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La mia (breve) storia

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Messaggio  Mister Big Ven Feb 25, 2022 5:19 pm

Ciao a tutti,

A me, ogni volta che leggo i commenti alle vostre storie o ripenso a quello che è successo mi dico un paio di cose:

- the Clash ha ragione: la colpa non sta mai da una sola parte, border o non border
- I Pearl Jam hanno ragione: "Or you can come to terms and realize...You're the only one who cannot forgive yourself,"

Ok abbiamo tutti fatto degli errori. Perché li abbiamo fatti è una domanda che - al momento - non ci interessa un tubo, visto che - ribadisco, al momento - non ci porta da nessuna parte ma ci fa solo arrovellare il cervello.
Ok, siamo stati dai cazzoni ammuffiti a farci fare del male così e di nuovo Ok abbiamo le nostre colpe........e allora? Vogliamo impiccarci sulla pubblica piazza per aver sbagliato?

L'unica cosa che dobbiamo fare è capire che noi siamo gli unici che possiamo perdonare noi stessi (eh sì, di nuovo i Pearl Jam). Perdoniamoci, facciamo pace con noi stessi, chiediamoci scusa e rimbocchiamoci le mani: abbiamo un sacco di cose da fare per noi stessi, incluso quello - in un secondo tempo - di cercare di mettere una pezza a ciò che ci ha reso vulnerabili ai border.

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Messaggio  theclash Mar Feb 25, 2020 11:04 pm

E chi ti ha detto che non mi sia passata?
Scrivmi in privato se non ti passa,che stiamo andando abbastanza off topic

Saluti

L.

theclash

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Messaggio  MedioMan Lun Feb 24, 2020 12:08 am

Ciao theclash,

grazie della risposta, la apprezzo molto.
Ti rispondo per punti:

No, una relazione di 4 mesi a distanza non dovrebbe avere questi effetti. Lo so, ed è soprattutto per questo che sono in terapia. Non mi era mai successo niente del genere, e ripeto, ho avuto una storia di 5 anni, convivenza e idee di matrimonio. Sono stato male, ma non così a lungo. È evidente che il problema del mio malessere non è la ragazza in questione, né la storia in sé.
E riguardo al tuo dubbio sì, si sono messi insieme dopo un mese che aveva chiuso con me, e sono andati a convivere dalle parti di lui dopo un altro mese.
I pensieri su cui continuo a tormentarmi sono due:
- il fatto che, come scrivevo sotto, molto raramente mi prendo davvero per qualcuno. E provo un grosso sconforto all'idea che non abbia funzionato, mi sento insufficiente, inadatto. Mi pare di aver buttato via un'occasione e non so quando mi ricapiterà.
- il fatto di essere stato sostituito (peraltro con un tizio che è il mio esatto opposto). Lo so, è una questione di orgoglio. Ma non mi era mai successo, e il modo in cui è andata la cosa, il fatto che lei abbia sempre negato che la sua altra storia avesse un'influenza, il mese di tira e molla mi hanno devastato ancora di più.

Ma soprattutto, so che la cosa che mi tiene ancora aperta questa ferita è il mio sforzo continuo (ancora) di spiegarmi il suo comportamento, e le sue parole. Non riesco a capire e mi martello. E razionalmente so che non sarò mai in grado di capirla con il mio modo di ragionare, emotivamente, però, ci sono ancora legato. Le cose che non riesco a spiegarmi sono scritte sotto.

MedioMan ha scritto:Vedi luk, qui sotto ho scritto i fatti.
Capisco che ci sia stata male a crederlo. Ma non capisco il rancore, non capisco la vendetta, non capisco l'odio. Non capisco il non voler risolvere un problema stupido con qualcuno che fino a due settimane prima per te era il centro del mondo. Non capisco il logorarsi a voler per forza pensare sempre al peggio, non capisco distruggere una cosa bella per paura che non diventino fiori d'arancio, dopo due mesi. Quando magari aspettandone un altro, facendo un respiro, poteva diventare una roba davvero unica. Che poteva durare, davvero. E non prendere in considerazione di fare un passo indietro neanche davanti a 8 pagine scritte con il cuore in mano. Non lo capisco, perché è uno spreco. Colpe ne ho, eccome. Ma fidati che perfetta non è stata nemmeno lei.
E per ultimo non capisco chi si innamora ogni due mesi. Non capisco, davvero, dire "ti amo" a quattro persone diverse nel giro di un anno e mezzo.

Hai ragione quando dici che parlo più del suo comportamento che del mio. Ma questo non significa che non creda di avere colpe, e se leggi la mia risposta sotto, vedrai in colpa mi ci sento eccome. Anzi, è proprio quello che mi distrugge. Il continuo pensare che sia solo, o soprattutto colpa mia. "se non avessi detto", "se non avessi fatto". Mi rendo conto di non essermi tuffato in questa relazione e anche di non essermi aperto più di tanto.
Soprattutto, lei mi ha accusato di:
- non essermi voluto impegnare subito, di aver messo in chiaro che non sapevo se ero pronto per una storia seria
- non chiamarla abbastanza spesso, e non aver avuto sufficienti conversazioni "personali" per conoscerci meglio
- alla fine, di averla "usata" soltanto per il sesso
Ma soprattutto l'ha fatto continuamente, duramente, in maniera insofferente (anche se ci credo, che lei soffrisse in quel momento). Mi sono sentito un mostro, ma non sapevo davvero cosa fare. Ho sempre parlato di ogni cosa con tranquillità, l'ho continuamente rassicurata e ogni volta abbiamo risolto, fino al momento della rottura.

Sulle prime sue sono d'accordo, è vero. Non ho corso, non le ho dato la certezza di una storia. Ma ci siamo sentiti di continuo, ho preso due voli nel giro di un mese, l'ho invitata a stare un weekend a casa mia, ha conosciuto i miei amici...insomma, non credo di averla trattata come una storiella estiva qualsiasi.
Sull'ultima, credo fosse soprattutto uno sfogo, perché il sesso l'ha iniziato spesso e volentieri lei. Io più che altro mi sono stupito quando ha cambiato registro da questo punto di vista, e mi rendo conto di essere anche stato aggressivo in quel momento (ho insinuato che si fosse trovata un altro per appagare questo aspetto).

Mi rendo conto di non essere stato lucido nell'ultimo mese, e sicuramente ho sbagliato mille cose, ma è difficile relazionarsi con qualcuno che non ha la minima intenzione di risolvere e ti scarica ogni cosa addosso. In maniera plateale, drammatica, peraltro. Mi rendo conto di essere regredito, mi sono sentito un quattordicenne. Io non mi sono mai difeso, non mi sono mai arrabbiato e forse ho sbagliato. Ho continuamente cercato di sdrammatizzare, disinnescare, calmare i toni. Ma forse le ho lasciato credere (e farmi credere) che fosse tutto colpa mia. Cosa che pensa ancora. E di base, come dici tu, mi rendo anche conto di aver alzato dei muri, messo dei limiti. I toni a un certo punto si erano fatti davvero troppo pesanti per una storia iniziata da due mesi.

Riguardo al "tu sei un estraneo": boh. Due mesi, 3 giorni passati insieme e mille sms, mille telefonate. Ma certo che dopo due mesi siamo ancora estranei. Certo che non sappiamo tutto l'uno dell'altro, ci stiamo conoscendo. Forse aveva delle aspettative troppo alte o forse erano troppo leggere le mie, non so dire. Sono qui anche per cercare di capire cosa è "normale". È normale lamentarsi di chiamarsi solo 2-3 volte la settimana? Perché con il lavoro che faccio che mi tiene 10-12h al giorno in ufficio, per me non è semplice trovare mezz'ora/un'ora ogni sera. È normale piangere al telefono una volta la settimana? Parlarne di continuo con amici e conoscenti? Dirmi che tutti le stavano consigliando di chiudere con me perché le facevo male? Perché a me non era mai successo, soprattutto a distanza, di avere contatti così costanti e giornalieri. Mi chiedo se sono matto io, da un po'.
Sai, ci penso spesso che sto ancora male perché non sono certo che lei abbia un certo tipo di disturbo. Tu hai avuto tira e molla per anni, io solo per un mese. E tutti (compresa la mia terapista) mi dicono di ringraziare il cielo, che mi avrebbe fatto a pezzi. Purtroppo non lo posso sapere, e non saperlo mi lascia il dubbio di essere io, quello che ha un problema.

E tutte queste cose non le dico per giustificarmi, per trovare scuse: le dico perché mi chiedo ancora cosa avrei potuto fare di più, se è lecito aspettarselo così presto, se è giusto reagire in una maniera così violenta. E visto che non mi era mai successo, mi sono messo a cercare dinamiche simili su internet: lovebombing, colpevolizzazione, accuse, drammi, urla, dipendenza, incoerenza, svalutazioni improvvise. Ed è saltato fuori il bpd, per questo scrivo qui. Per sapere se qualcuno ha vissuto esperienze simili alla mia, e parlarne. D'altro canto, la maggior parte del lavoro l'ho fatta e la sto ancora facendo su di me. Ho il dubbio di avere tratti narcisisti (mai realizzato prima, ho sempre avuto relazioni assolutamente sane). Mi sono chiesto mille volte perché non me ne sono stato zitto invece di mettere in chiaro i miei dubbi. Credo di averlo fatto, davvero, per eccesso di onestà, per paura di ferirla. Ma il lavoro che sto facendo con la mia terapista, ovviamente, è centrato su di me. Perché come dici, devo lavorare su di me, per evitare di commettere gli stessi sbagli in futuro. Ma mi fa bene cercare anche di capire quali sono i veri sbagli, quali sono gli atteggiamenti sbagliati e cosa, invece, anche secondo voi, non giustifica quello che ho ricevuto in cambio.

Tu come hai fatto a uscire da questa forma di pensiero ossessivo?

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Messaggio  theclash Sab Feb 22, 2020 3:34 pm

Ciao,

con tutta onestà ti devo dire che un rapporto a distanza di 4 mesi non può spaccarti così tanto. Non è normale, allo stesso modo in cui magari non è normale andare a convivere con l'amico (ma onestamente non ho capito in che senso, si è messa con l'amico?) dopo 2 mesi.

Molti qui, sopratutto gli/le ex di persone borderline, siamo qui per sfogarci, e sono contento che anche tu l'abbia fatto e che magari ora stai un po' meglio. Ho notato che, come ho fatto io quando sono arrivato qui, hai descritto in maniera minuziosa il suo comportamento ma non il tuo. Dal tuo post è fin troppo facile dire "vabè lei è borderline e si è comportata malissimo". ma sfortunatamente mai è così.

Se l'incontro con questa ragazza ti ha scosso così tanto in così poco tempo, allora io inizierei davvero a farmi qualche domanda sul come sei arrivato a questo punto in così breve tempo, la terapia (che ho fatto anche io) aiuta ma bisogna davvero farsi delle domande che non hanno mai belle risposte.

Quello che sfortunatamente ti devo dire è che se una ragazza che ti dice TI AMO (e lei nel momento in cui te lo dice ci crede davvero eh, non ti prende in giro) e poi ti dice "per me sei un estraneo" forse è imputabile anche a tuoi comportamenti che però nel post non specifichi. Border o non border.

Cercare di capire come si arriva a questi punti vuol dire, con franchezza, che anche noi abbiamo la nostra parte di colpa in tutto ciò. Guarda, visto da fuori, io in 3 anni di relazione + 3 di processo di separazione posso dire che mi sono comportato male con la mia EX almeno quanto lei. Anche io - nonostante sia una persona che tende all'esclusività e ormai poco/niente alla bottarella e via - l'allontanavo e alzavo dei muri perché sentivo la pressione che esercitava su di me (con le altre non l'ho mai fatto). Ma anche se sono giustificato non posso dire di aver avuto ragione ad avere dei comportamenti che sono oggettivamente sbagliati. Non so se mi spiego.

La cosa migliore sarebbe stata mandarla al diavolo, e nel primo anno l'ho fatto diverse volte salvo poi tornare a cercarla sempre. Finché mi sono autoconvinto che l'avere questo rapporto così sbagliato era la sola maniera che avevo per poter stare con lei, e quindi sono riuscito a reggere altri 2 anni.

Ho agito e preso decisioni in maniera non sana e ho vissuto la mia relazione dove mio malgrado mi sono comportato male. Perche? Questo è quello su cui io devo lavorare.

Cerca di smettere di farti domande sul perché lei abbia questo tipo di comportamenti, perché hai già le risposte ma non la completa certezza che siano giuste. Sfortunatamente sono ossessioni perché è un rimuginare senza alcuna uscita.

theclash

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Messaggio  luk Ven Feb 21, 2020 7:37 pm

Va bene, allora hai fatto bene come hai fatto

luk

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Messaggio  MedioMan Ven Feb 21, 2020 3:49 pm

ciao luk,
ho capito, me lo merito. Sei stato chiaro.

E grazie del consiglio, se leggi bene sotto c'è scritto che sono già in terapia.
Proprio per questo so bene che la frase "o mi ami o ti punisco" si chiama ricatto emotivo. Come "o mi chiami più spesso o mi scopo un altro". Come "o ci mettiamo insieme o ti scrivo quattro messaggi al giorno". Mentre "lui mi fa stare bene" (cioè lui è meglio di te), "anche il mio ex mi chiedeva cosa fare" (cioè vali quanto una persona che ho lasciato) si chiamano violenza psicologica. Anche se lo dici piangendo. Se mi prendi a pugni piangendo, a me fai male lo stesso. Non mi fa male che se ne sia andata con un altro quanto il fatto che abbia rovesciato la colpa su di ME.

Sono frasi che fanno leva sul senso di colpa, sull'orgoglio, che ti fanno sentire ingiustamente inadeguato. Sbagliato. Non te lo auguro mai. Spero davvero che non ti succeda mai.
È brutto, ma soprattutto è pericoloso, che questi atteggiamenti vengano giustificati. Disturbo della personalità o meno. È davvero pericoloso dire "se non la ami ti meriti le botte". Perché uno poi impara che è meglio mentire, se tanto le botte arrivano lo stesso.

MedioMan

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Messaggio  luk Ven Feb 21, 2020 1:11 pm

Per medioman
Ti dico che, dal mio punto di vista, border o no, se esci con una persona ti impegni comunque a darle l'esclusiva. Sentirsi dire non mi voglio impegnare e poi pensare di poter fare altri incontri, lo vedo come una mossa da vigliacchi. Non puoi lamentarti se lei a tempo suo, diverso dal tuo, se ne è andata con un altro, avete fatto la stessa roba. Non è che se tu avevi dato il preavviso puoi essere in diritto di andare con altre e lei no.... poi non ti puoi immaginare l'angoscia di sentirsi messi in secondo piano perbun altro. Forse non fregava niente a tutti e due di questa storia, come ti ha fatto i sorrisi e quel sesso sfrenato lei, lo hai fatto pure tu. Poi a dire che ti sentivmalissimo per come sei stato trattato, se lei se ne è andata con un altro, ce lo potevi mettere in conto, ognuno, a storia finita, reagisce cone vuole. Sentirsi spezzatovin due per una storia di cui non ti volevi neanche impegnare mi sembra eccessivo. Forse anche tu dovresti fare un percorso e ricevere una diagnosi....

luk

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Messaggio  MedioMan Ven Feb 21, 2020 1:45 am

Vedi luk, qui sotto ho scritto i fatti.
Le emozioni, quelle, se vuoi te le racconto, o almeno ci provo. Se vuoi provo a raccontarti i sorrisi appena entrati in casa insieme, se vuoi ti racconto le carezze di mattina. Se vuoi ti racconto guardarla dormire. Le ore al telefono, i pianti insieme in un letto. Fare l'amore sulla spiaggia, se vuoi ti racconto tutto.
E se vuoi provo anche a spiegarti cosa vuol dire tenere a qualcuno al punto proprio, al contrario di come dici tu, da non volerlo prendere per il culo. Perché di ragazzette con cui uscire ne abbiamo tutti a decine. Perché ad una di cui non mi frega un cazzo non me lo sognerei mai, di dire che non so se mi sento pronto. Non le direi niente e basta. Mi è successo cento volte. L'onestà è una forma di rispetto rara, che andrebbe apprezzata, credo. Certo, a nessuno fa piacere sentirsi dire "aspettiamo a dare un nome a questa cosa". Tutti gli innamorati vogliono certezze. Ma crescendo, almeno io ho imparato che tutto e subito funziona solo al fast food. Le cose crescono con il tempo, ci vuole impegno, dialogo. Soprattutto impegno. Ci vuole stare bene. Dentro ma soprattutto fuori da una relazione. Se stai male da solo, è dura far funzionare una storia con qualcuno. Nessuno è al mondo per salvarti, e che tu ci creda o no, nessuno ne è capace.

Se vuoi ti racconto anche come ci si sente a dover di continuo consolare, rassicurare, salvare qualcuno dalle proprie insicurezze. Costantemente, ogni settimana. A sentirsi responsabile della sua felicità e a non poter fare mezzo passo falso senza essere rimproverato, attaccato, ricattato, punito. A non poter mollare 4 ore il cellulare senza sentire di aver commesso un altro errore. Questi non sono i fatti, questo è come stavo io. Per due mesi, aspettando che le cose andassero meglio.

Vedi, anche secondo me "ho sbagliato". Non mi sarei crocifisso per mesi se non sapessi di aver sbagliato. Non avrei chiesto scusa cento volte, se non sapessi di aver sbagliato. D'altra parte, siamo esseri umani e sbagliamo. Sbagliamo, e chiediamo scusa, e veniamo perdonati. O no, anche. E perché non mi sentissi pronto e sicuro di buttarmi di testa in una relazione dopo un mese di messaggi e chiamate, se vuoi ti racconto anche quello. Delle volte che sono rimasto solo dopo aver investito anni in una persona, di quanto sono stato ferito anch'io, prima. Non sono esattamente un mostro, mi spiace. Sarebbe facile.
Non sono qui a chiedere perdono, di quello ne ho già parlato con chi di dovere, e non l'ho ottenuto. Succede. Lo apprezzo il tuo intervento, soprattutto perché rappresenta esattamente il punto di vista che io non riesco a capire. Capisco di aver dato quell'impressione, capisco che ci sia stata male a crederlo. Ma non capisco il rancore, non capisco la vendetta, non capisco l'odio. Non capisco il non voler risolvere un problema stupido con qualcuno che fino a due settimane prima per te era il centro del mondo. Non capisco il logorarsi a voler per forza pensare sempre al peggio, non capisco distruggere una cosa bella per paura che non diventino fiori d'arancio, dopo due mesi. Quando magari aspettandone un altro, facendo un respiro, poteva diventare una roba davvero unica. Che poteva durare, davvero. E non prendere in considerazione di fare un passo indietro neanche davanti a 8 pagine scritte con il cuore in mano. Non lo capisco, perché è uno spreco. Colpe ne ho, eccome. Ma fidati che perfetta non è stata nemmeno lei.
E per ultimo non capisco chi si innamora ogni due mesi. Non capisco, davvero, dire "ti amo" a quattro persone diverse nel giro di un anno e mezzo. Non lo capisco, non mi riesce. Io mi innamoro ogni 4 anni, di media. Ogni 4 anni mi capita una persona speciale. Almeno, queste sono le mie statistiche. E se mi innamoro non mi stacco, non lascio perdere. Insisto, perdono, ingoio orgoglio e tutto, se ne vale la pena. L'ho già fatto. Ma tu lo sai come ci si sente a sentirsi dire "lui mi fa stare bene"? Lo sai come ci si sente a sentirsi dire da qualcuno che ti pensa da tutto il giorno, e sapere che la stessa sera ha dormito con un altro? Ma per te me lo merito? Davvero? Per averle chiesto di aspettare due mesi ancora prima di dire "il mio ragazzo"? Per aver chiesto tempo dopo aver passato insieme, ai punti, forse 5 giorni in tutta l'estate? Se per te me lo merito, ok. È una lezione, davvero. Davvero, sono qui per capire come la pensano le persone che pensano come te.

Non sono ironico, sono serio. Ti sto solo spiegando il mio punto di vista. Se mi vuoi spiegare meglio il tuo, io sono davvero qui per questo.

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Messaggio  luk Gio Feb 20, 2020 10:31 pm

Secondo me hai sbagliato a illuderla cosi e non volendo una relazione esclusiva con lei. Hai voluto la botte piena e la moglie ubriaca. Non ti lamentare poi negli altri post se lei ti ha fatto soffrire e te l'ha fatta pagare. Te lo sei guadagnato col tuo lavoro, amico!

luk

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Messaggio  MedioMan Gio Feb 20, 2020 1:07 am

Scusate per il doppio post, ho corretto qualche errore di battitura e pensavo di poter cancellare quello vecchio (poi chiaramente ho sbagliato a copiare il titolo) Neutral qualcuno ha idea di come fare?

MedioMan

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Messaggio  MedioMan Gio Feb 20, 2020 12:53 am

Ciao a tutti.

Questo è il mio primo post su questo forum. In effetti, questa è la mia prima volta che faccio un post su una mia ex, in assoluto. Il fatto è che ho avuto diverse storie, tra cui una relazione seria (5 anni, stavamo parlando di sposarsi), ma non mi sono mai stato così male come stavolta, dopo solo 3/4 mesi di relazione. Ho davvero bisogno di parlarne con qualcuno.

Vorrei ringraziare tutti i partecipanti a questo forum, perché leggere delle vostre esperienze mi sta aiutando (lentamente) a superare il mio trauma.

Una premessa importante: la mia ex non è stata diagnosticata border, ma so che è in terapia da un po' di tempo e, ripensando ai suoi comportamenti, rivedo molti campanelli d'allarme/schemi che potrebbero essere legati a tratti BPD. Anche il mio terapista concorda con il mio punto di vista. Gradirei anche il vostro feedback su queste impressioni, poiché, come la maggior parte di noi, provo ancora molta vergogna e senso di colpa, al punto che a volte ho la sensazione di stare proiettando un disturbo mentale su una persona sana, solo per giustificare i miei fallimenti nel far funzionare la relazione. Leggendo in giro, ho notato che anche questi sensi di colpa e pensieri ossessivi sono tipici, una volta usciti da una relazione tossica.

Cercherò di essere breve, ma voglio anche fornire abbastanza dettagli per avere le vostre impressioni:

Ho incontrato la mia ex (27 anni, io 30) a maggio, durante un viaggio. Siamo entrambi italiani, ma io vivo all'estero. Ci siamo conosciuti una sera, insieme all'amico con cui viaggiavo. È stata una serata molto bella, leggera, abbiamo flirtato tutti e tre e non è successo niente di più. L'ho ricontattata una volta rientrato. Non credo di aver mai provato questo livello di attrazione per una donna prima, sia fisica che intellettuale. Ci siamo sentiti per telefono per un po', e quasi subito lei ha iniziato con il sesso telefonico (cosa che avevo provato solo una volta prima). Parlavamo ogni giorno su whatsapp e ci chiamavamo quasi ogni sera, è stato un periodo davvero idilliaco. Passione, interessi, sensibilità comuni. Il sesso, anche solo telefonico, una bomba. Tutto troppo bello per essere vero. Non avevo mai avuto una relazione così intensa prima di allora, ci eravamo sentiti solo al telefono!

Dopo alcune settimane, abbiamo deciso di incontrarci di nuovo, ho preso un volo per tornare da lei. Il fine settimana insieme è stato fantastico, viaggi in auto, cene, sesso...ma dopo le prime 36 ore trascorse insieme, quando cominciavamo ancora a conoscerci, lei se ne esce dritta con "ti amo". La cosa mi ha, onestamente, intimidito. Non sono uno che prende queste parole alla leggera, e ho deciso di tenere le cose le cose più semplici possibile. Le ho detto che, visto che non avremmo avuto la possibilità di trascorrere molto tempo insieme fino alla fine dell'estate (lei lavorava in un resort 6 giorni/settimana), avrei preferito che non ci impegnassimo così presto, e che avrei preferito darci tempo alla fine della stagione. Così l'ho invitata a venire a casa mia in ottobre per una settimana (ero ancora giugno). Nel frattempo, non mi sentivo di avere una relazione impegnata ed esclusiva dopo aver trascorso così poco tempo insieme, ma ho chiarito che ero pazzo di lei e ero davvero interessato. Nel caso ci fosse successo qualcosa con altri, nel frattempo, preferivo che non ce lo dicessimo. Ovviamente a patto di vederci a fine estate, per passare del tempo insieme e "vedere come va". Lei è d'accordo con l'idea di partire con calma, nonostante qualche dubbio. (Con il senno di poi, mi pento di essere stato così onesto. La verità è che all'epoca ero single da 2 anni e avevo bisogno di tempo per capire se ero pronto ad una nuova relazione. Inoltre, l'ultima cosa che volevo fare era ferirla con delle bugie o delle promesse che non ero sicuro di mantenere).

Nel mese seguente, ci vediamo altre due volte: una in Toscana, dove ero rientrato per un weekend, e un'altra da lei. In questo periodo iniziano i primi segni di instabilità: "ma mi pensi", "ma ti manco", "ma perché non mi chiami più spesso" (in media, ci scambiavamo 100-150 messaggi al giorno e 2-3 telefonate a settimana, che per me sono senz'altro sopra la media). Se la prende se non le do la buonanotte, se passo la notte con un amico senza scriverle per tutta la sera si preoccupa, insomma: un bisogno di rassicurazioni continuo e quella che io sento come una forte dipendenza. A parte il sesso, parlavamo per la maggior parte del tempo dei suoi problemi al lavoro. Mi ricordo in particolare una volta, in cui le dico "Non vedo l'ora di passare un po 'di tempo con te alla fine della stagione, puoi restare anche due settimane se vuoi". Lei si mette a piangere urlando "come se vuoi? tu non lo vuoi?" Shocked La seconda volta che scendo da lei, appena arrivato e appena prima di dormire, tre settimane dopo esserci visti l'ultima volta, mi guarda negli occhi e fa: "tu per me sei un estraneo" Shocked

Ogni weekend passato insieme è una luna di miele. Parliamo di fatti intimi, amicizie, ex (che apparentemente ha lasciato tutti perché erano "troppo innamorati di lei"). Usciamo, mare, cene, concerti. Tutto davvero perfetto.
E alla fine di ogni weekend, le scenate: ogni volta si butta sul letto, con la faccia nel cuscino, piangendo e ripetendo che la nostra storia non sta crescendo, che non percepisce il mio interesse (che io mi trovavo a ripeterle, praticamente, ogni giorno...oltre ai voli presi per vederla).
Alla fine dell'ultimo weekend, a fine luglio, mi confessa di essere andata a letto con un collega. "Un amico". Questo perché io "le avevo creato un bisogno" (testualmente), e non l'avrebbe mai fatto se le avessi chiesto di non impegnarci subito. Lei va a letto con qualcuno, ed è colpa mia. Le ho anche confessato una storia di una sera con una ragazza, che per me non aveva nessuna importanza, dicendo che non sarebbe risuccesso. Per onestà. All'epoca ci conoscevamo da due mesi e ci eravamo baciati per la prima volta da uno.

Anche questa storia si riassorbe, sembra che il rapporto sia più sereno di prima. Anzi, mi dice, "se io non avessi dubbi lei sarebbe terrorizzata".
Per farla breve, il mese successivo passa nell'incoerenza più totale: un giorno mi ama e l'altro mi ignora. Un giorno non riesce a pensare ad altro che a me, e il successivo sparisce. Un giorno mi lascia per sms, quello dopo mi chiama per far pace. Io passo tutto il tempo a logorarmi, a scusarmi (ormai senza neanche ricordarmi di cosa), a cercare di recuperare. Quando ci sentiamo, è fredda e aggressiva. Mi sono sentito dire cose che non mi erano mai state dette prima: "bastava molto poco, molto poco tempo fa", "lui mi fa stare bene" (l'amico), "non voglio un uomo che mi chieda cosa deve fare per risolvere, anche il mio ex lo faceva". Non mi era mai, mai successo che qualcuno mi trattasse con tale risentimento. Non mi ero mai sentito dire "ti odio".

Per farla breve, a settembre ho mollato e ho chiuso io: non ce la facevo più. Ci siamo lasciati piangendo a dirotto entrambi, dicendoci che un'attrazione simile non l'avevamo mai vissuta prima. A ottobre le ho scritto una lettera molto lunga, dove le descrivo i miei sentimenti per lei e la invito a parlare per provare, se si può, a ripartire da zero e provarci di nuovo, appena abbiamo il tempo. Umiliandomi definitivamente. Lei mi risponde con un sms di chiusura dopo settimane, e a Novembre va a convivere con l'amico, a 1000km di distanza.

Eccomi qui, dopo mesi, a pezzi, umiliato, pieno di sensi di colpa e distrutto all'idea di aver rovinato l'unica occasione che ho, da anni, di stare con qualcuno che mi piace davvero. Mi torturo all'idea delle cose che avrei potuto dire, o fare, per farla funzionare. La cosa che mi rovina è che ancora cerco di capirla, ancora non mi spiego come si possa andare da un ti amo a un ti odio nel giro di tre mesi, a trovare due persone "giuste" nell'arco di un'estate. Io ne ho trovate due, forse tre, in tutta la vita.
In genere, mi reputo una persona forte. Da mesi sono l'ombra di me stesso e mi sento profondamente sbagliato.

Scusate per la lunghezza del post. Come tutti, qui, potrei scrivere a oltranza...
Ogni commento, pubblico o privato, è più che benvenuto.

Grazie

MedioMan

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