Cosa ne dite?

Ma chi è sto personaggio????
ma che davvero ti mangi la pelle che ti scortichi? Ma lo fai abitualmente? A me piace mangiarmile crostedelle ferite ma non mi faccio ferite per mangiarmi le croste...
Devi essere pieno di segni sui palmi allora. O no?

Ottimo, ringrazio tutti per le opinioni espresse. A questo punto mi presterò volentieri come soggetto di studio al fortunato professionista che deciderà di accollarsi la grana (perdonate il gioco di parole ). Ovviamente nella speranza di non trovarmi un tipo simile, anche se non darei per scontato il finale nel mio specifico caso

ALE ha scritto:

il db e' un disturbo egosintonico e non egodistonico cio' significa che tu ti rendi conto che qualcosa non va in te mentre per una persona con il bd tutto e' normale cioe' il suo disturbo e' in sintonia con il suo io quindi non se ne rende conto o meglio non si rende conto che c'e' qualcosa che non va.

Non so se essere d'accordo o non essere d'accordo. Nel maggior parte dei casi uno so rende conto, ma in alcuni casi, effettivamente, hai ragione

Comunque zaphod, sono d'accordo con dibrim, non ci sembri uno di noi
Anche per il fatto che ti preoccupi degli sguardi dei testimoni prima dei fare qualcosa.

ALE ha scritto:Ciao Zaphod,

                       concordo con dibrim allora il quadro che tu hai delineato mi sembra piu' nevrotico-prendilo con le pinze, forse hai qualche tratto border, ma non mi sembri tale, direi piu' ansioso e compulsivo e ti spiego semplicemente il perchè....perche' ti rendi conto di tutto....cioe' hai analizzato per filo e per segno il tuo disturbo.

il db e' un disturbo egosintonico e non egodistonico cio' significa che tu ti rendi conto che qualcosa non va in te mentre per una persona con il bd tutto e' normale cioe' il suo disturbo e' in sintonia con il suo io quindi non se ne rende conto o meglio non si rende conto che c'e' qualcosa che non va....

Sicuramente un percorso psicoterapeutico puo' aiutarti a gestire queste situazione di rabbia represse che hai e che ti portano a sbroccare e ad autopunirti...certo non sono atteggiamenti e comportamenti da sottovalutare e la psicologa ti aiutera' a capire le motivazioni ed a apporre dei correttivi.

Vero, Il border non è border se non ha gli abusi.... Abusi dovuti al senso di vuoto... Senso di vuoto che ti porti dietro fin da bambino spesso...

Nevrosi e psicosi o chissà... Sicuramente qualcosa che non va dentro cè solo esce in maniera distorta... Scogli il nodo da cui parte lo stato di dolore e rabbia..

Ciao Zaphod,

                       concordo con dibrim allora il quadro che tu hai delineato mi sembra piu' nevrotico-prendilo con le pinze, forse hai qualche tratto border, ma non mi sembri tale, direi piu' ansioso e compulsivo e ti spiego semplicemente il perchè....perche' ti rendi conto di tutto....cioe' hai analizzato per filo e per segno il tuo disturbo.

il db e' un disturbo egosintonico e non egodistonico cio' significa che tu ti rendi conto che qualcosa non va in te mentre per una persona con il bd tutto e' normale cioe' il suo disturbo e' in sintonia con il suo io quindi non se ne rende conto o meglio non si rende conto che c'e' qualcosa che non va....

Sicuramente un percorso psicoterapeutico puo' aiutarti a gestire queste situazione di rabbia represse che hai e che ti portano a sbroccare e ad autopunirti...certo non sono atteggiamenti e comportamenti da sottovalutare e la psicologa ti aiutera' a capire le motivazioni ed a apporre dei correttivi.

Bhò sembra tutto un pò troppo"perfetto" quello che racconti...forse c'è qlcsa che reprimi involontariamente e che vuole in tutti i modi uscir fuori.
aspettiamo altri pareri.
dib

Grazie per l'interesse dibrim

La robbia non sempre è immotivata, sono le reazioni (anche solo immaginate) che seguono che reputo decisamente spropositate, desidererei molto tentare di limitarle se non annullarle, in particolare perché rischio di farmi parecchio male, non meno importanti risultano le imponenti figure di cacca che faccio quando queste inziano

Il discorso della vita non saprei, tendo a razionalizzare tutto ed ovviamente quello che provo viene quasi sempre inserito nel faldone delle questioni "relativamente rilevanti". Come ho già sottolineato vengo a contatto con molte persone quotidianamente, conoscere le loro storie, anche personali, mi porta a pensare spesso a quanto io sia fortunato e quanto delle mie preoccupazioni siano in fin dei conti nulla se paragonate alle controparti altrui (qui parte la svalutazione secondo me, elemento da modificare).

Relazioni sentimentali e relativi distacchi ne ho avuti (incredibilmente nonostante il mio carattere non proprio facile) queste sono state discretamente lunghe (tre per un totale di 14 anni). Il distacco non è stato traumatico (alcune sceneggiate telefoniche, alcuni inevitabili tira e molla), alla fine la mia quasi totale incapacità di progettare determinate situazioni (famiglia, figli ecc...) porta all'esasperazione coloro che hanno invece un desiderio personale e/o biologico in tal senso, ammetto che dopo il distacco mi sento sollevato dal fatto di non dover più ottemperare ad alcuni bisogni che mi erano stati comunicati.
Lutti ne avuti (a livello puramente familiare parecchi a dire la verità, ma quasi tutti privi di legami eccessivamente intimi), ma le caratteristiche elencate iniziano ben prima (sempre manifestate fin da piccolissimo) dell'evento avvenuto in età adolescenziale (scoperto una mattina il cadavere del papà nel letto), dolore e rabbia comprensibilmente, ma poi ha prevalso il desiderio di proseguire cercando di mantenere quel comportamento responsabile, affidabile ecc.... che da sempre mi contraddistingue, almeno superficialmente. Ipotizzo che l'evento possa avermi probabilmente influenzato ed aver esasperato alcune mie caratteristiche, ma non posso considerarlo una causa scatenante.

Paure immotivate direi di no, temo l'ignoto e l'insondabile come molti, ma non ne faccio un problema dato che non ne posso avere controllo. Provo invece un forte disagio al limite del malessere fisico nelle situazioni che reputo giudicanti, possono spaziare dall'esame "X" (non medico) alla cena con i genitori della ragazza.

Per i crampi penso la medesima cosa, grazie ancora

La butto lì ma prendi tutto con le pinze che sono un pincopallino qualunque.
secondo me nn hai un disturbo di personalità ma fai bene se hai deciso di intraprendere un percorso psicoterapico xchè secondo me qlcsa da capire meglio
su di te ce l'hai.
La rabbia sembra sempre immotivata ma per me queste esplosioni ce le hanno delle fondamenta,forse devi scavare un pò...non sò
La "dissociazione mentale(come la chiami tu)sembra più una fuga dalla realtà o qlcsa sull'ossessivo che ti manda in tilt ma nn saprei neanche qui.
domande di routine;)
ti piaci Tu e la vita che stai conducendo?
Hai subito un distacco da una persona cara(chessò,di relazione o un lutto?)
Hai paure immotivate???

P.S. I crampi allo stomaco secondo me sono psicosomatici xchè ti imponi di essere in un modo che la tua parte irrazionale nn vuole
N.B. ...si fà solo x parlare eh!
dibrim

Ciao a tutti,

ho trovato casualmente (ma non troppo dato l'aiuto del buon Google) questo forum e leggendo i temi affrontati e riscontrando alcune affinità ho cercato di approfondire alcuni degli aspetti della mia persona.
Non desidero essere prolisso, quello che vorrei è semplicemente ottenere alcune opinioni inerenti al breve, sincero e spero esauriente elenco di quelle caratteristiche che presumo mi contraddistinguono, ma che solo ora ho deciso di reputare "lievemente" problematiche
Più concretamente sono alla ricerca di punti di contatto con individui (non necessariamente addetti del settore) che possano dirmi "ehi amico è successo anche a me!" e magari darmi qualche dritta in merito (il precorso psicologico con un professionista dovrei iniziarlo a breve).

Premesso che sono tutte caratteristiche mi porto dietro da quando ho memoria (considerando che ho superato i 30 direi parecchio tempo).

- Vengo percepito come un persona piuttosto affidabile, quadrata, educata, responsabile ed affabile. Assolutamente pacifica e di piacevole compagnia.
- Spesso e volentieri le persone tendono a parlare e confidarsi con me anche di questioni che normalmente sarebbero da considerarsi intime, le mie opinioni vengono tenute in considerazione.
- Conduco una vita che mi porta ad avere frequenti contatti con nuove persone, sia per questioni di lavoro che per curo degli aspetti sociali personali.
- Curo la mia persona e pratico sport da molti anni (nulla di agonistico, semplicemente per salute e forma fisica), potrà sembrare contraddittorio dopo aver eventualmente letto le righe successive.

Queste sono le caratteristiche tramite le quali una terza persona mi potrebbe descrive (ovviamente ho effettuato alcuni sondaggi e preso appunti, prima di scriverle). Passiamo ora a quello che percepisco interiormente e agli effetti che questi concretamente:

- Da quando apro gli occhi a quando vado a dormire vivo in una perenne stato di nervosismo ed ansia (elementi che possono essere concreti, altri puramente ipotizzati)
- Collegandomi al punto delle confidenze che ricevo quasi quotidianamente da terzi. Mostro verse di esse un notevole interesse e partecipazione, empatizzo facilmente e provo delle emozioni anche molto forti (sia positive che negative ipotizzo) ma la quasi totalità delle volte mi rendo conto di interpretare un ruolo che possa essere ritenuto congeniale alla situazione. Più sinceramente non sono assolutamente interessato a quanto mi viene comunicato e le mie opinioni seguono un semplice copione.
- Il lavoro che svolgo mi porta a viaggiare molto autonomamente, nel corso delle giornate sono sempre in stato di all'erta al fine di poter eventualmente far fronte a possibili ed auspicate aggressioni.
- Quando inserito all'interno di contesti privi di persone conosciute tendo ad essere facilmente aggressivo, se posto dinanzi a situazioni che reputo socialmente, moralmente ed eticamente non tollerabili (ovviamente secondo una mio del tutto personale elenco) arrivo ad immaginare soluzioni definitive al problema, eliminando quindi il problema alla radice.
- Ho frequenti accessi di rabbia ed ira, molti di questi si svolgono in solitudine (auto o casa da solo), occasionalmente si manifestano anche con le persone che reputo più intimamente importanti.
- I miei accessi di rabbia sono verbalmente esagerati (urla, volgarità, discorsi spesso accavallati e confusi), fisicamente si sono sempre limitati a spinte o trattenute insistenti tramite le mani. In alcune situazione una mia reazione più violenta è stata fortunosamente bloccata sul nascere da terzi, oppure a causa del numero elevato di possibili testimoni che avrebbero inevitabilmente compromesso la mia situazione.
- Il lato peggiore dei miei eccessi di rabbia ovviamente lo manifesto in solitudine: testate contro i muri, percosse autoinflitte (pugni, graffi), morsi (ho alcune parti del corpo coperte da cicatrici), infine  cosa che reputo più significativa (come se non bastassero le precedenti    ) automutilazione tramite rimozione della pelle del palmo di entrambi le mani per poi infine cibarmene.
- Mi capita sovente, in solitudine, di vivere (questo fin da piccolo) delle situazioni di evidente dissociazione mentale, per cercare di essere chiaro, in un certo senso è come se spegnessi la luce ed utilizzassi solo l'immaginazione.
- Quanto sopracitato avviene principalmente alla vigilia di situazioni che reputo sconosciute, oppure dopo aver compiuto determinate azioni delle quali mi rammarico per come ho agito. Le fasi di blackout possono durare anche alcune ore, in modalità di perenne movimento (camminando, anche solo seguendo un cerchio immaginario) e si svolgono cercando di rielaborare o ipotizzare tutte le possibili variabili nella quali avrei potuto agire. Inutile sottolineare come al termine di queste io sono mentalmente e fisicamente sfinito  

Concludendo, da alcune settimane, dopo una breve e sommaria analisi introspettiva limitata dalle mie capacità, compio dei notevoli sforzi al fine di evitare le fasi di blackout, non mi tocco le mani in alcun modo (a parte la pulizia ovviamente ), cerco di riflettere accuratamente prima di agire evitando attentamente di far uso dell'immaginazione. Ovviamente quasi contemporaneamente ho cominciato ad avere forti crampi allo stomaco subito dopo mangiato (mai avuti prima d'ora...).

Ringrazio anticipatamente coloro che avranno avuto la pazienza di leggere un testo ahimè prolisso nonostante le mie premesse .