A proposito di partner Borderline...

cobordy ha scritto:Luckey,
Non te la prendere, ma ho capito il parallelo con l'acqua del mare e l'acqua nel corpo umano... ma il concetto di fondo mi è oscuro, colpa mia per carità

Non me la prendo, però mi dispiace XD
Il concetto di fondo dovrebbe essere che il mare è un archetipo (vale a dire un simbolo riconosciuto in tutte le culture e da sempre) delle "origini"; hai mai notato che in molte lingue le parole usate per denominare il mare e la madre si somigliano? Aggiungi, poi, che la vita è effettivamente "cominciata lì. In pratica tutti possono simbolicamente riconoscere nel mare il proprio utero (ed è bellissimo, aggiungerei) c:

Luckey,
Non te la prendere, ma ho capito il parallelo con l'acqua del mare e l'acqua nel corpo umano... ma il concetto di fondo mi è oscuro, colpa mia per carità

Hahahah chiedo venia...
Intendevo dire che, così come mio padre, anche mia madre mi è sempre mancata (a tal punto specifico di essere stata adottata); lei però simbolicamente ho potuto riconoscerla nel mare e, più specificamente nell'acqua contenuta nel corpo umano (che è presente nella stessa percentuale del mare sulla superfice terrestre: 70%), dunque in me stessa.
Può sembrare contorto ma funziona alla grande, anche perchè è nato tutto da suggerimenti dell'inconscio e non da ragionamento (e, talvolta, è giusto che sia così).
Spero di essere riuscita a spiegare con chiarezza stavolta c:

non ho capito nemmeno io

Luckey ha scritto:
Con mia madre è stato facile: la notte in cui ho conosciuto il ragazzo di cui parlavo in questo post ero totalmente persa, e mi sono ritrovata a chiedere ripetutamente ad un passante dove fosse il mare, senza sapere a livello conscio che quest'ultimo fosse un archetipo delle origini; il mare ho continuato a cercarlo, ma un anno fa circa l'ho trovato in me stessa, e da allora Lei non mi è mai più mancata c:

Non ho capito nulla di ciò che vuoi dire

Ps. Un problema tremendo che ho avuto e che ha sempre aggravato tutto è l'incapacità di fermarmi. Lo scorso autunno, periodo durante il quale la ricerca di "limiti" e la presenza frequente dei tale concetto erano di dominio, il mio analista mi fece notare che, ancestralmente, i limiti vengono associati proprio alla figura paterna. E' frustrante, mi fa capire che simbolicamente non riuscirò mai a trovarlo.
Con mia madre è stato facile: la notte in cui ho conosciuto il ragazzo di cui parlavo in questo post ero totalmente persa, e mi sono ritrovata a chiedere ripetutamente ad un passante dove fosse il mare, senza sapere a livello conscio che quest'ultimo fosse un archetipo delle origini; il mare ho continuato a cercarlo, ma un anno fa circa l'ho trovato in me stessa, e da allora Lei non mi è mai più mancata c:

ennesimavittima ha scritto:Luckey, vorrei chiederti una cosa che credo di non aver capito bene. Che vuol dire depersonalizzazione? E come concretamente fa parte del tuo modo di essere?

La depersonalizzazione è un disturbo dissociativo che causa un senso alterato di se, del modo in cui ci si percepisce; può riguardare il corpo, i processi mentali e le emozioni; in pratica accade di rendercisi conto di non rinonoscere come proprio il corpo, di (espressione citatissima e di una realtà tremenda) vivere come un automa, compiere azioni che sembrano aver bypassato una tappa della coscienza (pur non avendo nulla di insolito, normale vissuto quotidiano) e di non riuscire a provare emozioni, in special modo (essendo un meccanismo di difesa) in situazioni a forte impatto emotivo.
Queste tre "caratteristiche" fanno parte della mia personalità da quando ne ho memoria e, a causa di questa familiarità non posso dire di averne sofferto molto; il problema è che, di tanto in tanto guardo la mia vita e la vedo talmente frammentata da farmi avere l'impressione di averla ingannata la vita, di essere andata oltre senza averne le competenze.
Ovviamente essendo anche Border mi si creano delle equazioni e delle combinazioni talvolta fauste, altre meschine. Esempi: la bulimia mi viene assecondata da entrambi i disurbi, idem l'autolesionismo; l'abuso di alcool ha a che fare con la ricerca di uno stato alterato che mi metta a contatto con le mie emozioni, ma può innescare una presa di posizione graduale da parte delle emozioni stesse (e, dunque, dell'essere Border); diversamente da lucida non riesco a perseguire una ricerca cieca e tendo ad essere estremamente razionale, pondero a lungo l'assunzione di sostanze che utilizzo a fine conoscitivo e non "solo per riempire un vuoto".
In passato, ovviamente, superati i 30° poteva accadere di tutto; ora so di non voler più saturare.

ennesimavittima ha scritto:Luckey, vorrei chiederti una cosa che credo di non aver capito bene. Che vuol dire depersonalizzazione? E come concretamente fa parte del tuo modo di essere?

La depersonalizzazione è un disturbo dissociativo che causa un senso alterato di se, del modo in cui ci si percepisce; può riguardare il corpo, i processi mentali e le emozioni; in pratica accade di rendercisi conto di non rinonoscere come proprio il corpo, di (espressione citatissima e di una realtà tremenda) vivere come un automa, compiere azioni che sembrano aver bypassato una tappa della coscienza (pur non avendo nulla di insolito, normale vissuto quotidiano) e di non riuscire a provare emozioni, in special modo (essendo un meccanismo di difesa) in situazioni a forte impatto emotivo.
Queste tre "caratteristiche" fanno parte della mia personalità da quando ne ho memoria e, a causa di questa familiarità non posso dire di averne sofferto molto; il problema è che, di tanto in tanto guardo la mia vita e la vedo talmente frammentata da farmi avere l'impressione di averla ingannata la vita, di essere andata oltre senza averne le competenze.
Ovviamente essendo anche Border mi si creano delle equazioni e delle combinazioni talvolta fauste, altre meschine. Esempi: la bulimia mi viene assecondata da entrambi i disurbi, idem l'autolesionismo; l'abuso di alcool ha a che fare con la ricerca di uno stato alterato che mi metta a contatto con le mie emozioni, ma può innescare una presa di posizione graduale da parte delle emozioni stesse (e, dunque, dell'essere Border); diversamente da lucida non riesco a perseguire una ricerca cieca e tendo ad essere estremamente razionale, pondero a lungo l'assunzione di sostanze che utilizzo a fine conoscitivo e non "solo per riempire un vuoto".
In passato, ovviamente, superati i 30° poteva accadere di tutto; ora so di non voler più saturare.

Luckey, vorrei chiederti una cosa che credo di non aver capito bene. Che vuol dire depersonalizzazione? E come concretamente fa parte del tuo modo di essere?

ennesimavittima ha scritto:Esserne consapevoli è un passo importante per stare meglio

:

Essenziale direi c:

Esserne consapevoli è un passo importante per stare meglio

Luckey,
Sì adesso si capisce che sei border, direi però border consapevole ed è per questo che riesci a ragionarci sopra

ennesimavittima ha scritto:Infatti luckey, dai tuoi ragionamenti non sembrerebbe tu abbia un disturbo borderline. Sono d'accordo con cobordy su tutta la linea

I miei ragionamenti potrebbero ingannare ma il mio vissuto e determinate tendenze dicono tutt'altro.
Sono una persona molto riflessiva (causa Depersonalizzazione che, negli anni, mi ha portata a stare molto nella mente, poco nelle emozioni, poco nel mondo esterno e per nulla nel corpo), ma nel momento in cui entro in contatto con le emozioni beh, è la fine. Solitamente accade per via dell'alcool (un mio strettissimo conoscente) e, quando accade, divento davvero troppo istintiva ed allora mi causo di tutto, causo di tutto all'ambiente circostante, non direttamente alle persone ma, sicché queste si preoccupano faccio del male anche a loro.
Quando sono lucida l'essere Border è ad ogni modo evidente: ho quei dannati sentimenti ambivalenti sia sulle persone, sia sulle idee (basta davvero poco per oscillare tra amore e desiderio di lasciar perdere) ma, data la consapevolezza che si tratta di sentimenti per nulla logici, li peso per bene prima di fare qualsiasi cosa (da ubriaca a certe cose neppure ci penso perché nella mia mente c'è spazio solo per mio padre).
Altre caratteristiche che ho da lucida sono quella che definisco "essere nati con la scimmia" ovvero un'atroce predisposizione a necessitare della dipendenza, bulimia da ormai due anni (che fisicamente sta dando i suoi frutti marci), tendenza immotivata agli acquisti (se ho almeno 2 euro in tasca mi ritrovo inevitabilmente a spenderli, principalmente in alcool, ma spesso mi ritrovo a comprare cose talmente inutili da farmi sentire un'emerita imbecille idiota, solo dopo averle comprate ovviamente, mica durante? -.-).
Sono, insomma, tutti meccanismi che opero per riempire quel "vuoto" di 'sto cavolo tanto nominato.
Poi, va beh, sono ossessivo-compulsiva ed autolesionistica, ma questo si collega più alla Depersonalizzazione (così come l'incapacità di riconoscere come mio il corpo ed il sentirmi perennemente "a pezzi").

cobordy ha scritto:Luckey, tu hai una diagnosi di disturbo della personalità borderline (confermata da specialista e senza tratti di altri disturbi) ?

Si, confermata sia dall'analista presso cui sono in cura da 4 anni, sia da altri specialisti nel corso di una breve permanenza al reparto psichiatrico dell'ospedale di zona (un T.S.O. per via di una piccola caduta verso il lato tremendo del "confine").
Soffro anche di Depersonalizzazione, e questo cambia davvero molto le cose.

cobordy ha scritto:il border sente il bisogno di ricevere attenzioni e si avvicina, ma quando senti di avvicinarsi troppo tende a compiere atti di allontanamento perchè essendo diffidente ha paura di legarsi troppo, poi però se l'altro a questo punto si allontana un po' lui, allora il border ha paura dell'abbandono ed inoltre non riceve più attenzioni allora tende a riavvicinarsi etc etc in questa altalena

Questo trovo abbia perfettamente senso (dal punto di vista patologico); io, però, ho sempre collegato la necessità di allontanarmi alla Depersonalizzazione che mi porta a "perdermi nell'altra persona" e dunque mi ritrovo, poi, a sentire la necessità di prendermi del tempo per stare da sola e "riprendermi", "tornare più integra" per così dire. Credo che le cose possano essere collegate ad ogni modo, forse mi sbagliavo o forse il Border e la Depersonalizzazione hanno molto più in comune di quanto pensassi.
Ps. Nella mia ultima relazione, alla luce di questo subdolo meccanismo ho deciso (tramite quella sacrosanta necessità nei rapporti che è la comunicazione) di lasciare il ragazzo in questione, lui però a non vedermi o a vedermi poco non ci sta (io lo adoro per questo) dunque ci frequentiamo abbastanza ma non tutti i giorni; in tal modo non siamo lontani, ma neppure troppo vicini. E' una soluzione che alla relazione in se non causa problemi (io le mie seghette mentali ce le ho sempre).

Luckey ha scritto:(sarebbe controproducente anche martorizzarsi il proprio corpo, a dirla tutta, ma non se lui è più importante).

Non capisco cosa vuoi dire[/quote]

Intendo dire che tra lo sfogarmi contro la persona che vorrei mi amasse e me stessa, scelgo istintivamente me stessa perché considero lui "intoccabile".
Questo però ora è cambiato molto, sicché ho imparato a distinguere la figura paterna (la causa di tutto) dalla persona che mi sta di fronte. Credo che una consapevolezza simile sia essenziale.

Infatti luckey, dai tuoi ragionamenti non sembrerebbe tu abbia un disturbo borderline. Sono d'accordo con cobordy su tutta la linea

Luckey, tu hai una diagnosi di disturbo della personalità borderline (confermata da specialista e senza tratti di altri disturbi) ?

Luckey ha scritto:Beh, diversamente non si potrebbero neppure individuare e denominare determinati stati.

Giusto

Luckey ha scritto:Non mi sembra, ad ogni modo, che l'esternazione aggressiva sia tra i principali fenomeni;

Tra i principali fenomi c'è una difficoltà a regolare le emozioni, esternare la rabbia invece è un fenomeno piuttosto frequente

Luckey ha scritto:è che mi risulta realmente controproducente star contro la persona dalla quale vorremmo essere amati, ovviamente per mio personale punto di vista

Ragionamento molto logico, non da border direi, il border sente il bisogno di ricevere attenzioni e si avvicina, ma quando senti di avvicinarsi troppo tende a compiere atti di allontanamento perchè essendo diffidente ha paura di legarsi troppo, poi però se l'altro a questo punto si allontana un po' lui, allora il border ha paura dell'abbandono ed inoltre non riceve più attenzioni allora tende a riavvicinarsi etc etc in questa altalena

Luckey ha scritto:(sarebbe controproducente anche martorizzarsi il proprio corpo, a dirla tutta, ma non se lui è più importante).

Non capisco cosa vuoi dire

Luckey ha scritto: Tutto ha una logica, è solo tutto molto contorto.

Purtroppo è una logica patologica

ennesimavittima ha scritto:luckey io credo che borderline o meno, tutti hanno diritto a trovare la propria serenità nella vita. Al di là di quello che dice la gente credo che questa sia la cosa fondamentale.
I non borderline sono comunque più fortunati perchè hanno una scelta. Uscire da una relazione che reputiamo distruttiva o meno.
Il borderline questa scelta non ce l'ha. O meglio non può scegliere di non soffrire. Tutto ciò è ingiusto ma può e deve scegliere di curarsi, cosa che al di là dei risultati, almeno un pò aiuterà nel rapporto con se stessi e con gli altri

r

Questo accade semplicemente perchè "si ha paura solo di ciò che si ha già vissuto". Io credo che un passo fondamentale (seppur tremendo) sia l'isolamento. Abbiamo menti immense che possono compensare ogni nostra mancanza, tutto sta nel trovare un equilibrio al loro interno, ma se intorno a noi c'è qualcuno a cui appoggiarci, che ci riempia il vuoto permettendoci di nasconderlo a noi stessi, come potremmo mai riuscirci?

Ogni individuo è unico ed irripetibile, il disturbo però è abbastanza schematico, chiaro che i comportamenti hanno un minimo di variabilità (ma non troppa) dovuta a tanti fattori [/quote]

Beh, diversamente non si potrebbero neppure individuare e denominare determinati stati. Non mi sembra, ad ogni modo, che l'esternazione aggressiva sia tra i principali fenomeni; è che mi risulta realmente controproducente star contro la persona dalla quale vorremmo essere amati, ovviamente per mio personale punto di vista (sarebbe controproducente anche martorizzarsi il proprio corpo, a dirla tutta, ma non se lui è più importante).
Tutto ha una logica, è solo tutto molto contorto.

Luckey ha scritto:Ma, avete mai pensato al fatto che si possa avere una tendenza a scaricare la rabbia all'esterno che può non necessariamente essere una caratteristica comune a tutti gli individui in questione?

Ogni individuo è unico ed irripetibile, il disturbo però è abbastanza schematico, chiaro che i comportamenti hanno un minimo di variabilità (ma non troppa) dovuta a tanti fattori

Quanto siete stati insieme?[/quote]

Due anni; ma non stavamo semplicemente insieme, vivevamo e lavoravamo insieme.

La sindrome in se stessa tende a esprimere il disturbo all'interno delle relazioni. Ovviamente non siamo tutti uguali. C'è anche da considerare che possono coesistere altri disturbi insieme a quello borderline

Ma, avete mai pensato al fatto che si possa avere una tendenza a scaricare la rabbia all'esterno che può non necessariamente essere una caratteristica comune a tutti gli individui in questione?

Luckey ha scritto:
Borderline lo ero soltanto io; e nel mio caso si potrebbe dire l'esatto opposto: lui non mi descriverebbe in termini negativi semplicemente perchè determinati atteggiamenti  non gli si sono manifestati. Diversamente, se si chiedesse di me in giro tutti potrebbero dire che "non sto bene" o simili.
Tendo ad un'esternazione del disagio su piani diversi da questo, semplicemente.

Quanto siete stati insieme?