Voi border fidanzati con un codipendente

Sì ti do ragione. I disturbi di personalità non sono vere e proprie malattie, diciamo che non sei pazzo, ma nemmeno normale. Ci sono evidenze che dimostrano che ci sono aree del cervello coinvolte (così come nel l'anoressia, altro che le stronzate "l'anoressia esiste perché i media ci propinano Belen e raffaella fico")
Oltre al fatto che sono invalidanti in più aree vitali. Se sei codipendente prima o poi ti passa lo Scazzo e trovi un nuovo partner. Se sei bord partner o meno farai una vita di merda per studiare, lavorare, uscire, socializzare e tutto. Uno schifo completo.
Se non ci sono squilibri al livello di neurotrasmettitori secondo me non è malattia.

Condivido quello che dici Cely. Infatti facci caso non so tu da quanto sei su questo forum. Io da diverso tempo e ne ho visti di 'Codipendenti' postare robe da disperati stare qualche mese per poi sparire nel nulla. Perché? Io penso che sia perché hanno metabolizzato la storia e sono andati avanti. Personr in un periodo più buio della loro vita. Poi qualcosa cambia mrtabolizzano incontrano un'altra persona con cui stanno bene e basta. Dimenticano cioè circoscrivono la cosa ad un perido e ad una situazione. Essere borderline è un disturbo vero ep roprio che influenza aree del cervello ad esempio.
Non le puttanate!
Cmq sta medicina che prendo fa effetto

dibrim ha scritto:

coboldo ha scritto:
http://coda.org/index.cfm/meeting-documents/patterns-and-characteristics-2011/
(Control Patterns)

Non c'è in Italiano???
xchè la mia psico dice che nn ha mai sentito di codipendenza???...
chi è il codipendente,il patner del disturbato???

Ecco, secondo me la codipendenza è una di quelle cazzate che riempiono le pagine dei manuali che se riportassero solo malattie vere e proprie non verrebbero mai aggiornate. Quando mia zia fu lasciata dal primo marito per un'altra mi disse che questa donna aveva una diagnosi di "disturbo qualchecosa" che non era altro che una sindrome da sfasciafamiglie. Ecco, secondo voi si può mettere in un manuale che parla di malattie mentali (che vanno curare in ospedale, da un laureato, con farmaci e Co) una "malattia" del genere?
Sarebbe come mettere in un manuale di endocrinologia la sindrome del mangiare e non ingrassare, o la sindrome del seno piccolo nella donna grassa.
Ormai si abusa di diagnosi. Arriveremo tra 50 anni ad avere tutti una diagnosi del cazzo, avremo "la sindrome del 30 e lode" "la sindrome di quello che non ha voglia di lavorare" "la sindrome del menefreghismo" "la sindrome della timidezza" e cazzate varie.
Non esistono codipendenti, esistono persone che innescano dipendenza verso qualcuno/qualcosa. II posso essere dipendente da tizio e sbattermene del resto del mondo. Lo dimostra il fatto che un codipendente lo è in una relazione ad es e non in un'altra. Il fatto di voler aiutare qualcuno non è per forza una malattia. Io la penso così. Poi se qualcuno è psico e ha voglia di dire che non capisco un cappero, avendo una laurea, mi faccio da parte. Ma non si può considerare tutto una malattia, al limite è un comportamento. Ma se il comportamento è sbagliato chi lo decide? La società? E in base a cosa? In base a ciò che fa il 90 per cento della gente?

Comunque dibrim, non penso che esista qualcuno che non si è mai attaccato in modo eccessivo ad amici e partner. Pure io son dipendente e come te pure io ho sviluppato la consapevolezza che possono morire tutti, tanto io non alzo un dito. Normale dopo le delusioni, no?

Ma anche io mi ci rivedo se è per questo.... aiutare per farsi accettare ad esempio. Cioè un minimo è normale aiutare le persone a cui tieni perché ti fa piacere ma quando scopri che se ne apporfittano è troppo e la relazione ne risente. Invece mi mettevo I prosciutti sugli occhi e mi dicevo che il mio spirito di sacrificio alla fine avrebbe pagato. Compiacere anche è un grosso problema che avevo in passato e che ho ancora solo che ora per evitate di stabilire relazioni affetive disturbate evito appunto. Sono evitante. Con gli amici le cose vanno meglio invece non mi scatta quella gelosia e quel senso di non sentirsi amati chei scatta col partner

Io mi rivedo in alcune delle caratteristiche del dipendente.prima che mi ammalassi ero solito aiutare amici o parenti che ne bisognassero ma ora ho capito che la gente nn si merita niente che anche una volta che è stata aiutata,se può e capita l'occasione te la mette in quel posto e tanti saluti

no, non c'e' in italiano...
boh L.R. diceva che a lei gliel'hanno diagnosticato....
cmq chiedo al mio psichiatra quando lo vedo per curiosita'.
cmq praticamente si' da quel che ho capito io sono persone con la fissa di salvare altri, e chiaramente vanno a cercare persone che devono essere salvate da qualcosa.... e farsi amare da queste persone.
cioe' si fanno agganciare piu' facilmente da chi ha problemi.
anyway i codipendenti poi si liberano in un modo o nell'altro da quel che vedo su 'sto forum, vanno e vengono. solo noi restiamo.

coboldo ha scritto:
http://coda.org/index.cfm/meeting-documents/patterns-and-characteristics-2011/
(Control Patterns)

Non c'è in Italiano???
xchè la mia psico dice che nn ha mai sentito di codipendenza???...
chi è il codipendente,il patner del disturbato???

Ecco esattamente, non sei ne medico, ne psicologo, ne infermiere. E poi per esperienza ti dico che se hai qualcuno a cui appoggiati non fai altro che lasciarti andare di più. ..
Se la lasci stare le fai pure il favore di farla diventare una persona autonoma.

secondo me ha ragione cely in questo caso: cioe' da quanto dura sta cosa che te ti prendi cura di lei trovandoti incastrato in questa relazione senza che lei poi alla fine migliori in anche solo una qualunque cosa della sua vita? anni?
i codipendenti sono particolamente sensibili ai sensi di colpa e piu' ricattabili sul senso di colpa. non siete gli unici ma credo che questo sia un vostro aspetto cruciale. ora sel lei lo faccia conspavolmente o meno a ricattarti sui sensi di colpa non lo so e cambia poco alla fine. perche' quello che ci rimette sei tu a farti ricattare cosi'.
devi trovare un modo per sopportare questi sensi di colpa. non so quale possa essere e so che non e' facile.
io ci credo poco ai miracoli, ora puo' essere pure che all'ennesima richiesta sua tu corri e lei FINALMENTE capisce quanto e' fortunata ad avere una persona sempre a disposizione ecc. ecc. ma parliamoci francamente, quante volte e' successo e come sei stato ripagato? non voglio farti montare la rabbia, ma devi pure fare qualcosa per la tua di vita, che non sia solo essere a disposizione degli altri per sentirti bene con te stesso. in qualche modo devi accettare che questa cosa non la puoi risolvere. oppure decidi 'no 'fanculo io mi ci voglio impuntare!' pero' sai a cosa vai incontro senza rinfacciare niente a nessuno, prendendoti la responabilita' totale delle tue scelte. in ogli caso le nostre scelte ricadono ugli altri, ma non possiamo fare felici tutti. e' impossibile. e la priorita' poi dovrebbe essere fare felice te stesso, senza ovviamente camminare sulle vite degli altri. se ho portato il discorso un po' all'estremo e' per farmi capire meglio, spero di esserci riuscita.

Se lei minaccia il suicidio, tu chiama il 118 e riferisci tutto, poi se la vedranno loro.

Legalmente tu non rischi niente.  Per prima cosa non si ammazzerá. Mi sono fatta tante do quelle boccette che sono ancora viva. Ti ammazza solo l'eccesso di alcuni antipsicotici e antidepressivi tri ciclici. Detto questo, lei sa che facendo così tu non te ne andrai, quando capirà che invece tu vai via lo stesso o si riempie di farmaci o se ne fa una ragione. Cioè da ciò ho capito non sei nemmeno il sui ragazzo, quindi che importa? Sennò c'è l'altra via: tu te ne vai, lei si cala j farmaci e tu la porti ac un pronto soccorso dove sicuramente sapranno meglio di te cosa fare.
Poi scusa, di chi è la casa? Se è tua trova il modo di cacciarla.
Sempre ai fini legali, se non siete sposati e non ha nulla intestato, non succederà nulla. È incapace di intendere e volere? E infatti se tu la butti fuori non sei un tutore/parente. Se legalmente non avete legami, legalmente ti puoi disfare di lei.

Capito Cely, grazie della risposta. In effetti alcuni tratti del disturbo di personalità BD sono comuni a tutti...

Io non so invece come comportarmi da "co dipendente", anche legamente... mi spiego meglio...mi hai consigliato anche tu la stessa cosa    faccio "copia e incolla" da un'osservazione da me scritta anche nell'altro topic da me aperto..

Facciamo il tipico esempio. Io le dico "stasera non ci vediamo, esco con un amico/amica, ecc."
Lei: "ah bravo tu te la vai a spassare e io sto sola e chiusa in casa, che manco guido...sei proprio un pezzo di m...."
Io insisto dicendo : "mi dispiace , ma anche io devo fare la mia vita, una sera in casa non ti succede nulla"
Lei: "Tu provaci e io mi faccio un'intera boccetta di Xanax"

Ecco, a quel punto, pur di non sentirmi responsabile, torno sui miei passi.... il copione è lo stesso da anni a questa parte...

Ma se dovesse cambiare e le rispondessi:

"La vita è tua, fanne cio che vuoi"...lei potrebbe prenderselo come non prenderselo...

Ammettiamo che dopo mi riscrive: "me lo sono preso, alla tua salute, bastardo, ora ti puoi divertire meglio" (ormai i BD sono piuttosto prevediili pur nella loro imprevedibilità), io legalmente cosa devo fare?

se non torno subito a casa è omissione di soccorso?o devo allertare il 118 continuando a farmi i c..... miei? col rischio che poi vanno a casa e non si è presa nulla, e poi mi becco la segnalazione per averli chiamati a cavolo?

Allora, io sinceramente non riesco a lasciare, cioè se vedo che ho un fidanzato bastardissimo e roba varia, non riesco comunque a lasciarlo, ma piuttosto mi accanisco nel torturato. Siccome so che in questo modo sarebbe lui a lasciarmi faccio in modo di fare la vittima. Eh che poi di lasciare so lasciare, mo comunque dopo ub po di tempo torno sempre indietro. Questo vale per gli stronzi.
Se devo lasciare qualcuno per cause di forza maggiore (es troppa distanza e mancanza di fiducia) riesco a lasciare.

e infatti le migliori persone che vedo sistemate so proprio i diplomati.

comunque per tornare "in topic" vorrei chiedere una curiositàa voi  che siete bd.

Ma un borderline abbandonerebbe mai un codipendente se non si sente piu amato da questo? Perche io ad esempio da codipendente non riesco piu a trasmettere amore o affetto, però vedo che la mia ex comunque non mi "scarica" forse perche le faccio comodo come tassinaro, dato che lei non guida, o non saprei!

e infatti le migliori persone che vedo sistemate so proprio i diplomati.

comunque per tornare "in topic" vorrei chiedere una curiositàa voi che siete bd.

Ma un borderline abbandonerebbe mai un codipendente se non si sente piu amato da questo? Perche io ad esempio da codipendente non riesco piu a trasmettere amore o affetto, però vedo che la mia ex comunque non mi "scarica" forse perche le faccio comodo come tassinaro, dato che lei non guida, o non saprei!

Sì Cobi, hai ragione. Non è che se fai i 5 anni ti arrivano le richieste di lavoro, ma di certo solo con i 3 anni non fai un bel niente. Sei allo stesso livello di uno con il diploma. Quindi come ha detto delfino, tanto vale cominciare a 18 Anni a trovare un lavoro, non perdi tempo, soldi e neuroni e amen.
E poi hai ragione anche sul fatto delle ansie che ti mettono i tuoi. Cioè pure i miei mi caricano di ansia, dovrei fare un esame al mese per loro. Non è impossibile, io apprendo subito, ma la concentrazione scarsissima e la depressione non mo fanno fare molta strada. Se non fossi border e depressa, starei 4 esami più avanti. Cioè questa cosa mi distrugge, perchè mi faccio il culo più delle persone normali, ma i risultati son quelli di chi se la prende con comodo. Ecco, vorrei un antidepre.
Comunque poi ti dico che ci credo che tu usassi quelle droghe solo una tantum, il problema radicato nella mentalità comune è che se ti fai una pera oggi, domani sarai una barbona che vaga a chiedere soldi per l'eroina. Che poi secondo me non è totalmente una cazzata. Dipende dal dal tipo di persona che sei, io se inizio non smetto più, e lo vedo con farmaci e sigarette. La mia compagna di stanza invece ha il coraggio di Cannarsi ogni sera, poi torna a casa dai suoi e non tocca alcol,fumo, canne per mesi. Io non ce la farei. Ci vuole tanta forza di volontà.

Coboldo sul fatto del lavoro la pensiamo allo stesso modo...

Sul fatto delle esperienze di droga, ben venga che non ne sia mai diventata strettamente dipendente, ma se abbandoni quella merda è meglio....

'sta cosa che i 5 anni ti aprono le porte.... dipende da caso a caso. c'e' gente che col diploma lavora in banca ma erano altri tempi. oggi come oggi in italia il ruolo piu' importante lo gioca la famiglia. se hai una famiglia che ti supporta, ti permette di studiare senza ansie ecc. e' una cosa, senza sei fottuto.
oppure vai in paesi dove questo non vale (ancora) la' si trova lavoro e vieni valorizzato per quel che sai fare. se non sai fare un cazzo riesci ancora a vivere con lavori per persone che non fare un cazzo...

cioe' quello che volevo dire e che mi sono scordata di dire e' che ho iniziato a percepirmi orfana dai 14 anni circa in poi. una perona sola che doveva contare solo su se stessa, i cui genitori erano tendenzialmente dei nemici piuttosto che persone su cui confidare o ricorrere in monti di difficolta'.

delfino io la penso esattamente ocme te, la quinquennale non ti apre nessuna porta se non te la aprono i tuoi genitori prima, l'ho visto anche io con i miei occhi.
giusto i geni della mia classe che hanno fatto ingegneria sopravvivono senza calci in culo
io non ci sono mai andata sotto ne' con l' eronina ne' con altre droghe pesanti perche' so quando devo fermarmi, essendo cresicuta in una famiglia con padre assente (e quando era presente era invalidante e giudicante) e madre con manie di controllo, cacacazzi, giudicante ed invalidante sapevo che l'ultima cosa che potevo permettermi era ed e' di andarci sotto con la droga. io usavo e uso le droghe per automedicazione. ultimamente ho passato diversi anni a farmi le canne, diciamo mezzo grammo al giorno in media e ora sono 3 mesi circa che non lo faccio piu' abitualmente 8mi so fatta 3 canne la scorsa settimana e una due settimane prima tipo, perche' mi annoio e perche' mi servivano per automedicazione appunto). cerco di limitarmi con l'alcol anche da uqalche mese e ci riesco in linea di massima. ma la mia vita rimane sempre una merda   
quando raccontai questo episodio dell'eroina che mi costo' caro ad un terapisat qua dove vivo mi disse ah te la usavi per scopo ricreativo!
mi sono detta che se fossi nata nella nazione giusta non avrei dovuto subire tutto questo stigma....
e invece no, nazione sbagliata e famiglia di stronzi. il peggio proprio....

Ri buonasera a entrambe...

Cely, che la quinquennale potesse darmi qualche chance in piu ho i miei dubbi.... ho amici che hanno continuato e non hanno fatto una fine di gran lunga migliore della mia... c'è chi si arrabatta precariamente come me, c'è chi so due anni che tenta di passà l'esame di stato per diventà commercialista o avvocato (per quelli che si so laureati in giurisprudenza), insomma....quelli che hanno trovato un buon posto erano solo queli i cui genitori avevano qualche conoscenza.... questa è l'Italia.

Forse l'unica laurea che oggi è in grado di offire qualcosa è ingegneria (nemmeno tutti i rami, solo alcuni, tipo informatica o elettronica)....

però...bisogna sempre rapportarsi con le proprie possibilità....sono sempre stato bravo a scuola, ma dopo il liceo ho avuto una specie di crollo, nn volevo studiare piu, e mettersi a studiare senza voglia e concentrazione vuol dire "violentarsi" il cervello.... l'ho fatto per 3 anni in una laurea di media difficoltà come economia, nn avrei potuto sostenere altri 2 anni cosi, men che meno impelagarmi a farmi un mazzo tanto a ingegneria...

tornando indietro semplicemente nn mi sarei piu iscritto e amen...magari anche se venivo dal liceo (diploma inutile), forse sfruttando la piu giovane età, qualche posticino l'avrei trovato comunque e ora ero gia sistemato... e pensare continuamente a questa cosa mi fa sempre male...

Coby, mi spiace per la tua storia, purtroppo l'eroina è una brutta bestia, e diciamo che i tuoi hanno reagito da tipici "genitori borghesi", punendoti invece di interrogarsi sul perche sia finita in quella direzione e cercare di porvi rimedio....

Spero con tutto il cuore che almeno ne sia uscita.

Beh cara ti capisco. I miei avendo i Cazzi loro a cui pensare mo han sempre scaricato in ludoteche, oratori e luoghi infernali per una povera stronza che vuole star da sola senza nessuno che rompa le palle. In questi posti di merda venivo forzata a socializzare. Inferno puro. Tutto quel ridere e scherzare, quelle attività di gruppo e merda varia mi hanno rovinato psicologicamente. Non parliamo della scuola. Altro inferno. Poi pure mia madre leggeva la roba che scrivevo e mi giravano inferno coglioni.
Ora studiare mi ha aiutato un po a non deprimermi. Ma anche io sto passando un periodo di merda in cui mi sento incapace e tutto. Ma che palle.

a casa mia a studiare ad esempio quando facevo il liceo (alle medie ero piuttosto emarginata) non ci voleva venire nessuno, mia madre stava in culo a tutti i miei amici 'normali' o meno normali. mio padre invece si eclissava nello studio e delegava tutto a mia madre. io non studiavo quasi mai a casa mia, ci studiavo solo quando veramente dovevo studiare e dovevo stare concentrata per un'interrogazione. senno' me ne scappavo o i biblioteca o casa di altri. io non invitavo mai i miei amici a casa ne' per studiare ne' per chiacchierare, io mi vergognavo dei miei genitori che appunto mettevano a disagio tutti. cioe' mia madre metteva tutti a disagio.

le persone che dovevo frequentare, gli sport che dovevo fare, la scuola, come mi dovevo vestire: mentre le mie compagne delle medie gia' si potevano comprare i vestiti da sole io no, io andavo con mia madre. ma soprattutto vietavano cose. mia madre controllava tutto, ogni gesto ogni cosa. ieri mi era venuta in mente 'sta cosa, un esempio stupido: il frigo. il frigo non poteva stare aperto per piu' di 2, 3 secondi. dovevi mettere a posto la spesa e avevi dieci cose da infilare nel frigo? a lei non gliene fregava un cazzo, ci dovevi mettere 3 secondi al massimo senno' urlava CHIUDI IL FRIGO!!!
E io vivo costantemente nel senso di colpa. il mio pensiero di fondo e' 'cosa ho fatto di sbagliato?' e mi succede in continuazione.
non mi basta razionalizzare, c'e' sempre qualcosa che ho fatto di sbagliato.
quello che non gli perdono e' avermi cacciato di casa che avevo 21 anni. mia madre e' andata a ficcare il naso come suo solito nelle cose che scrivevo, allora scrivevo con una certa frequenza, mi piaceva e mi piaceva rileggere le cose che avevo scritto, ora non scrivo piu'.
insomma, aveva letto che avevo usato l'eroina e quindi un pomeriggio lei e mio padre mi dissero hai 2 giorni per prendere le tue cose ed andartene o vai in comunita'. una volta siccome gia' lavoravo e avevo i miei soldi ed il conto cointestato con mia madre, quella stronza siccome non le piaceva come vivevo la mia vita, prelevo' tutti i soldi dal conto... per poi ridarmeli quando avrei ripreso a lavorare (facevo un lavoro ben pagato per cui lavoravo alcuni mesi e poi smettevo e poi rilavoravo, avevo una carriera davanti, bruciata anche quella)
se lei non avesse letto quella cosa non se ne sarebbe mai accorta, perche' io non ero tossica, non rubavo, non facevo nulla delle cose che fanno generalmente i tossici insomma.
quindi me ne andai di casa ma non ero in grado di badare a mestessa dato che avevo chiaramente dei disturbi gia' allora. quindi dopo qualche anno sono tornata a casa e sicocme sapevo che c'era qualcosa che non andava in me ma non sapevo cosa accettai di seguire questo 'programma' di recupero che m'ha finito a sfasciare la vita...
sono uscita da la' con disturbo da stress post traumatico complesso che prima non avevo, prima ero SOLO borderline e depressa....

Cobi posso sapere cosa ti han obbligato a fare i tuoi? Anche io mi son sentita costretta a far molte cose per loro volere ma alla fine ho vinto sempre io!