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Ho bisogno di parlare con un border

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Ho bisogno di parlare con un border Empty Tutto un equilibrio sopra la follia

Messaggio  Wasntme Gio Ago 15, 2019 9:11 pm

Ciao a tutti, sono nuovo qui, ho 37 anni e mi hanno diagnosticato un disturbo della personalità di tipo borderline. La mia vita è stata costellata da incredibili alti e bassi, abusi di erba, coca, mdma, lsd, anfetamine, alcool, guida spericolata, 1 arresto, 5 incidenti stradali, innumerevoli feste techno, innumerevoli rapporti con ragazze. Ho un buon lavoro, sono brillante e simpatico... Ma non ci sto dentro con me stesso. Sono stato da decine di psicoterapeuti ma solo recentemente mi hanno diagnosticato in maniera inequivocabile il mio disturbo. Vorrei essere normale come gli altri. Sono super sensibile anche se dall'esterno mi vedono uma specie di dongiovanni. Aiuto. Mi sento senza speranza

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Messaggio  borderline94 Lun Mag 13, 2019 10:54 am

figurati, anche a me da border le relazioni han sempre causato molto dolore quindi sono felice di aiutare
allora, a prescindere dal disturbo, esistono i caratteri delle persone che lo rendono più evidente o meno evidente, e purtroppo incide tantissimo la situazione famigliare e relativi traumi (e a quello che hai scritto la sua famiglia fa abbastanza schifo e non le hanno dato amore giusto?)
purtroppo torno a ripeterti, fare il crocerossino non ti servirà a nulla... e non è giusto (e lo dico da border) che il SUO disturbo e il suo egoismo, che sia innato o meno (in parte è dato dal disturbo), minino così la tua serenità, non è per niente giusto.
lei non sta affrontando per niente bene il suo problema perchè i border di carattere chiuso come il suo sono messi molto peggio di chi come me è espansivo, probabilmente è anche colpa della sua famiglia, ma tu non sei la sua famiglia, occuparsi di lei spetta a loro e al terapeuta che pagherà per farlo (solo l'anno scorso ho speso 1400 euro), tu puoi arrivare fino a un certo punto ma non puoi combattere da solo per salvare la sua di vita se nemmeno lei vuole salvarla... capisci non ha senso
deve trovare dentro di sè la consapevolezza e la maturità di convivere decentemente col suo disturbo e cercare conforto nelle persone e non nell'isolamento, se non lo fa a fare una brutta fine sarà lei e non di certo tu!
mi spiace tanto che tu soffra così ma credimi in questo momento lei non può amare nessuno perchè non ama nemmeno un po' se stessa, e starle dietro alimenta solo quel suo lato egosistico tipico dei borderline che ricordo, quando ero immatura come lei a 19 20 anni mi faceva sentire grande e grossa e trattavo a pesci in faccia gli uomini, per sentirmi più forte io, deve trovare qualcuno che la prenda a calci in culo probabimente, ma tu sembri proprio una persona buona e non potrai mai darle quella batosta che le serve, non puoi cambiare la tua personalità

F


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Messaggio  fuzion9k Ven Mag 10, 2019 4:44 pm

Ciao F ti ringrazio moltissimo per la tua risposta, per me è davvero importante.

Da quando ho scritto quel primo messaggio ne è passata di acqua sotto i ponti... Lei continua a cercare di sabotare ad intermittenza la felicità del nostro rapporto. Si passa da messaggi estremamente intimi ed amorevoli alle 4 del mattino alle sparizioni del giorno dopo.
"Devi lasciarmi i miei spazi", "io ti amo ma non sono tipa da scrivere 3000 messaggi al giorno" e altre carinerie di questo tipo. La realtà è che ci scriviamo 1-2 volte al giorno, e non ci sentiamo al tel se non ogni tot giorni (stando a 2000km di distanza al momento).

Ovviamente tutti comportamenti che partono da lei e se provo a lamentarmi ovviamente tutta la colpa ricade su di me, che sono chiaramente una me**a perchè mi andrebbe di sentirla spesso come tutte le persone innamorate.

Io sono veramente stanco di stare in una relazione che mi uccide ogni giorno e che ovviamente adesso non porta benefici nemmeno a lei, ma mi sento incapace di allontanarmi, anche se razionalmente lo vorrei tanto e credo che mi rivolgerò ad uno psicologo per farmi aiutare a chiudere definitivamente, anche se non potrò mai sopprimere quella parte di me che ci crederà sempre e la ama alla follìa.

Credi che lei possa amarmi veramente? Io credo che su un piano virtuale sia così, ma nella realtà i suoi comportamenti si sostanziano in una relazione che considera quasi amicale o comunque di poco conto... e adesso anche fastidiosa.

Ma soprattutto, credi che abbia consapevolezza delle sue azioni, capisca a livello empatico cosa esse comportino per le persone a lei vicine?

Penso e ripenso a mille cose e vivo all'interno di una bolla da quando l'ho risentita... e non vedo soluzioni

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Messaggio  borderline94 Gio Mag 09, 2019 11:48 am

Ciao

prima di tutto complimenti per la tua dedizione e altruismo nei confronti di questa ragazza, questo non può che farti onore in quanto non affetto dimostri un livello altissimi di sensibilità che molti non hanno.
tuttavia ti sconsiglio di annullarti addirittura per lei, miei ex lo hanno fatto in passato e io me approfittavo alla grande perchè purtroppo quando si è borderline soprattutto se non hai raggiunto una maturità si tende e provare piacere nel vedere qualcuno che ti corre dietro e si sottomette (io ora non mi comporterei mai così ma in passato prima di sapere del disturbo e fare la terapia lo ammetto l'ho fatto coi miei ex )
è una cosa brutta un atteggiamento da egoisti che penso lei possa risolvere solo con la terapia psicologica (vista la situazione magari meglio uno psicologo famigliare), tu non devi farti carico di tutto è SBAGLIATO, non la aiuti anzi probabilmente si stuferà, preferirà qualcuno che la tratta "peggio" o che non le da sempre corda (mio attuale ragazzo che sottovaluta di brutto che io sia borderline, eppure di lui non mi stufo perchè appunto non me le da "tutte vinte")

spero che sia utile

saluti
F

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Messaggio  fuzion9k Sab Apr 27, 2019 12:59 am

Salve,
scrivo per condividere la mia esperienza personale, per avere chiarimenti (se possibile) direttamente da chi presenta il disturbo e abbia piena consapevolezza delle particolarità relazionali che esso comporta e, chiaramente, anche dal personale medico che possa darmi delucidazioni.
Scrivo inoltre, e forse soprattutto, come forma di autoterapia e sfogo. Perdonate il fiume di parole e ringrazio di cuore chi voglia fare lo sforzo di ascoltarmi.

Ho 32 anni, conobbi l'amore della mia vita (affetta da dpb) quando avevo 16 anni ed il nostro rapporto allora durò poco più di 2 anni.
Non ebbe le classiche fasi della "luna di miele" e della successiva svalutazione. Fu un amore passionale e folgorante dall'inizio alla fine. Tutte le "prime volte" le abbiamo vissute insieme e gli unici litigi, ma di scarsa intensità, avvenivano a causa del fatto che lei considerava la mia famiglia "perfetta" in confronto alla sua, e si lamentava di quanto fossi viziato ed ai suoi occhi irrispettoso dei miei genitori e di quanto facessero per me.

La sua famiglia è il più classico dei quadri in cui si sviluppa il disturbo (secondo le poche conoscenze che ho potuto acquisire con le mie letture sull'argomento). Divorzio. Padre totalmente assente e spesso violento nelle poche occasioni in cui c'era, madre presente ad intermittenza, troppo occupata nella carriera e menefreghista rispetto al benessere dei figli, tranne qualche manifestazione sporadica ma anche molto espansiva di affetto. Quasi finta direi, come a giustificare se stessa per i suoi comportamenti e raccontarsi intimamente di essere una madre decente, cercando di convincersene almeno.

Lei ha un fratello. Anche lui negli anni, pur non avendo disturbi conclamati, ha sofferto di attacchi di panico e di una certa instabilità emotiva. Tuttavia, anche lui come la sorella è una persona magnifica, vittima involontaria di una famiglia assente.
Si sono sempre fatti forza a vicenda, sono molto uniti e con lui anch'io ho un rapporto fraterno.

La nostra storia, dopo due bellissimi anni, finì a causa del suo disturbo che cominciava a manifestarsi con sempre maggiore prepotenza negli ultimi mesi. Dapprima con insoliti scatti d'ira nei miei confronti, a causa di assolute banalità. Gelosia estrema, paura dell'abbandono, paura di trovarsi in situazioni di intimità con me che non comprendessero necessariamente il sesso.
Ma, soprattutto, cominciò a manifestarsi il problema più grande che ancora adesso sta cercando di risolvere: il disturbo alimentare. Cominciò a mangiare solo insalate e vomitava quasi dopo ogni pasto.

Io ero troppo piccolo per capire cosa stesse accadendo, le cause e le conseguenze di quegli avvenimenti. Mi trovavo totalmente spiazzato rispetto ad una persona che stava cambiando radicalmente nel giro di pochissime settimane e finì col lasciarmi.
Fu una rottura lunga e dolorosa per entrambi. Lei non aveva smesso di amarmi, come mi confidò lei stessa qualche tempo dopo, ma era l'unico modo per allontanarci disse.
Piangeva mentre mi diceva di non amarmi più, e io fumavo 3,4,5 sigarette di fila, incapace di farmene una ragione, in stato di shock. Sapevo che non stava dicendo la verità, lo sentivo da come mi abbracciava e lo vedevo nei suoi occhi. Vedevo un'estrema sofferenza e non potevo farci  proprio niente...

Lei aveva deciso di iniziare un percorso di totale autodistruzione, allontanandosi da chiunque le volesse bene.
Partì per il nord, trasferendo lì il suo percorso di studi universitari iniziati al sud.

Quello che è successo nei 15 anni successivi che ci portano ai giorni nostri mi è stato raccontato da lei con chiamate notturne, messaggi su wapp o fb.
Il triste sunto: tossicodipendenza da cocaina e forse altre droghe pesanti, non ha risolto mai il suo disturbo alimentare ed è arrivata a tentare il suicidio.

Io nel mentre sono stato fidanzato con un'altra ragazza per diversi anni.
Era il suo totale opposto. Probabilmente avevo troppa paura di finire nuovamente in un frullatore emotivo e ho scelto inconsapevolmente l'apatìa. Un'amore "tranquillo" con una donna perfetta che non mi avrebbe mai fatto del male. Ma non era "Lei".
Non sono mai riuscito a superare veramente la fine di quella storia, è stata sempre la musica di sottofondo della mia vita.
Non c'è mai stato un film romantico, un paesaggio mozzafiato, una canzone, una poesia o una qualunque emozione che non avrei voluto vivere con lei. Che non considerassi l'ennesima occasione persa per vivere quella cosa con colei che considero tutt'ora la mia anima gemella e con la quale, si sà, tutto ha un sapore diverso. Ciò anche perchè i border sono capaci di vivere le emozioni ad un livello di intensità particolarmente elevato, sia nel bene che nel male.. e ciò le rende uniche ed indimenticabili.

Ho provato con tutte le forze a credere possibile di dare compiutezza alla mia esistenza senza lei, ma nonostante l'aiuto di diversi professionisti... non c'è mai stato niente da fare.

Due mesi fa mi è arrivato uno dei suoi messaggi. Stava ascoltando la nostra canzone.
Abbiamo ripreso i contatti e mi ha detto che aveva superato il problema della droga e che adesso si trovava in un centro per la cura del disturbo alimentare.
L'ho sentita risoluta come mai prima di allora. Quando si parlava di questi argomenti tabù, lei sviava la discussione o la buttava in caciara come suol dirsi.

Allora io ho fatto l'errore di crederci veramente di nuovo. Siamo diventati presto intimi, ma l'intimità non l'avevamo in realtà mai persa.
Il "ti amo" non ha tardato molto ad arrivare... anche perchè era da anni che entrambi avevamo "il colpo in canna" e non ci era mai passata del tutto. Non vedevamo l'ora di poterci avvicinare di nuovo.

Sono stati due mesi difficili per entrambi. Il percorso psicofisico per guarire dai disturbi alimentari mette a dura prova chi lo vive e, indirettamente, chi si occupa di fornire un supporto morale e vuole bene al paziente.
E' stato un percorso pieno di alti e bassi, ma lei è sempre stata costante nell'appoggiarsi a me e ringraziarmi per la forza che le davo. Ogni giorno che riuscisse a trattenere il cibo senza vomitare era motivo di gioia immensa, che condividevamo con amore.
Nonostante la lontananza (io mi trovo ancora al sud, lei al nord) non eravamo mai stati così intimamente vicini, forse nemmeno quando stavamo insieme. Perchè allora non mi parlava delle sue paure e dei suoi problemi così intimi e personali.

Progettavamo di vederci quando, passata in day hospital, si fosse sentita pronta per farlo.
Tuttavia, qui sono ricominciati i suoi comportamenti incomprensibili e per me fonte di estremo dolore.

Ha incontrato suo fratello e sua madre. La madre è molto cambiata rispetto all'infanzia: dopo aver sperimentato le conseguenze del suo intermittente e insufficiente affetto ed aver vissuto da spettatrice impotente il percorso di auto annichilimento della figlia, è cambiata radicalmente. Andava spesso a trovarla e non le ha più fatto mancare nulla, forse troppo tardi...si, ma la mamma è sempre la mamma e lei la ama moltissimo... come non comprendere?

Finalmente, dopo mesi in cui si parlava del prossimo pasto, di medici, psichiatri, ore d'aria troppo corte e altre amenità, avevamo l'occasione di parlare di un incontro con chi le vuole bene, di giornate al di fuori di quelle 4 mura e di esperienze positive in genere.
Lei ha scelto di non condividere nulla di tutto questo con me.
Quando gliel'ho fatto notare.. è finito tutto. "Ma non sei felice per me?", "L'amore non è simbiotico, è uno scambio", "non devi incentrare le tue relazioni sul bisogno", queste le frasi assurde che mi sono sentito dire, come se volesse realmente convincermi che nell'amore non si instaura alcuna forma di interdipendenza, come se io veramente potessi non essere felice per lei dopo quanto sofferto nei mesi precedenti. Assurdità che comunque mi hanno fatto riflettere e tolto il sonno e portato un probabilmente immotivato senso di colpa.
Si è interrotta ogni forma di dialogo e da una settimana non ho più sue notizie.
E' stata una settimana per me davvero infernale. Credo di non aver mai pianto tante lacrime in vita mia, incapace di spiegarmi come una persona che dice di amarmi possa arrivare a volere il mio male o, forse anche peggio, incapace di provare qualsiasi forma minima di empatìa verso il dolore che stavo provando in sua assenza.
Non una risposta ai numerosi messaggi, se non per promettere telefonate che non sarebbero mai avvenute, lasciandomi di cosneguenza in una lancinante attesa a guardare quel telefono che non squillava mai.
In situazioni "normali" non consentirei mai a nessuno di trattarmi così. Non ho mai fatto le corse per stare dietro ad una donna e non ho mai tollerato atteggiamenti che mi mettessero in questa condizione.

Con lei è diverso. Sarei disposto ad annullarmi perchè lei sia felice, messaggi su messaggi senza risposta, fino a sentirmi patetico. So di non essere il suo Salvatore...e non voglio nemmeno esserlo. Lei deve salvare se stessa e stare bene, nessun altro può avere alcun ruolo nella sua guerra, se non quello di un supporto amorevole.
Ho provato a scusarmi per averle fatto pressioni e di aver capito che non era pronta per sopportarle. Ho provato a parlare del disturbo border e di quello che secondo me le stava facendo fare nuovamente, ovvero allontanarsi da me perchè si sente incapace di ricambiare il mio amore senza farmi soffrire. Io ovviamente non sono un esperto in materia... ma ho provato a parlarne per cercare di capire, per darmi una spiegazione razionale alle domande da un milione di dollari: perchè la persona che mi ama di più al mondo mi sta facendo questo? perchè mi piega quasi sadicamente per vedere quanto resisto prima di spezzarmi? Perchè non mi da almeno una spiegazione invece di chiudersi in un silenzio glaciale condito da un'assurda cattiveria nel sapere che questo mi sta uccidendo?

Non ho potuto che pensare che fossero comportamenti riconducibili a questo disturbo, crollando ogni diversa tesi... perchè lei mai mi farebbe del male volontariamente.

Chiedo dunque ai coraggiosi che sono riusciti a leggere tutto di darmi una mano a capire, se mai fosse possibile, come dare risposta a queste domande e come dovrei comportarmi.

Un caro saluto e grazie ancora per l'ascolto.

fuzion9k

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