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Anni di Dipendenza da ragazza borderline.

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Anni di Dipendenza da ragazza borderline.  Empty Re: Anni di Dipendenza da ragazza borderline.

Messaggio  Orange83 Sab Set 01, 2012 4:11 pm

E vorrei chiedervi, come faccio ad aiutarla e farle capire di farsi seguire senza interrompere una terapia? Le pensa che sono io il malato ( e comunque lo sono diventato davvero, infatti io sono gia' in cura).
Tutti mi consigliano di lasciarla perdere, di andarmene e rifarmi una vita, visto che "io posso". Ma io voglio stare con lei, che mi ha regalato le emozioni piu' grandi in assoluto nonostante tutte le crisi violente. E mi sento in colpa per essere con un altra, e sapere che lei ne soffre da morire. Mi vorrebbe indietro ma mi odia, vorrebbe solo vendetta e vedermi soffrire ma poi dice che mi ama e le manco!! Io non so come fare, ho paura solo a rivederla e riavvicinarla... Ma mi mancherà da morire la vita con lei... E x sempre sapró che se anche dovessi vivere con persone più normali, ormai so che sará una vita piatta, fatta di persone che non possono capire. Inoltre ora sono io che sto facendo soffrire la nuova frequentazione e lo faró con le eventuali future perchè non riesco a dimenticare la ex e loro si scervellano per cercare di comprendere come è possibile che io sia ancora così legato dopo tanti insulti, umiliazioni e sofferenze... Ripeto.. Loro non possono capire....

Orange83

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Messaggio  Orange83 Ven Ago 31, 2012 4:05 pm

Ciao a tutti, mi sono appena iscritto per raccontare la mia esperienza.
Mi chiamo Mirko ho 30 anni e ho sono stato assieme ad una ragazza borderline per 12 anni, di cui gli ultimi 6 di convivenza.
Ci siamo conosciuti a 17 anni, siamo coetanei, io me ne sono innamorato subito, l'affinità era tanta e sapeva come mettermi a mio agio, da subito mi ha raccontato i suoi problemi familiari e tutto il background da cui veniva e ancor di più mi sono legato a lei, mi ha detto che è stata seguita da vari psicologi e che l'ultima aveva accennato alla diagnosi di borderline ma allora eravamo giovani e io non ho dato peso alla cosa ma vedevo solo una bella ragazza, intelligente, affascinante di cui potevo fidarmi e dedicarmi a lei. Da allora siamo stati assieme e costruito un rapporto quasi invidiabile agli occhi degli altri. Lei ha smesso la terapia da subito, non ne sentiva più il bisogno. All'inizio  della relazione lei mi ha tradito diverse volte, con compagni di classe, amici conosciuti al mare, ex fidanzati...
All'inizio è stato in colpo scoprirlo, io mi sono sentito inadeguato, inferiore... Peró poi per amore mi sono fatto convincere da lei e sempre giustificata per il suo carattere fragile nella sua forza e siamo andati avanti. Poi ci sono stati tanti episodi in cui lei aveva crisi violente, tagli , botte a chiunque, parole pesantissime come pugnalate, come indemoniata. Tutto contro i suoi parenti, genitori, situazioni scolastiche e qualche volta anche contro me.. Io l'ho sempre portata via dalle situazione che la mettevano a disagio, sacrificando molto di me, il mio tempo, gli amici, il lavoro...
Il fatto è che le davo sempre retta e sempre ragione, arrivando a convincermi che quello che facevo per me era una perdita di tempo e così ho iniziato la mia vera codipendenza.
Poi siamo andati a vivere assieme, chiaramente lavoravo solo io, lei non riusciva ad avere rapporti pacati con la gente e il lavoro le era impossibile, così mi sono fatto carico di tutto e con molta fatica andavo avanti.
Lo stress e la stanchezza peró si sono fatte sentire sempre di più con gli anni tanto da annullarmi sempre di più e distaccarmi senza accorgermi da lei, ma appena abbassavo la guardia iniziava a vedermi come un nemico da offendere, insultare... Poi negli ultimi periodi ha iniziato a ricominciare con gli amanti, conosceva gente in internet e si concedeva completamente senza problemi per ricercare le attenzioni che io non riuscivo più perchè senza accorgersi mi allontanava ma accusava me di farlo, fino a convincermi che fosse vero così. Scoperti anche questi tradimenti, dopo tutti questi anni, mi sono sentito morire ma mi sono anche sentito in colpa per averla trascurata e ho cercato di recuperare fino a ricrollare profondamente poichè lei, ogni volta che c'era un minimo problema usava gli amanti e confrontarmi con loro tirando fuori parole, racconti e insulti veramente umilianti.. I suoi tentativi di tenermi vincolato a sè mi portavano invece a scappare.
Poi ho deciso che avrei potuto anche io cercarmi qualcun'altra e nonostante non ne avessi veramente voglia ( perchè ho sempre amato lei e mi piaceva sempre molto ) ci ho provato, fino a trovare davvero una ragazza che mi ha un po' risvegliato, così ho voluto conoscerla. Ho raccontato alla mia ragazza del fatto che ho fatto questa nuova conoscenza, del mio disagio e che forse volevo scappare perchè forse fuori c'è ancora un mondo.... Bè potete immaginare la reazione di una border narcisista che fiuta una concreta possibilità di abbandono per la prima volta dopo 12 anni e soprattutto dipendendo da me e la mia casa!
Sono quindi andato via di casa con non poche violenze...
Ma comunque dopo la prima "illusione" di libertà con la nuova avventura ho iniziato a provare presto enorme disagio e ansia, non era il mio mondo, non ero abituato, nonostante abbia trovato chi mi apprezzi diversamente non riuscivo a vedere nessuna emozione... Così ho iniziato a pentirmi e pensare che in fondo con la "ex" ero più me stesso, molto più a mio agio nonostante le sofferenze. 
Poi abbiamo ancora casini in ballo per la casa, che comunque è mia, la pago io , lei non lavora, i suoi l'hanno cacciata più volte e non riesce a stare da loro... 
Io, so di non riuscire a state con persone "normali" anche perchè nemmeno io sono normale. Lei mi manca tanto ma ne ho tanta paura.. E poi mi vorrebbe indietro ma mi odia contemporaneamente, e ormai sembra avere solo sete di vendetta nei miei confronti come fossi la peggior sua rovina della vita. Ovviamente lei non sa di essere border, ormai sa che sono tutti gli altri malati che non capiscono il suo modo di vedere le cose così "all'avanguardia". Ho capito tutto perchè sono andato in terapia e ho iniziato ad analizzare me e dare nomi alle cose e quindi confermare anche il suo "problema". Non vi sto ad elencare dettagli e vicende visto che in 12 anni ce ne sarebbero un infinità che descrivono i tipici comportamenti tra un border e una codipendenza. Ma uscirne è dura , ed entrare nel pensiero che per "salvarsi" bisogna abbandonare il border lasciandolo al suo destino è davvero triste! Perchè devo abbandonare una persona che amo? Perchè un border non puó avere una persona da amare davvero e cercare di "guarire" e vivere una vita anche mediamente "quasi felice"? Gli psicologi ragionano sull'individuo, consigliando le scelte migliori per sè stessi, per recuperare, per rifarsi una vita.... Ma non considerano che stanno "salvando" una persona facendo l'eutanasia all'altra persona, o no?!
Sono ancora molto confuso come potete capire, grazie a tutti in anticipo per le vostre eventuali risposte.

Orange83

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