cos'è guarire?

dibrim ha scritto:Per me guarire è cambiare le lenti da vista ai tuoi occhi.

Non le lenti dei propri occhiali chiaro ma mettere in atto una serie di cambiamenti
che col tempo ti portano a vedere le cose sotto un'altra luce.

Non penso ci siano parole più adatte di queste!

Per me guarire è cambiare le lenti da vista ai tuoi occhi.

Non le lenti dei propri occhiali chiaro ma mettere in atto una serie di cambiamenti
che col tempo ti portano a vedere le cose sotto un'altra luce.

Quello è vero..è un gran miscuglio di incoerenze..da una parte mi sento troppo sensibile del giudizio degli altri,ai comportamenti degli altri,ai gesti, a tutto..dall altro a volte penso di essere troppo freddo con le persone,di dimostrare il minimo interesse alle critiche costruttive e anche ai complimenti.. troppo permaloso è l aggettivp che piu mi dicono anche se pero non mi identifico pienamente..a volte vorrei essere dentro la testa delle persone per capire cosa pensano di me,cosa sono per loro

Ok, quindi é praticamente quel che ho provato a fare io per stare meglio, prendere le cose che prendevo fin troppo sul serio con leggerezza per non arrabbiarmi o per non rimanere delusa, si ok, funziona, ma fino ad un certo punto e per certi ambiti... A me l'ansiolitico faceva lo stesso effetto, apatia pura!!! Poi ho preso pure il depakin ma ho voluto smettere perché ho preso 2 taglie in meno di un mese(e sinceramente sono molto fissata con il peso).
Riguardo il lavoro io sono molto fortunata, per 2 anni consecutivi ho voluto lasciare la scuola perché non riuscivo,non mi piaceva quel che studiavo e avevo un pessimo rapporto con compagni e prof, poi i miei (entrambi laureati) mi hanno costratta a finire (era inammissimbbile per loro che lasciassinla scuola a 16/17 anni), mi sono diplomata con il minimo (i prof sapevano del mio problema ma se ne sono fregati altamente e anzi, ridevano di me insieme ai compagni di classe,che pena -.-) ma poi mi sono iscritta all'università, ora sto andando bene, sono quasi perfettamente in regola(ho perso un po' di tempo per causa farmaci, ma l'anno scorso sono riuscita a recuperare) e sinceramente mi sento meno inetta e ho ritrovato un po' di autostima, i prof dell'universita mi vedono giusto il giorno dell'esame,non sanno se prendo farmaci, se sono asociale, se mi taglio, vedono solo che ho studiato (ed era pure ora!!!) quindi spero di riuscire a finire e di fare il lavoro che mi piace

http://en.wikipedia.org/wiki/Dialectical_behavior_therapy
la pagina in italiano non c’e’ su wikipedia. Comunque se vai sulla pagina inglese di borderline personality disorder troverai una lista delle terapie piu’ accreditate per la cura del disturbo e c’e’ pure la DBT (acronimo di dialectical behaviour therapy).
Su internet si trovano un sacco di esercizi di DBT comunque, in inglese sicuro, e forse pure in italiano ora non ricordo.
Comunque e’ tendenzialmente comportamentismo secondo me, devi fare il contrario di quello che faresti, devi sforzarti poi boh dicono che ti verra’ naturale.
Puo’ essere ma devi essere motivato e io non lo sono al momento, poi non trovo che facendo gli esercizi sto meglio. Secondo la DBT si guarisce.
Io al momento sono sotto ansiolitico e devo dire che dormo meglio e al lavoro prendo le cose con meno ansie (e’un lavoro che non mi piace, cioe’ e’ un lavoro come un altro non una passione, non appartengo a quelli che si sono potuti scegliere il lavoro), ma sono anche piu’ apatica e stanca…
Comunque staro’ sotto ansiolitico fino ai primi di aprile se non avro’ effetti collaterali particolari, poi torno dal mio psichiatra e tiriamo le somme di sto psicofarmaco…

Jhonny, se é vero che pensiamo troppo da una parte, è anche vero che non pensiamo per niente dall'altra... Nel senso che pensiamo troppo su una stupidaggine,fino a farla diventare una catastrofe, e non pensiamo per niente quando c'é da controllarci... Se bastasse la diagnosi per avere autocontrollo...beh...penso saremmo tutti normali!!

YUYu in cosa consiste la DBT? Io concordo sul fatto che non credo si possa guarire, quando prendevo i farmaci stavo un po' meglio ma non è che avevo smesso di essere quella che sono, semplicemente ero meno in ansia e le paranoie non facevano il loro corso, e non passavo le notti insonni. Chiaramente non si può andare avanti a farmaci a vita, anche se ogni tanto ne sento il bisogno :/
Riguardo il livello di gravita...beh, penso che non ci siano casi più o meno gravi, c'é chi si controlla di più e chi ha una soglia per scattare molto più bassa...

Il prpblema è che si pensa troppo..è la nostra natura e non so riuscirà mai a smettere..e cosi è puoi solo migliorare ma non guarire

Yuyu,
devo farti i miei complimenti per il buon lavoro di sintesi che hai fatto, descrivendo in poche parole molte delle principali caratteristiche nefaste in una persona con DPB.
Leggendoti riconosco e rivivo molto della esperienza che ho vissito, e mi sono emozionato...

Guarire secondo me significa essere come gli altri, quindi avere un’identita’ stabile, che significa molto semplicemente guardarsi allo specchio e sentirsi pressocché uguali a come si era ieri e pressocche’ uguali a quello che si sara’ domani, non cambiare idea in continuazione, volersi bene quindi non danneggiarsi (per gli altri e’ chiaramente normale non danneggiarsi, per noi no, abbiamo imparato a ‘volerci male’ e basta), non farsi mille paranoie su quello che pensano gli altri: C’e’ una cosa che faccio e che mi manda in bestia anche perche’ l’ho presa pari pari da mia madre che odio e quando la rifaccio mi sembra di essere lei e mi odio… sono estremamente attenta alle espressioni che fanno gli altri, al linguaggio non verbale, a quello che provano, quindi se ad esempio ho gente a cena e vedo che uno degli invitati si guarda intorno ad esempio subito mi chiedo perche’. Gli manca una posata che invece di mangiare si guarda intorno? Cosa gli manca? Cosa cerca? Sto continuamente a scandagliare le emozioni, le espressioni degli altri alla ricerca delle loro esigenze che DEVO soddisfare. Insomma e’ uno stillicidio anche perche’ ho due possibilita quando mi fisso su quello che provano gli altri: fare finta di non aver notato nulla o chiedere loro cosa posso fare. In entrambi I casi la situazione mi porta molto stress perche’mi sento non in sintonia. Non mi dilungo su questo aspetto ora.
Guarire significa non avere gli sbalzi d’umore o le ansie da abbandono, smettere di pensare che debba sempre succedere qualcosa di brutto, non avere piu’la necessita’ dei drammi, non dover piu’convivere piu’ o meno quotidianamente con I pensieri di morte. Guarire significa svegliarsi e non pensare ‘ecco un altro giorno sprecato nella catena infinita di giorni sprecati’.
Guarire significa fottersene degli altri, di quello che pensano, di come stanno e di quanto sono stupidi o piu’intelligenti di noi. Significa non essere in continuazione preda di tempeste emotive che sconcertano le persone normali.Guarire significa non avere il classico pensiero dicotomico bianco / nero , tutto / niente che si applica nella definizione del Se’, degli altri e delle situazioni che ci circondano.
Guarire significa sentirsi pieni e non vuoti a priori. Guarire significa pensare di avere tutti gli strumenti per uscire da una situazione negativa e non pensare di essere deficitari. In sintesi credo che sia questo guarire, ma non credo che sia possibile per tutti. Al Massimo e’ possibile per tutti passare periodi piu’ o meno lunghi in cui I sintomi o almeno alcuni sintomi regrediscono ma sparire del tutto non credo sia possibile per tutti, dipende dal livello di gravita’ in cui versi.
Ora pare che esistano diverse terapie, c’e’ chi dice che si puo’ guarire del tutto e diventare ‘normali’, a me hanno proposto un paio di anni fa, da quando ho la diagnosi, la DBT ma onestamente la trovo praticamente inutile ed ho deciso quindi di abbandonare la terapia. Eppure trovo borderline entusiasti di questa terapia, io posso solo riportare la mia esperienza che e’ negativa ma ripeto per molti pare sia un toccasana. Secondo il mio modesto parere funziona di piu’ con I giovani che con I ‘vecchi’ border ma e’ la mia impressione non supportata de nessuna ricerca di valore statistico per intenderci.

il punto è proprio quello, secondo troppi specialisti che ho incontrato guarire voleva dire soltanto smettere di fare alcune cose. come poi mi sento io sembra un punto fermo che non potrò mai cambiare, solo arginare, solo distrarmi. è frustrante, doloroso...
sono felice di avere una persona che mi capisce, ma il terrore di farle del male e farla scappare da me mi fa impazzire, mi fa fare e dire cose che non vorrei. leggo spesso di persone che chiedono come dovrebbero comportarsi in relazione con un borderline, io invece voglio una guida su come comportarmi con i "sani".. persino da chi dovrebbe avermi in cura non mi sento che disprezzata per il mio disturbo, come fosse una colpa, una cosa che mi sono scelta. forse sono l'unica che l'ha notato, ma con i borderline persino gli psichiatri sono sempre più duri che non con altri problemi di questo genere.
tempo fa durante una visita di routine per affidarmi a un nuovo psichiatra, il consulente si permise di fare battute di spirito su come sarebbe stato difficile per la mia ragazza amarmi e sopportarmi con il mio disturbo, su come "voi borderline dovreste stare soli", come se fosse una cosa carina e simpatica su cui farsi una risata.