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gradi di gravità del borderline

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gradi di gravità del borderline Empty Re: gradi di gravità del borderline

Messaggio  Ragazzadubbiosa Gio Set 05, 2013 2:54 pm

Se chiedo a un forum dove si incontrano persone che soffrono di questo disturbo è proprio perché so di saperne meno di loro. È forse proibito dalla legge? Devo essere borderline per chiedere qui? Non mi sembra di essere stata offensiva, chiedevo solo una vostra opinione, ammettendo che non conosco in prima persona il disturbo. Comunque la prossima volta che avrò un dubbio chiederò a un forum di appassionati di bricolage. Ciao ciao

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Messaggio  miu611 Mar Set 03, 2013 11:55 am

Ragazzadubbiosa ha scritto:...anche se sinceramente non capisco questo tono accusatorio. Non mi conosci, ho solo chiesto una cosa proprio perché non ne so niente e speravo di trovare conferme o, meglio disconferme, (come mi hai dato tu, e ripeto, grazie) da chi ne sa più di me. Sono proprio contenta che a te sembrino scaramucce normali tra fidanzati, non sai quanto! È solo che quando, dal nulla, parte a dire "non ti sopporto più!" oppure " e sono io che ti lascio!" mi stranisco, perché non sono comportamenti che sono abituata a vedere nelle persone che conosco, nè mai mi è accaduto nelle mie storie d'amore precedenti. Lo spirito da crocerossina non ce l'ho proprio, anzi, se hai letto bene il mio post chiudevo proprio con questa riflessione.
Il tono accusatorio mi viene dall'averne fin abbastanza di questi racconti dove al 99% delle volte, guarda caso, il carnefice è il presunto borderline mentre chi ci sta insieme è la povera vittima. Il tuo atteggiamento mi sembra masochistico ripeto, potresti allontanarti da questo ragazzo invece preferisci continuare a lamentarti di lui. Non dovevo rispondere a questa discussione, l'errore è stato mio dal momento che non sono in grado di confrontarmi con problemi diversi dai miei o meno gravi diciamo, ma è stato più forte di me

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Messaggio  kasya Lun Set 02, 2013 9:31 pm

Il tuo sollievo è sacrosanto ma potresti esprimerlo con misura dato che parli proprio con persone che soffrono perché invece hanno il problema che tu non hai.

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gradi di gravità del borderline Empty ti ringrazio per la risposta...

Messaggio  Ragazzadubbiosa Lun Set 02, 2013 8:09 pm

...anche se sinceramente non capisco questo tono accusatorio. Non mi conosci, ho solo chiesto una cosa proprio perché non ne so niente e speravo di trovare conferme o, meglio disconferme, (come mi hai dato tu, e ripeto, grazie) da chi ne sa più di me. Sono proprio contenta che a te sembrino scaramucce normali tra fidanzati, non sai quanto! È solo che quando, dal nulla, parte a dire "non ti sopporto più!" oppure " e sono io che ti lascio!" mi stranisco, perché non sono comportamenti che sono abituata a vedere nelle persone che conosco, nè mai mi è accaduto nelle mie storie d'amore precedenti. Lo spirito da crocerossina non ce l'ho proprio, anzi, se hai letto bene il mio post chiudevo proprio con questa riflessione.

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gradi di gravità del borderline Empty a me sembrano

Messaggio  miu611 Sab Ago 31, 2013 4:47 pm

le classiche incomprensioni e litigate che ci sono tra ragazzi e ragazze. Non capisco sinceramente tutto questo accanimento nel voler trovare sempre qualcosa del patologico nei comportamenti degli altri. Secondo me troppi fidanzati, compagni, mariti, mogli ecc. in questo forum come altrove stanno abusando della definizione di borderline. Se uno fa una scenata allora è borderline? Allora saremmo tutti borderline. Chi è che mai una volta nella sua vita non si è arrabbiato o ha detto una cosa e poi si è contraddetto? E' proprio questo che mi fa incacchiare a me cioè questo trovare i problemi dove non ci stanno. Sono troppo giovane per dirlo ma credo che una volta non era così, i problemi erano ben altri, tante definizioni di disturbi ossessioni varie non c'erano. Se i suoi comportamenti non ti piacciono lascialo perdere, non si può stare con una persona che si comporta in un modo che non condividiamo, e soprattutto tu non puoi comportarti da crocerossina che lo giustifica e lo vuole "salvare" da cosa poi non capisco.

miu611

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Messaggio  Ragazzadubbiosa Ven Ago 30, 2013 12:48 pm

Buongiorno a tutti, scrivo per avere da voi un consiglio, dopo aver letto qualche post in giro su questo forum. Ad aprile ho conosciuto un ragazzo poco più grande di me, M, che ha iniziato a farmi una corte serrata nonostante io fossi fidanzata. Le cose con il mio ex non andavano e quando l'ho lasciato ho accettato di uscire con questo nuovo "pretendente". Inizia a prendermi sempre di più, anche se io, che non sono tanto passionale, mi ritrovavo un pochino spiazzata nel sentire le sue dichiarazioni d'affetto e d'intenti dopo solo poche settimane, se non giorni, insieme. Comunque la storia va avanti, partendo a mille, tanto che siamo anche andati in vacanza insieme. Dopo circa un mese di frequentazione, una sera, mi fa una scena madre davvero spiazzante, dicendomi con occhi spenti e voce depressa che si è sbagliato su di me, che la magia è finita, che non vuole vedermi per un po. Dal nulla! Prima stavamo discutendo su un regista e lui diceva che non la pensiamo allo stesso modo sull'arte. Durante la scena madre a volte sorrideva sotto i baffi, ma sembrava anche terribilmente serio. Dopo un'oretta passata cosi (avevo l'impressione che volesse vedermi piangere, ma ci vuole ben altro con me, alla fine pensavo va beh, è matto, è sadico, meglio perderlo che trovarlo, amen) mi chiede se posso andargli a prendere una bottiglia d'acqua e quando gli dico di si mi abbraccia, mi bacia e mi dice che non era vero niente di quelle cose che aveva detto. Cioè, che sono pensieri che fa ma che non vogliono dire nulla. Rimango profondamente turbata da questo episodio e da lì inizio a cercare di capire cosa lo spinge a fare queste scenate assolutamente inutili e dannose. Gli chiedo se le faceva anche con le sue ex (ha avuto molte storie, tutte serie, durate piu o meno tre anni) e lui conferma, dicendo che la sua "pesantezza", come la chiama lui, è anche il motivo per cui l'hanno lasciato. Fa cosi con le sue donne e sua mamma, per il resto è pieno di amici, anche di lunga data, con cui non si sognerebbe mai di mettere in discussione il rapporto per inezie, ha studiato tantissimo, ha due lavori, entrambi di responsabilità. Poi sono successi altri episodi, di solito quando faccio una cosa che a lui non va bene (per esempio, una sbadataggine qualunque: lui è sbadatissimo ma quando lo è lui va tutto bene. Se io dimentico qualcosa apriti cielo: "ma come, è questione di buon senso, come ha fatto a non accorgertene?" Sembra una zitella acida) oppure quando pensa che io faccia ancora cose da adolescente (ho 29 anni) si innesca in lui una escalation in cui fa tutto da solo, mi accusa di essere così e così e mette in dubbio il nostro rapporto. Per delle cavolate immani! Per poi spesso scusarsi e dire che non voleva. Cerco di farla breve, perché i piccoli episodi da raccontare sarebbero tanti e io ho una personalità piuttosto forte, soprattutto sono piuttosto intuitiva e mi piace capire le motivazioni profonde che spingono gli altri a comportarsi come fanno, quindi quando gli capitano questi episodi, io non lo assecondo mai. Mai e poi mai. Al massimo, se ho voglia, cerco di indagare insieme a lui perché fa cosi. A volte sono un po' troppo cruda, tagliente, pungente. Mi accorgo che gli dico delle cose, probabilmente vere, che lo scuotono nel profondo (per esempio, il fatto che proietta su di me lati di lui che non accetta o che gli danno fastidio, e che quando fa queste scenate a me le sta facendo a se stesso, lui non c'era mai arrivato). Ho attraversato più fasi nell'affrontare queste cose: nel primo episodio, quello che vi ho raccontato, all'inizio ero triste ma dopo un po' mi sono detta, appunto, è matto, non ha senso quello che dice, meglio perderlo che trovarlo. La volta dopo sono passata al ridergli in faccia e ho visto che questa cosa lo calmava. Poi, nel corso di tanto tempo passato insieme, ho visto che rispondergli a tono, in modo fermo, cercando di fargli capire quello che provo senza offenderlo (come mi è capitato di fare, non sono Ghandi purtroppo) e facendogli capire che se fa così è perché probabilmente è un modo che ha acquisito per difendersi, (gli ho detto che fa come il bambino che piange e si dispera e dice di odiare sua mamma quando in realtà quello che vuole è solo essere abbracciato e coccolato) ma è al contempo anche un circolo vizioso che fa allontanare da lui le persone care, aiuta molto. Vedo che i suoi momenti diminuiscono di frequenza e intensità. Mi ha raccontato certe cose sulla sua infanzia che, a suo dire, non aveva mai rivelato a nessuno. Mi ringrazia, dicendo che lo sto aiutando molto.
Ora, la domanda e una riflessione. Secondo voi è borderline? Io credo che abbia dei tratti borderline (non fa uso di droghe, non ha disturbi alimentari, non gioca d'azzardo o guida pericolosamente, spende molto in libri, sì, ma alla fine si regola, che io sappia ha tradito solo una fidanzata, quando era molto più giovane, come potrebbe capitare a chiunque), ma ripeto che conduce una vita perfettamente normale e i suoi amici non mi crederebbero se io raccontassi loro delle piccolezze per cui mette su queste scenate.
Riflessione: voglio io accollarmi questa responsabilità? Se all'inizio era innamorata, adesso sento spesso puzza di marcio, mi chiedo perché dovrei passare ore a dire sempre le stesse cose, cercando di aiutarlo come forse invece dovrebbe fare uno psicologo esterno. Lui dallo psicologo non vuole andare per i soldi ( e perché in realtà ha paura che gli dicano che ha qualche malattia mentale, anche se gli ho detto che è normalissimo) ma io invece penso che basterebbe davvero poco a sbloccare certe sue dinamiche mentali, perché noto grandi progressi da quando sta con me e sono riuscita a farlo ragionare. Ha in più la ferma volontà di migliorare, rendendosi perfettamente conto che ha dei comportamenti che minano quello che costruisce, ma dubita di poter cambiare il suo modo di ragionare e reagire. Cosa ne pensate? Dal canto mio, sono stata anoressica per sei anni, sono perfettamente guarita con tanta forza di volontà e l'aiuto, per pochissimo tempo, di una brava psicologa, e sono profondamente convinta che ogni tipo di ragionamento, coazione a ripetere, modo di vivere i sentimenti, sia sempre modificabile, se davvero lo vogliamo. Sicuramente adagiarsi e pensare "sarò sempre così" non aiuta, e se io avessi fatto così sarei morta. Cosa mi consigliate? Come dovrei comportami con lui? Considerate che gli voglio molto bene, che di momenti belli ce ne sono tanti. Grazie!

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