WWW.DISTURBOBORDERLINE.COM - Dott. Alessandro Pace, Psicoterapeuta Milano e Pavia Tel.3289549784
Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.

IL RIPOSO. UNA COSA CARINA...

4 partecipanti

Andare in basso

IL RIPOSO.  UNA COSA CARINA... Empty Re: IL RIPOSO. UNA COSA CARINA...

Messaggio  Ospite Lun Ott 27, 2014 4:01 pm

barbara bc ha scritto:Anche se il post è vecchio l'ho trovato interessante e pertanto riporto anche io il mio metodo per rilassarmi o almeno provarci!

Non ho un posto preciso che mi scaturisce sensazioni di calma dipende molto dal mio stato d’animo, percui non so se sono proprio in tema! comunque normalmente mi sdraio nel tappeto.....chiudo gli occhi, respiro di pancia, una, due, tre, dieci volte; e creo nella mia mente immagini a me rilassanti!
La prima, che tranquillizza la mia parte ombra, e quella di essere seduta in mezzo ad un bosco, sopra un cuscino di muschio, mi guardo intorno con un aria tra l'ncantato e l'inebetito, sento una sensazione di pace e serenità che mi invade, sento l’energia degli alberi, la forza della terra, e mi sale una vitalità, una felicità che mi vien voglia di ballare, di condividere il mio stato d’animo. Ballo col vento che mi scorre addosso e mi sento viva e parte di qualcosa! ricordo che da bambina durante una vacanza in montagna con mia zia siamo andati a fare una passeggiata in questo posto che a me dava del "magico" c'erano tutte piccole cascate e ruscelli, tanto muschio e felci! e pensavo che da un momento all'altro sarebbe spuntata una piccola creatura allegra e restiaa tra una pozza e l'altra! il posto che creo nella mia mente e molto simile a quello.
La mia parte luce invece si rilassa molto quando penso di stare in mezzo a una prateria…il sole non sta ancora calando ma non è nemmeno alto in cielo. Colora le nuvole di rosa e giallo che contrastano con l’azzurro chiaro e uniforme del cielo attorno…il vento di certo non manca, e fa muovere l’erba intorno a me che ci sto seduta in mezzo guardando solo il sole. Piu respiro e piu mi ricarico!


Bello Barby!Molto bello!
Io non ci riesco...cioè non "riposo" mai per adesso...ma da mercoledì forse ci riuscirò...ho preso appuntamento dalla psicologa finalmenteeeeeeeeeeee!!!!!!! habemus papam deo gratias! xD

Ospite
Ospite


Torna in alto Andare in basso

IL RIPOSO.  UNA COSA CARINA... Empty Re: IL RIPOSO. UNA COSA CARINA...

Messaggio  barbara bc Sab Ott 25, 2014 10:06 pm

Anche se il post è vecchio l'ho trovato interessante e pertanto riporto anche io il mio metodo per rilassarmi o almeno provarci!

Non ho un posto preciso che mi scaturisce sensazioni di calma dipende molto dal mio stato d’animo, percui non so se sono proprio in tema! comunque normalmente mi sdraio nel tappeto.....chiudo gli occhi, respiro di pancia, una, due, tre, dieci volte; e creo nella mia mente immagini a me rilassanti!
La prima, che tranquillizza la mia parte ombra, e quella di essere seduta in mezzo ad un bosco, sopra un cuscino di muschio, mi guardo intorno con un aria tra l'ncantato e l'inebetito, sento una sensazione di pace e serenità che mi invade, sento l’energia degli alberi, la forza della terra, e mi sale una vitalità, una felicità che mi vien voglia di ballare, di condividere il mio stato d’animo. Ballo col vento che mi scorre addosso e mi sento viva e parte di qualcosa! ricordo che da bambina durante una vacanza in montagna con mia zia siamo andati a fare una passeggiata in questo posto che a me dava del "magico" c'erano tutte piccole cascate e ruscelli, tanto muschio e felci! e pensavo che da un momento all'altro sarebbe spuntata una piccola creatura allegra e restiaa tra una pozza e l'altra! il posto che creo nella mia mente e molto simile a quello.
La mia parte luce invece si rilassa molto quando penso di stare in mezzo a una prateria…il sole non sta ancora calando ma non è nemmeno alto in cielo. Colora le nuvole di rosa e giallo che contrastano con l’azzurro chiaro e uniforme del cielo attorno…il vento di certo non manca, e fa muovere l’erba intorno a me che ci sto seduta in mezzo guardando solo il sole. Piu respiro e piu mi ricarico!
barbara bc
barbara bc

Messaggi : 106
Data d'iscrizione : 09.04.14

Torna in alto Andare in basso

IL RIPOSO.  UNA COSA CARINA... Empty Ciao a tutti

Messaggio  Ospite Lun Set 23, 2013 12:52 am

Ciao, mi sono registrata da pochi minuti ed ho letto il post sul riposo.
Francamente non so se sono una borderline, un'aliena discesa per sbaglio sul pianeta o sono il sogno del re rosso di Alice nel paese delle meraviglie (in questo caso mi dispiacerebbe per lui perché sarebbe un incubo, più che un sogno).
Volevo solo dire che da qualche tempo mi calmo molto sdraiandomi per terra in giardino, con solo un cuscino sotto la testa e basta. Contatto totale.
Che altro? Bé, ho anch'io la stabile instabilità, e tutto l'armamentario al completo.
Per ora vi saluto, e continuo a leggervi. A presto
ciao
susy

Ospite
Ospite


Torna in alto Andare in basso

IL RIPOSO.  UNA COSA CARINA... Empty Re: IL RIPOSO. UNA COSA CARINA...

Messaggio  kasya Lun Set 09, 2013 1:55 pm

http://m.youtube.com/watch?v=8fXoeu6U_nw&feature=related

kasya

Messaggi : 29
Data d'iscrizione : 23.08.13

Torna in alto Andare in basso

IL RIPOSO.  UNA COSA CARINA... Empty IL VENTO

Messaggio  MONIA Mar Set 03, 2013 2:31 am

flower Ciao YuYu...
 
pare che il vento sia un comune denominatore per quelli che soffrono di questo disturbo e così via tutti quei rumori che lo richiamano o che richiamano il rumore di un torrente, del mare, dell'acqua...   questo ci rilassa...
 
mi ricorderò sempre di Giacomo, uno che scriveva molto su questo Forum, spero stia bene, quando diceva che lo calmava la ventola del forno....  a me quello della cappa. del forno, il fruscio della radio fuori frequenza, del ventilatore ecc...  insomma tutto quello che richiama il rumore del vento o dell'acqua...
 
ma prima di leggere la testimonianza di Giacomo credevo di essere l'unica strana  ehehehh
 
Grazie YuYu per non essere risentita per averti accusata di non avermi difesa dalle parole offensive di Anonimo, ma dal canto mio, con le persone come me posso arrabbiarmi, ma non rimanere arrabbiata perché so quanto si soffre...
 
un abbraccio a tutti voi
 
study   studiamo... studiamoci... ci aiuterà..

MONIA

Messaggi : 107
Data d'iscrizione : 15.05.12

Torna in alto Andare in basso

IL RIPOSO.  UNA COSA CARINA... Empty Re: IL RIPOSO. UNA COSA CARINA...

Messaggio  Ospite Sab Ago 31, 2013 12:41 pm

Ciao MONIA,

Grazie dell'invito che mi fai, mi fa piacere che non ce l'hai (piu') con me sunny 

Ricordo che quando volevo stare da sola (in casa mia la privacy e' sempre stata vista con diffidenza, i miei, sopratuttto mia madre, mi hanno sempre controllata in modo esagerato) uscivo e andavo a farmi una passeggiata al mare, sulla spiaggia, soprattutto d'inverno. Il rumore del mare, delle onde sulla sabbia, mi ha sempre dato un senso di calma e di pace, anche la vista dell'azzurro forse, il fatto che irumori della citta' ,del traffico, delle macchine, dei clacson, non arrivassero fin li' mi dava l'impressione di essere in un altro posto, un altro mondo, quasi in un'altra dimensione.
Ogni tanto passava incrociavo qualcuno venire in senso inverso, vedevo i cani slegati correre, potevo essere sola senza sentirmi sola.
nel cortile di casa dei miei si incanalava anche il vento forte, a me piaceva buttarmi 'braccia a croce' di schiena e vedere fino a quando il vento mi avrebbe sostenuta.
quando arrivava un temporale estivo la gente scappava dal mare, io mi mettevo il mio vestito migliore ed uscivo a farmi prendere a schiaffi dal vento! l'adoravo! cyclops 
dicamo che adoro tutte le manifestazioni della natura ecco.
dove vivo ora non sono ancora risuscita a trovare un posto all'aperto che non sia casa mia dove poi di solito sono dedita a comportamenti autodistruttivi, in cui godere della natura
buon weekend a tutti!

Ospite
Ospite


Torna in alto Andare in basso

IL RIPOSO.  UNA COSA CARINA... Empty io mi sento in pace

Messaggio  miu611 Dom Ago 25, 2013 11:50 pm

quando ascolto il rumore del vento. Mi piace soprattutto quando sembra fischiare, mi ricorda l'inverno, un misto tra una forza che ti travolge e la leggerezza, mi fa pensare a quel cielo di un celeste lieve così delicato e all'aria fredda, alla rigenerazione. E' il momento in cui mi sembra di trovare una pacificazione dei sensi, dove tutto è mosso da una scia lineare. Non ci sono squilibri. Mi mette chiarezza in testa, mi fa sentire bene.
Ciao Monia è molto utile questo tema che hai tirato fuori, spero di avere capito e di non averne rovinato il senso.

miu611

Messaggi : 121
Data d'iscrizione : 01.04.13

Torna in alto Andare in basso

IL RIPOSO.  UNA COSA CARINA... Empty IL RIPOSO. UNA COSA CARINA...

Messaggio  MONIA Sab Ago 24, 2013 3:28 am

flower QUALCOSA DI CARINO
 
Insomma...  sono Borderline, ma sono anche una scrittrice per Dinci!
E da brava scrittrice ho anche il dovere di scrivere qualcosa di dolce, tenero, gentile, carino e costruttivo.
 
Mi piacerebbe che ognuno di voi scrivesse su questo Forum qualcosa del genere.
 
Mi spiego meglio.
 
Un istante o un momento o un' ora o un giorno ... non so...  ognuno ha i suoi ritmi, della vita, nel quale si sente vivo e in pace.
 
Io ce l'ho: è il CREPUSCOLO.
 
Sì, adoro il crepuscolo.
Amo sedermi fuori dalla mia casa in una sdraio vecchia e logora, ma forte: mi regge da quindici anni.
Nel mio orto ci sono alberi da frutta molto vecchi e al di fuori del mio orto altri alberi e poi le montagne e poi si vede un lago e il cielo è un Re indiscusso che con le sue nuvole o le sue stelle sovrana dolcemente,
 
quando il sole cala, all'imbrunire, il vento soffia tra i rami, i passeri discutono fra loro io mi rilasso.
 
In uno scritto di Antonello Correale ho letto questo riguardante il RIPOSO.
 
LEGGETE, è veritiero e interessante.
Me ne accorgevo, ma finché non ho letto questo non me ne sono resa conto.
 
Ora vorrei per un momento articolare questo discorso in cui ho fatto riferimento alla dissociazione cognitivo-affettiva, al discorso del tempo e alla coazione a ripetere, con un discorso che fa Russel Meares, questo nostro collega di Sidney[11] il quale si rifà al modello di Hughlings Jackson, il padre della neurologia britannica, e dice in qualche modo che c’è un “me”, che sarebbe il Sé che ci viene dato dall’esterno, che è il Sé sociale, mentre l’”io” sarebbe invece quella capacità che noi abbiamo di metterci in contatto con noi stessi, il nostro corpo, il nostro senso di vivere, la nostra progettualità esistenziale. In qualche modo, il momento in cui l’”io” e il “me” si possono collegare, è il momento dell’ozio, dice lui, o il momento del riposo.
Il tema del riposo mi sembra di importanza cruciale. Il riposo, infatti, non è mai soltanto una cessazione dello sforzo, una pausa pura e semplice, un intervallo. Nel riposo, si mettono in moto meccanismi mentali di grande importanza. Il più importante di questi concerne l’uso dei ricordi al fine di creare nuove connessioni di pensiero, aggregati non ancora conosciuti, punti di vista allargati. Il riposo, la libertà della mente in uno stato fluttuante e ampiamente mobile, quello stato di veglia rilassata di cui parlano i neurofisiologi, (e non saremo mai abbastanza grati a Freud di aver continuamente e con tanto vigore sottolineato l’importanza di questa condizione psichica) è la premessa indispensabile perché questa attività psichica possa dispiegarsi.
Il riposo, però, come lo descrive Meares, presuppone due condizioni. La prima concerne un cambiamento di contesto. Lo sfondo deve essere diverso da quello consueto e connotarsi come palesemente produttivo a questo fine: il silenzio, la natura, la musica, insomma un quadro che stacchi dal consueto, perché per il borderline lo sfondo consueto è già di per sé persecutorio.
La seconda condizione è ancora più importante. Essa riguarda l’altro, la presenza, che deve fornire questa funzione di riparo strutturante, mentre nella vita consueta del borderline, l’altro ha sempre svolto la funzione opposta, quella cioè di creare rumore, confusione, indurre ferite, umiliazioni, persecutorietà. [12]
Su questo tema del riposo possono convergere aspetti neurofisiologici ed aspetti neuropsicologici, in quanto esistono degli stati di veglia rilassata in cui entriamo in contatto con noi stessi, ma esistono anche dei momenti in cui noi abbiamo bisogno di leggere, di scrivere, di muoverci, di stare con gli amici, di fare l’amore con la nostra ragazza; ma ogni tanto abbiamo anche bisogno di stare soli, e attraverso la solitudine entriamo in contatto con le due parti di noi, cioè una parte sociale e una parte più interna, più corporea, il Sé immediato, qualcosa del genere.
Ora io vi proporrei questa idea. Questa νοός, che nell’antichità era molto valorizzata come un momento in cui era possibile sviluppare l’attività interiore, forse fantastica, forse poetica, un momento privilegiato della vita, è un momento in cui il riposo permette una rivitalizzazione, un contatto con alcune parti di noi che nella vita quotidiana tendono per le necessità della realtà a rimanere separate.
Allora si potrebbe dire: la persona traumatizzata, in quanto è stata allagata da emozioni ripetute con una relazione cattiva oppure ha subito veri e propri traumi, è così allagata dall’emozione per cercare di riprendersi dal trauma, che questo allagamento, diciamo così, si interpone come un muro, una separazione, una barriera tra queste due parti si sé e queste due parti di sé rimangono sempre in qualche modo scisse, per cui attingere all’io corporeo, originario è sempre estremamente difficile perché c’è una specie di prevalenza del mondo esterno, che risucchia questa possibilità di sentire se stessi, è come se la realtà fosse troppo prepotente, oppure il corpo con la sua presenza, e ci priva della possibilità di ascoltare noi stessi.
L’impossibilità di riposare mi pare una delle caratteristiche più drammatiche del paziente borderline e dei pazienti in genere che sono stati traumatizzati, perché il riposo rappresenta sì il piacere di andare incontro a questa parte di noi meno strutturata che ci spinge verso la sensorialità, ci spinge verso la sessualità, ci spinge verso la curiosità, mentre invece lì no, sembra che questo aspetto sia continuamente bloccato. Quindi una delle conseguenze del trauma, oltre alla dissociazione ideo-affettiva, è anche la creazione della scissione all’interno della vita umana tra le due componenti del Sé, quella diciamo più legata ad una dimensione sociale e quella più legata ad una dimensione interiore.[13]
Questo discorso è collegato con quanto dice Russel Meares citando Hughlings Jackson, quando lui dice in qualche modo che la dimensione superiore è quella di una coscienza che è in grado di diventare autocoscienza.
Cioè noi esistiamo, ma per sapere chi siamo abbiamo bisogno non solo di ascoltare la nostra fantasia, i nostri pensieri, i nostri ricordi ma anche il nostro corpo, i messaggi che ci mandano le nostre gambe, le nostre ginocchia, il nostro cuore.
Questa è un’altra componente del trauma. Il trauma tende a dissociare la funzione della coscienza riflessiva dalla coscienza nucleare. Tutti sono d’accordo nel riconoscere che c’è una coscienza che è più basata sulla capacità riflettente, associativa ed una coscienza che è più vicina ad un puro esistere, un puro piacere di esistere. Quindi diciamo che un’altra conseguenza del trauma oltre alle conseguenze sulla funzione rappresentativa del pensiero è anche quella di creare, attraverso una iper-realtà, una eccessiva presenza della realtà, una scissione all’interno del Sé che in qualche modo tende a riproporsi con modalità ostinate e perverse.
Questa tematica, in qualche modo drammatica, ma anche affascinante, forse presuppone una ricaduta in termini di operatività, anche se questa giornata non è in alcun modo dedicata alla terapia. Però mi piace immaginare anche che questo discorso possa avere una ricaduta di tipo terapeutico.
 
 
 
 
non mi rendevo realmente conto. Adesso lo so.
Per questo desidero parlare di questo istante, perché forse è l'unico che mi regala questa sensazione.
Mi sdraio fuori e mi perdo nel crepuscolo...
adoro questo momento, anche se alcune frazioni di secondo sono investite da malinconia intensa e profonda paura, come una macchina che si sta schiantando, ma sono attimi ...
 
diciamo che è davvero l'unico stralcio di vita in cui riesco a sentire qualcosa, ad ascoltare la natura, a sentire pace.
 
E voi? Mi rivolgo a chi soffre di questo disturbo naturalmente, ce l'avete questo istante di serenità in qualche angolo del vostro vissuto quotidiano o mensile o annuale...  non so...
 
Sono curiosa, scrivete...
 
Colgo l'occasione per scusarmi pubblicamente con YuYu. Spero che mi perdoni e torni presto a scrivere su questo forum.
 
Un abbraccio solidale a tutti voi.

MONIA

Messaggi : 107
Data d'iscrizione : 15.05.12

Torna in alto Andare in basso

IL RIPOSO.  UNA COSA CARINA... Empty Re: IL RIPOSO. UNA COSA CARINA...

Messaggio  Contenuto sponsorizzato


Contenuto sponsorizzato


Torna in alto Andare in basso

Torna in alto

- Argomenti simili

 
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.