono fatto del male fisico, un po’ per l’odio verso me stesso, un po’ per la rabbia. Dal 2010 la situazione divenne insostenibile, tanto da affiancare alla psicoterapia (cognitivo-comportamentale) anche una cura farmacologica in cui mi vennero prescritti un antidepressivo, un antipsicotico e un ansiolitico. Col tempo le cose sembravano essersi sistemate, in particolare con l’inizio dell’università e l’apertura ad un nuovo mondo che se non altro mi distraeva dal resto. Per via di complesse vicende familiari, nel 2013 mi sono dovuto trasferire per forza all’estero (non cito il paese) e di conseguenza abbandonare il mondo in cui ero nato, cresciuto e a cui mi ero, per così dire, abituato.
Ora sto facendo i conti con un problema addirittura peggiore del precedente: sono diventato molto instabile nelle emozioni che provo, nel modo in cui guardo a me stesso, guardo agli altri e al futuro. Effettivamente è una confusione che ha mandato a pezzi anche la mia identità e forse più nemmeno io so più chi sono… proprio perché nemmeno io a volte so cosa aspettarmi da me stesso. Non so se desidero più il mio male o il mio bene, non so più se mi odio o mi amo. Vivo come se mi trovassi costantemente al limite, come se avessi un piede in riva al maree uno sulla neve: mi sento al limite fra l’amore e l’odio, fra il costruire qualcosa e poi distruggerlo, fra il desiderare o il respingere, fra lo svalutare qualcosa e il sentire di non poterne fare a meno, fra l’amarmi e l’odiarmi, fra il desiderare il mio bene e il mio male, … ogni sbalzo genera in me un terribile senso di colpa, ad esempio per aver attraversato la fase in cui ho odiato qualcosa ed ora sento invece di non volerla più abbandonare o addirittura sono disperato al solo pensiero di poterla perdere. Ho costantemente paura che gli altri ce l’abbiano con me e che possano in un qualche modo abbandonarmi, anche se non ci sono stati scontri o litigi di alcun tipo, eppure mi sento in colpa verso di loro, per esempio per non aver partecipato ad un’uscita o cose di questo tipo. A volte esco in compagnia, sento che queste persone mi accettano e forse tengono a me, poi in altri momenti (e non so nemmeno io per quale motivo) svaluto completamente queste relazioni e mi distacco… improvvisamente sento che non valgono più nulla o che queste persone abbiano qualcosa contro di me, che mi trattino male e che mi trattino con superficialità. Cambio continuamente idea su ciò che desidero dalla mia vita, partendo dagli obiettivi fino alla scelta fra il desiderare la mia salvezza o la mia autodistruzione (che non è per forza il suicidio, ma può consistere in scelte fatte appositamente per ferirmi, ad esempio spacciarmi per una persona che non vale nulla di fronte a persone appena conosciute). Le idee che ho su me stesso e sul mondo cambiano continuamente: in certi giorni nel giro di poche ore passo da un estremo all’altro e bastano piccole azioni per destabilizzarmi e cadere in preda allo sconforto, alla tristezza o addirittura alla furia (scoppi verbali, urla o frasi che poi mi pento amaramente di aver detto o pensato). Paradossalmente a volte sento di essere troppo per gli altri, sento che nessuno mi merita perché sono troppo speciale, altre volte invece temo l’abbandono perché ho l’impressione di essere proprio io a non essere abbastanza “buono” per chi mi sta attorno… mi sento difettoso, come se gli altri avessero tutto ciò che invece a me manca. Questa situazione di malessere e confusione generale viene certe volte interrotta da uno o massimo due giorni di apparentemente normalità in cui arrivo a svalutare da capo a fine questi miei problemi, ma di lì a poco ci ricado, spesso per motivi estremamente banali. Anche il mio umore cambia più volte al giorno: nella maggior parte dei casi si alternano cadute depressive molto pesanti, tristezza e senso di colpa, spesso seguito da un sentimento di odio verso me stesso perché sento di essere io stesso la causa di tutto ciò che mi accade attorno e del mio malessere. A volte è come se vivessi due realtà opposte, passando improvvisamente dalla realtà “buona” in cui mi sento amato, considerato e capace di far fronte alla realtà, a quella “cattiva” in cui sono molto irritabile nervoso e odio praticamente tutto e tutti.
Ho provato a sentire il parere di qualche terapeuta del mio paese, ma non ho trovato un supporto di alcun tipo: nessuno ha avuto nemmeno la calma e la pazienza per ascoltarmi… purtroppo nel paese in cui vivo si tende a confondere la Psicologia con la cartomanzia, con l’oroscopo o chissà cos’altro (meno male che siamo nel 2015!)… e la risposta migliore che ho ricevuta è stata “si guardi allo specchio alla mattina e si faccia dei complimenti, poi tutto passerà”… vi lascio immaginare come mi sono potuto sentire! Ho riparlato anche con le due terapeute da cui ero stato in cura in Italia, ovvio però che a così tanti chilometri di distanza non possono fare granché per aiutarmi.
Mi rendo conto che non sia possibile fare una vera e propria valutazione alla luce di così poche righe, ma pensate che possa trattarsi di disturbo borderline di personalità? E soprattutto, voi cosa mi consigliate di fare? Cosa fareste al mio posto?
Vi ringrazio anticipatamente per il tempo che mi avete dedicato,
Cordiali Saluti,
Alessandro