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Messaggio  cobordy Ven Mar 28, 2014 9:14 pm

Proprioio ha scritto:... Però quando stava bene era un'altra persona, e la maggior parte del tempo, soprattutto all'inizio, stavo molto molto bene...

Quando idealizzano sì, anche se sono inconsapevolmente "falsi" sanno farti stare bene

Proprioio ha scritto:...So che il problema é suo ma non capisco come possa rinunciare a una vita piena e felice per stare "tranquillo".. Sì, dovrebbe lavorare su se stesso, e tanto. Capisco faccia paura guardare in faccia i propri fantasmi, ma non é più semplic efarlo con una persona che ti ama al tuo fianco?  Probabilmente dovrei accettare l'idea che é "matto", ma é una persona molto intelligente e sensibile, non riesco ad accettare che non "veda" quel che é ovvio...

Da qui si vede che non sei entrata bene nell'idea di cosa è questo disturbo. Queste domande nell'ottica del loro disturbo non hanno senso.
Intelligente e sensibile ma con un disturbo mentale , i suoi ragionamenti non sono come i tuoi.
Ti faccio un esempio: molti border si tagliano le braccia con una lama per autolesionismo o per rompere gli stati di ansia, credi che si chiedono perché lo fanno? E se lo chiedono a se stessi che risposte si danno? Eppure continuano a farlo e non riescono a smettere...
Questo dovrebbe rispondere al fatto che tu non accetti "che non veda quel che è ovvio"... Cioè che non si dovrebbe tagliarsi le braccia è ovvio? SIIIII , per NOI però non per LORO, capisci?


Proprioio ha scritto:... So che me ne farò una ragione, ma che fatica, che dolore..grazie per le tue parole, comunque. Mi sento meno sola leggendo di esperienze simili. All'inizio pensavo di essere una donnetta isterica io, solo andando in terapia ho scoperto che lui é borderline e ho realizzato che la mia era una reazione "normale" a qualche cosa che normale non é.Il paradosso della situazione é che ora in terapia ci vado io, mentre lui mi pare poco disposto a mettersi davvero in gioco..

Ma quale isterica !  Coraggio, fatti forza, ce la farai ad arrivare a risorridere alla vita !!!

cobordy

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Messaggio  Proprioio Ven Mar 28, 2014 12:15 pm

Caro cobordy, é da quando ho scoperto che il suo comportamento ha un nome che leggo riguardo questa malattia. Capisco razionalmente che é meglio per me lasciarlo perdere; ho sofferto veramente le pene dell'inferno con lui. Però quando stava bene era un'altra persona, e la maggior parte del tempo, soprattutto all'inizio, stavo molto molto bene. Sembrava pure intenzionato ad affrontare la terapia, ma mi sono accorta che quando il terapista gli ha detto che il suo problema non era poi così grave ha voluto credergli. Non so peraltro quanto il terapista sia valido o che cosa esattamente gli abbia raccontato. Ma cosa si può dore dopo un incontro, quando il paziente dall'esterno pare una persona così razionale e sensibile? Io mi ero offerta anche di stargli a fianco mentre cercava di lavorare sul suo problema, ma lui ha rifiutato. Non ha voluto neanche che parlassi io col terapista, nonostante gliel'abbia offerto più e più volte. So che il problema é suo ma non capisco come possa rinunciare a una vita piena e felice per stare "tranquillo".. Sì, dovrebbe lavorare su se stesso, e tanto. Capisco faccia paura guardare in faccia i propri fantasmi, ma non é più semplic efarlo con una persona che ti ama al tuo fianco? Probabilmente dovrei accettare l'idea che é "matto", ma é una persona molto intelligente e sensibile, non riesco ad accettare che non "veda" quel che é ovvio. So che me ne farò una ragione, ma che fatica, che dolore..grazie per le tue parole, comunque. Mi sento meno sola leggendo di esperienze simili. All'inizio pensavo di essere una donnetta isterica io, solo andando in terapia ho scoperto che lui é borderline e ho realizzato che la mia era una reazione "normale" a qualche cosa che normale non é.Il paradosso della situazione é che ora in terapia ci vado io, mentre lui mi pare poco disposto a mettersi davvero in gioco..

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Messaggio  cobordy Mar Mar 25, 2014 6:08 pm

Cara Proprioio,
Credo che tu abbia descritto dei comportamenti di una persona borderline come da manuale, proprio come la mia ex, compreso il non dormire, mangiare sregolato e vomitare, l'essere sempre stanco, nel mio caso pure tosse nervosa.
Anche gli altri comportamenti li ritrovo tutti.
Una cosa che devi cercare di capire, non devi farti domanda e cercare risposte razionali, i border sono persone con problemi mentali, sai cosa significa? Sono affetti da una malattia mentale, chiaro che non puoi trovare risposte se segui i tuoi ragionamenti che sono normali.
Per quanto riguarda pure la tua domanda: mi amava? La risposta è NO !
Ma non perché era cattivo, semplicemente perché non sanno cosa vuol dire, non sono in grado di provarlo questo sentimento, quello che provano è una cosa diversa e non amore come lo intendiamo noi.

Leggi ti bene, cerca di capire cosa è un disturbo mentale, ti servirà a razionalizzare e digerire il "lutto" come lo chiami tu

cobordy

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Messaggio  Proprioio Mar Mar 25, 2014 4:15 pm

Ti ringrazio. La diagnosi di borderline l'hanno fatta i miei medici, ma conoscendone parecchi per questioni familiari, penso abbiano ragione, poichè tutti hanno riconosciuto tale disturbo nei comportamenti del mio ex. Certo, é la "mia" visione dei fatti, la sua versione è sicuramente un'altra. Quanto al tuo ultimo commento, lo spero proprio! Che so amare l'ho scoperto in qualche modo grazie al mio ex e di quello, con tutto che per lui ho sofferto e sto soffrendo ancora molto, gliene sarò sempre riconoscente. Certo ora mi sembra tutto un grande doloroso spreco.

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Messaggio  Csongrad84 Mar Mar 25, 2014 3:33 pm

Ciao, una storia toccante e dolorosa, come molte qui sopra.
Ovviamente sono un ragazzo quindi non so se realmente il tuo ex sia borderline e se i ragazzi affetti da questo disturbo si comportino in maniera analoga alle donne. Quindi passo la parola a chi ha avuto una esperienza simile e ti auguro di elaborare al meglio la tua vicenda. Se sei una donna che sa amare, verrai ricambiata sicuramente. Un caro saluto Wink
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Messaggio  Proprioio Mar Mar 25, 2014 2:38 pm

Sono una donna di 34 anni. 3 anni fa ho conosciuto il mio ex, un uomo dolcissimo, con cui è iniziata una relazione a distanza molto intensa. Dopo pochi mesi ha cominciato a intervalli più o meno regolari ad accusarmi di averlo tradito. Mi sottoponeva a veri e propri interrogatori; da tenero e attento che era si trasformava in un’altra persona, fredda, insensibile, le mani diventavano gelide e cambiava pure odore. Con distacco ripercorreva le frasi da me pronunciate in diverse circostanze e le reinterpretava, una per una, a sostegno dell’idea che io l’avessi tradito o gli avessi mentito. Non sapeva neanche con chi. Dopo 3 anni mi ha lasciata e solo entrando io in terapia ho scoperto che il suo comportamento era borderline. In questi tre anni si alternavano periodi meravigliosi a periodi in cui lui mi accusava di averlo tradito, non dormiva, mangiava in maniera sregolata e poi vomitava, era sempre stanco, se rimanevamo in casa senza fare nulla di attivo sembrava una bestia in gabbia. Si offendeva mortalmente se facevo dell’ironia; una volta mi ha lasciata a seguito di una battuta perché a suo dire ero crudele.  Dovevamo prendere una decisione su chi si dovesse trasferire ma temporeggiava. Sottinteso era che fosse colpa mia, perché se non l’avessi tradito (ma io ero talmente innamorata che gli altri non li vedevo neanche!) la soluzione l’avremmo trovata. A intervalli regolari mi diceva che non era tranquillo e che stava rimettendo in discussione il nostro futuro insieme. In questi tre anni ho tenuto duro perché i momenti belli erano veramente meravigliosi, lo amavo e lui non si stancava, a parte i momenti di crisi sempre più frequenti, di ripetermi che mi amava e che era un uomo fortunato ad avermi.
Mi ha lasciata perché non riusciva a rompere quel circolo vizioso in cui ci aveva costretti e nulla di quello che ho detto o fatto è riuscito a fargli capire che era tutto solo nella sua testa. Dopo 2 mesi di silenzio – io ero così distrutta dalla fine della storia e dalla tensione dell’ultimo anno, che ero entrata in depressione e mi sono distaccata completamente – è ricomparso per dirmi che mi amava ancora; prometteva di entrare in terapia, ammetteva per la prima volta di aver problemi e di averne avuti con la gelosia anche in passato.  Gli ho ribadito il mio amore, ma ho posto la condizione che entrasse in terapia. Dopo due mesi, mentre io raccoglievo informazioni per vedere se era possibile che una terapia lo “salvasse” e speravo, contro il parere di medici e amici, in un futuro insieme,  lui diventa freddo e distante e mi dice che ha parlato con uno psicoterapeuta (una volta!) che gli ha detto che il suo disturbo non è poi così grave e che può avere una vita normale;  mi lascia di nuovo. Questa volta perché dice che viviamo in due città diverse e il suo lavoro è più importante di me (dopo che mi ero proposta mille volte di trasferirmi io da lui e che lui fino a qualche giorno prima diceva di amarmi e di cercare una soluzione affinchè potessimo stare insieme). Ora sono qui a leccarmi le ferite e vi chiedo: perché? Perché tornare per  tormentarmi così per poi lasciarmi? Non mi amava, semplicemente? Ma allora perché fare tre anni da pendolare? Come fa una persona così dolce e presente a trasformarsi improvvisamente in questo mostro di freddezza, indifferenza ed egoismo? Mi accusa indirettamente che la nostra relazione gli ha impedito di farsi amici nella sua città, che lo stress dello stare con me l’avrebbe portato a ingrassare (non vero, però per lui un paio di kg di troppo erano un dramma), a non dormire. Mi accusa di aver contribuito alla fine della relazione con le mie parole che avrebbero dato adito a cattivi pensieri.  Io ho passato gli ultimi due anni a camminare sulle uova, temendo le sue crisi, ho cominciato a non nominare neanche gli amici uomini, a temere lo squillo del telefono, mi sono distaccata dagli amici per paura che una loro frase scatenasse una qualche crisi.  Vivevo di sensi di colpa; giustificavo il suo atteggiamento con la sua sensibilità estrema. So che non era più vita, aspettare in grazia che si decidesse a lasciar perdere la sua ossessione gelosa e scegliere il futuro insieme. Ora mi sento sollevata dai sensi di colpa, dall’attesa snervante, ma anche tanto tanto triste. Non lo fa apposta, lo so, ma a momenti si trasformava in un mostro di crudeltà, indifferenza ed egoismo..mi dicono tutti che sia meglio così. Io mi chiedo se è finita solo perché non mi ha amata abbastanza. Io penso di aver dato tutto quel che potevo, probabilmente troppo, perché sono io quella che sta andando in terapia. Mi piacerebbe sapere da chi sta dall’altra parte della barricata, da un borderline, se si rende conto di quel che fa e cosa passa esattamente nella loro testa..il mio ex era una persona estremamente sensibile ma non ha mai veramente capito le conseguenza del suo agire su di me. é come se la mia sofferenza non fosse nulla al confronto della sua. Lui era quello che soffriva, lui era quello che dava, lui era la vittima; anche se era lui che decideva di fare il pendolare, io ero colpevole di essere a casa, comoda, ad aspettarlo. Lui mi torturava ma nella sua testa lui era la vittima. Era una persona molto generosa ma allo stesso tempo era sempre attento a dividere le incombenze domestiche esattamente a metà. Prendeva i commenti dei colleghi e dei capi in maniera estremamente personale; era molto intelligente e diceva che la carriera non era poi così importante, la famiglia lo era di più, salvo poi lasciarmi per la carriera..Sono convinta mi abbia amata, ma c’éra un grumo di irrisolto dentro di lui e ho come l’impressione che per lui sia più semplice andare avanti da solo, piuttosto che affrontare le sue paure. Mi ha lasciata, dopo aver ammesso di aver un problema,  dicendomi che sa che senza di me la sua vita sarà più semplice ma non per questo più felice. In qualche modo io sono comunque responsabile della fine, a suo dire. Mi piacerebbe sapere che cosa pensano della mia esperienza le persone che soffrono o quanti hanno a che fare con questo disturbo. Io sono a pezzi e nonostante il dolore, e quanto, rimpiango ancora i bei momenti insieme. L’ho amato veramente tanto, anche con le sue pecche e mi fa tanto male sapere che sia stato tutto inutile lui non riesca ad accettare l’idea di essere degno di amore. Io col tempo ho sviluppato una dipendenza e sto leccandomi le ferite. Spero di risollevarmi ma quanto dolore. Grazie per chi mi aiuterà ad elaborare il mio "lutto".

Proprioio

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