come aiutare un'amica che potrebbe essere borderline

Grazie Monia!  

E' bella questa domanda: TU COSA VORRESTI CHE FACESSE UN'AMICA/O?
Io ho avuto un migliore amico, allora non ero ancora consapevole del mio disturbo. Litigavamo sempre, ma eravamo inseparabili. Io vivevo nel mio mondo al quale pochi si avvicinavano, ma lui stava bene con me nella mia casa "alla famiglia Adams".
Esistono persone che sono in sintonia anche con chi ha il disturbo Borderline, sono rare e anch'esse un tantino fuori dalle righe, ecco, credo che per noi, almeno lo è per me, trovare una persona con cui entrare in sintonia sia fondamentale per riuscire a sentirsi qualcuno e vivo. Lui mi voleva bene proprio perché ero così e non mi avrebbe mai e poi mai voluta diversa da così e io sentendomi amata per quello che ero/sono, sentivo di esistere, di essere utile, di valere qualcosa.
Sono certa che se lui fosse ancora vivo nonostante la diagnosi che mi è stata fatta mi direbbe di non dar troppo peso a tutto questo e di continuare a vivere come piace a me e ci riderebbe e berrebbe un po' sopra.
Non nego che un disturbo non sia un problema soprattutto quando sfocia in crisi depressive gravi o dissociative gravi, ma essere Borderline è anche un modo di esssere, una struttura di carattere profondamente radicata e complessa che difficilmente si modifica. Non aspettartelo perché questo non avverrà mai e se le sei veramente amica cerca di volerle bene anche per com'è senza pretendere troppo altrimenti starle vicino le causerà solo danno.
Ecco, il mio umile pensiero l'ho espresso, buona fortuna Eleonora e anche a lei...
 
Monia

Ciao, ti ringrazio molto per avermi risposto!
E' da parecchio tempo che cerco informazioni per cercare il modo di aiutarla, lei me lo ha chiesto non trovando la motivazione sufficiente per andare da uno specialista, credo.
Tra le varie cose che ho letto in giro ho riconosciuto molti aspetti di questo disturbo, quindi ho approfondito un po' come potevo, in internet, poi ho comprato un libro sul tema.

Qualche giorno fa l'ho incontrata in un posto tranquillo e le ho detto che volevo farle leggere qualcosa, anticipando che temevo la sua reazione, che se si fosse arrabbiata lo avrei capito; le ho detto che poteva prendersela con me, andarsene, che tanto io avrei aspettato perché prima o poi le passa e io sono lì per lei.

Ha letto un paio di capitoli, e anche lei ha riconosciuto le varie caratteristiche, le cause, eccetera...
Insieme abbiamo pensato che, visto che era già evidente che qualche difficoltà c'è, è meglio che si tratti di una cosa che capita a molti, che in qualche modo può avere una spiegazione e un aiuto.

Da quel giorno non ne abbiamo più parlato, non so se farlo prima o poi.
Conosco il suo carattere e il nostro rapporto, è come se cercasse il lato negativo in ogni cosa che dico, per interpretarlo come un attacco anche se ovviamente non lo è. Ma so che lo sa.

Credo di non poter fare più di così, non sono una psicologa o niente del genere, non ho la presunzione di parlare di cose che non so, soprattutto quando quello che dico può avere brutte conseguenze.

Ti sarei grata se potessi darmi qualche consiglio, tu cosa vorresti che facesse un'amica?

Ciao Eleonora,
Da quali elementi deduci che la tua amica potrebbe essere affetta da disturbo borderline di personalita'? Quali tratti avrebbe? Puoi fare degli esempi? Non so che carattere abbia la tua amica, a me la prima diagnosi da borderline me la fece (un po' scherzando un po' no) una mia amica (borderline anche lei ma molto diversa da me nella manifestazione dei sintomi) e la diagnosi degli specialisti arrivo' poco dopo.
non so, se e' una persona aggressiva ti consiglierei molto tatto nell'esposizione delle tue tesi...
buona giornata

Dai, non c'è nessuno che mi può raccontare di come ha reagito quando qualche persona cara ha provato a discutere del problema le prime volte?
Che reazione devo aspettarmi? Come posso aiutarla a prendere coscienza senza ferirla?
Poi magari il problema non c'è nemmeno, ma non è corretto discutere se si ha un dubbio?
Grazie

Buongiorno, scrivo per chiedervi come posso comportarmi nei confronti di una amica: da quando la conosco riconosce di avere dei problemi, ma non ha mai avuto voglia o coraggio di farsi aiutare da uno specialista (ha detto di aver fissato appuntamenti senza poi andare).
Ha chiesto a me di aiutarla, io ho raccolto informazioni in internet e riconosco nel disturbo borderline tutti i tratti del suo carattere, del suo comportamento, ma ovviamente non posso fare nulla, non ho competenze né strumenti.
Non so se parlarle di questo mia "diagnosi", tanto per farle capire che si tratta di un disturbo reale e in qualche modo curabile, che non basta dire "è il mio carattere", "sono fatta così".
Forse invece devo solo accettarla com'è e aspettare che trovi la motivazione per chiedere spontaneamente aiuto a uno specialista?
Grazie