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Sola, malata e inutilmente innamorata

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Sola, malata e inutilmente innamorata Empty Sola, malata e inutilmente innamorata

Messaggio  Mimì Lun Ott 24, 2016 10:29 pm

Sono border e quindi non so amare e fra tutte le punizioni che la vita può infliggere questa mi sembra la peggiore, perché non potersi condividere e non poter accogliere qualcun altro sono limiti invalicabili che ci rendono persone inutili e per quanto medici e terapeuti possano dire uno stile di vita accettabile non è vivere, riuscire ad andare al lavoro, tornare a casa e farsi una doccia, prepararsi la cena non ci rende persone normali: siamo malati e ci è stata tolta la possibilità di amare e di essere amati e quindi il senso dell'essere Umani, perché nessun Uomo ha senso nella solitudine in questa natura.
Io accetto la mia malattia e la mia condizione e anche se piango per 20 ore al giorno la parte più sana di me sa che chi amo ha fatto bene ad abbandonarmi senza un saluto subito dopo la diagnosi di un tumore maligno con un SMS "non contare su di me" e a non chiamarmi mai più nemmeno per sapere come sto, ha fatto bene perché io a parte il mio amore malato non ho nulla da offrirgli e gli toglierei la vita e la felicità ...perché dovremmo soffrire in due se posso io sobbarcarmi tutto, anche i suoi errori, e lasciare lui libero di volare altrove?
La malattia mentale, il tumore, la persona di cui più ti fidi che ti tradisce e ti abbandona, sono dolori che sommandosi in me alimentano un vuoto e una solitudine che lui forse avrei potuto placare perché sapeva come prendermi perché con lui, fino al momento in cui ha tradito la mia fiducia, la malattia non si era mai palesata, ma se non ci fosse riuscito? Posso biasimarlo per le bugie, i tradimenti, l'ipocrisia e la cattiveria?
No, ovviamente no, sopporto il dolore fisico e mi lascio divorare da quello emotivo perché so che il più grande gesto d'Amore che possa fare per lui è rimanere fuori dalla sua vita anche se questo peggiora la mia, anche se lui ha contribuito in buona parte con il suo comportamento meschino a farmi diventare quella che sono.
Vivo, sempre più, nella consapevolezza che questa malattia non si differenzia molto dalla pedofilia. Come i pedofili noi non possiamo controllare i nostri pensieri deviati, gli istinti malati, ma possiamo limitare i danni con una sorta di castrazione chimica che ci impedisca di far male a delle persone innocenti, chiuderci in casa, respingere amici e contatti umani, dev'essere la soluzione per quelli come noi, anteporre il bene altrui al nostri bisogni perché noi difficilmente saremo felici ma almeno non ci divoreremmo l'anima degli altri.
Io lo amo, per quanto poco valga detto da un border, io lo amo.

Mimì

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