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Mi trovo in una condizione critica

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Mi trovo in una condizione critica Empty Re: Mi trovo in una condizione critica

Messaggio  Ospite Mer Set 17, 2014 8:24 pm

Loki* ha scritto:Come osi? XD Ahahah ma figurati se me la prendo!
Il mio menefreghismo non ha limiti e poi non hai detto nulla di male.
Ti ho semplicemente detto quello che è stato detto a me, quello che i miei mi hanno sempre detto e continuano a dirmi.
Non riuscirò mai a soddisfarli..e vabe amen.
Sinceramente mi sarebbevenuto da assecondarti, perché credo anch'io che l'unica soluzione sia proprio il sonno eterno per me. .ma mica posso fare la ragazza pon pon per una persona che vuole suicidarsi?!?!a maggior ragione quando ancora sono viva e vegeta dopo anni di chiacchiere.
Capisco il tuo disagio e lo sento in quanto simile al mio, ma il mio istinto crocerossina salva tutti non può permettermi di darti altre risposte se non quelle del post precedente.
Mi dispiace callisto..ma la vita ha le sue regole e vanno rispettate, altrimenti caput.
Potresti trovare un modo alternativo,  potresti essere fortunato e trovare il lavoro che cerchi...io te lo auguro.
Personalmente la mia furbizia non mi ha portata da nessuna parte. . Anzi forse la cosa più furba da fare è stata seguire i "consigli" dei miei e adattarmi.
Di sicuro questa non è la vita che sognavo.Parlo e mi lamento ma non faccio nulla per cambiare la situazione.
Non ti piace il sistema merdoso italiano? Vattene (parlo in generale anch'io)
Non ti va bene qualcosa? Cambiala.
Vorresti fare un certo tipo di lavoro? Studia impegnati ruffianati e raggiungi i tuoi obiettivi.
Credo che con gente di questo tipo, me inclusa,  ci voglia un approccio duro.
Se i miei avessero assecondato ogni mio capriccio, giustificato la mia timidezza e supportato la mia ansia ora non riuscirei davvero ad uscire di casa.
Mi dispiace davvero ma ancora penso che dovresti alzare il sedere e fare qualcosa.
Le cose non cambieranno se non ti dai da fare..lo so tutte frasi fatte, ma se si dicono da un sacco di tempo ci sarà un motivo.
(Quella che mi piaceva di più da bambina era "nulla è nuovo sotto il sole" xD mi consolava parecchio ahaha)

Più che dirti che ti comprendo, ma non ti giustifico, non ho altro da dire sorry.
Poi sono come te è. ..sono tre giorni che mangio biscotti perché ho paura di andare a fare la spesa, casa è un macello.. dovrei fare mille cose, non farle mi mette l'ansia e farle pure.
Che poi scusa,  non metto in dubbio la tua intelligenza. ..ma credi che il resto degli stronzi che popolano il mondo non hanno mai desiderato un'altra scelta? Un lavoro fico con uno stipendio da urlo?
Facile stare a casa.
(Anche i miei toni sono molto soft, sto semplicemente ragionando pubblicamente  e autoconvincendomi perché spesso penso di lasciare il mio lavoro e mandare tutto a pu*****)

Il fatto è che ho cercato di cambiare la mia situazione, non è che non ho cercato. E' solo ultimamente che non sto facendo più nulla perchè ormai mi sono arreso, ma prima ho cercato di cambiare le cose. Su alcune idee che ho avuto non sono riuscito, su altre invece non ho apprezzato l'impegno e la perseveranza che ci volevano per realizzarle. E in questo sono un pò simile ai sociopatici che se desiderano una cosa la vogliono quasi subito e senza troppi sforzi. Comunque che devo fare? Devo dire che è colpa mia se non sono riuscito ad avere la vita che voglio? Va bene posso anche dirlo, però non cambierebbe nulla. Rimane sempre il fatto che ormai non cè speranza di una vita migliore, indipendentemente se la colpa della mancata realizzazione sia la mia o meno.
Sai non sei la prima che mi dice che dovrei alzare il culo e darmi da fare. Me lo diceva anche la mia ex amica e un'altra ragazza conosciuta sempre online con la quale poi ho perso i contatti perchè eravamo troppo diversi. Io non capisco, forse sono io che do l'impressione di piangermi addosso senza far nulla di concreto per cambiare le cose. Forse è il mio vittimismo che da fastidio, boh.
Il fatto è che io ho provato a cambiare le cose, è solo ultimamente che mi piango un pò addosso. Penso sia l'unica cosa rimastami ormai, sfogarmi un pò sul fallimento che è stato la mia vita. Ho fallito e quindi ormai non mi rimane altro che la frustrazione.
Se ci fosse stata ancora una minima speranza di poter cambiare in meglio la mia vita, io mi sarei impegnato e non mi avrai perso tempo a piangermi addosso. Purtroppo ormai non ci sono più speranze. Ho sofferto molto anche da piccolo e in adolescenza, la mia vita è sempre stata in discesa.
Riesco a vedere la mia vita con chiarezza, quello che è stato e quello che è adesso. Non posso più illudermi in un futuro migliore.
Ho capito che non posso più impiegare tutta la mia energia su un idea solo perchè questa idea rappresenta la speranza di un futuro migliore. Poi mi ritrovo di nuovo punto e a capo, mi ritrovo che mi sono sbattuto inutilmente perchè l'ennesima idea che mi è venuta in mente fallisce.
E' un gioco crudele, dove da uno stimolo nasce la forza di raggiungere un obbiettivo...ma poi questo obbiettivo non viene raggiunto e quindi non cè nessuna ricompensa per l'impegno che ci è stato messo. Mi manca la parte finale del meccanismo che regola la vita di un essere umano, mi manca la ricompensa per tutto l'impegno che ci ho messo fino ad ora. Sono stanco di provare e provare inutilmente a cambiare le cose.
Non so se sono riuscito a spiegarmi bene, ma comunque io ho ben chiaro il concetto e ogni volta che ci ripenso mi appare sempre tutto più chiaro. Ogni volta che ci ripenso capisco che non cè più niente da fare, che cè solo una via d'uscita.
Io in fondo non vorrei doverlo fare, un pò perchè ho paura e un pò perchè comunque vorrei continuare a godere delle piccole cose. Ma ho capito che la mia volontà non conta più, ho capito che devo fare solo ciò che è giusto per me.

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Messaggio  Ospite Mer Set 17, 2014 7:29 pm

Come osi? XD Ahahah ma figurati se me la prendo!
Il mio menefreghismo non ha limiti e poi non hai detto nulla di male.
Ti ho semplicemente detto quello che è stato detto a me, quello che i miei mi hanno sempre detto e continuano a dirmi.
Non riuscirò mai a soddisfarli..e vabe amen.
Sinceramente mi sarebbevenuto da assecondarti, perché credo anch'io che l'unica soluzione sia proprio il sonno eterno per me. .ma mica posso fare la ragazza pon pon per una persona che vuole suicidarsi?!?!a maggior ragione quando ancora sono viva e vegeta dopo anni di chiacchiere.
Capisco il tuo disagio e lo sento in quanto simile al mio, ma il mio istinto crocerossina salva tutti non può permettermi di darti altre risposte se non quelle del post precedente.
Mi dispiace callisto..ma la vita ha le sue regole e vanno rispettate, altrimenti caput.
Potresti trovare un modo alternativo,  potresti essere fortunato e trovare il lavoro che cerchi...io te lo auguro.
Personalmente la mia furbizia non mi ha portata da nessuna parte. . Anzi forse la cosa più furba da fare è stata seguire i "consigli" dei miei e adattarmi.
Di sicuro questa non è la vita che sognavo.Parlo e mi lamento ma non faccio nulla per cambiare la situazione.
Non ti piace il sistema merdoso italiano? Vattene (parlo in generale anch'io)
Non ti va bene qualcosa? Cambiala.
Vorresti fare un certo tipo di lavoro? Studia impegnati ruffianati e raggiungi i tuoi obiettivi.
Credo che con gente di questo tipo, me inclusa,  ci voglia un approccio duro.
Se i miei avessero assecondato ogni mio capriccio, giustificato la mia timidezza e supportato la mia ansia ora non riuscirei davvero ad uscire di casa.
Mi dispiace davvero ma ancora penso che dovresti alzare il sedere e fare qualcosa.
Le cose non cambieranno se non ti dai da fare..lo so tutte frasi fatte, ma se si dicono da un sacco di tempo ci sarà un motivo.
(Quella che mi piaceva di più da bambina era "nulla è nuovo sotto il sole" xD mi consolava parecchio ahaha)

Più che dirti che ti comprendo, ma non ti giustifico, non ho altro da dire sorry.
Poi sono come te è. ..sono tre giorni che mangio biscotti perché ho paura di andare a fare la spesa, casa è un macello.. dovrei fare mille cose, non farle mi mette l'ansia e farle pure.
Che poi scusa,  non metto in dubbio la tua intelligenza. ..ma credi che il resto degli stronzi che popolano il mondo non hanno mai desiderato un'altra scelta? Un lavoro fico con uno stipendio da urlo?
Facile stare a casa.
(Anche i miei toni sono molto soft, sto semplicemente ragionando pubblicamente  e autoconvincendomi perché spesso penso di lasciare il mio lavoro e mandare tutto a pu*****)

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Messaggio  Ospite Mer Set 17, 2014 5:38 pm

Loki* ha scritto:Comunque baggianate a parte devi lavorare, non puoi gravare sulle spalle dei tuoi e non puoi chiuderti a riccio nella tua camera per sempre.
Quanto meno ci devi provare.Da come parli sembri voler scrollarti tutte le colpe di dosso, e no, non è così che funziona. lol!
Devi rimboccarti le maniche e uscire allo scoperto...io per venire a lavoro devo prendere il treno...non ti dico i primi tempi.
Tra ansia attacchi di panico giramenti di testa e nausea non so come ho fatto ad alzarmi il giorno dopo e ripetere tutto, e il giorno dopo ancora e ancora e ancora...
adesso lo prendo tranquillamente(a giorni) e un sacco di sensazioni negative se ne sono andate.
Per esempio quando chiudono le scuole mi piace tantissimo prendere il treno, mi rilassa.
Invece quando ci sono adolescenti sguinzagliati in giro sto presa malissimo perché temo che possano prendermi in giro o che pensino che sono vecchia..non lo so xD
Il mio consiglio è di andare contro te stesso e provarci, all'infinito.
La morte può attendere Wink almeno prima spara tutte le cartucce che hai. Like a Star @ heaven Like a Star @ heaven Like a Star @ heaven

Se cè una cosa che odio è quando mi si dice che devo reagire. Non ce l'ho con te, parlo in generale per farti capire come sono fatto.
Quando mi si dice frasi del tipo "rimboccati le maniche" "bisogna lavorare" "non puoi gravare sui tuoi" io mi irrito abbastanza.
Non mi voglio rimboccare le maniche solo perchè me lo dice qualcuno, lo devo volere io. Che bisogna lavorare lo so anchio, ma non posso ignorare la mia enorme difficoltà nel svolgere un lavoro. Dei miei non me ne frega niente, non sono io a voler essere mantenuto. Io ho sempre voluto essere indipendente ma anche se lavorassi non ci riuscirei perchè gli stipendi sono troppo bassi e il costo della vita è troppo alto. Non cè modo per rendersi indipendenti, poco o tanto peserò comunque sulle spalle dei miei....e la colpa è della società (non perchè voglio scaricare colpe all'esterno, la penso così obbiettivamente).
Forse dovrei effettivamente fare qualcosa per guadagnarmi da vivere e rendermi indipendente, ma qualunque cosa provi a fare non basterà a farmi raggiungere questa indipendenza. Non sono libero di vivere la mia vita come mi pare, sono sempre tenuto a dare conto a qualcuno.
E' inutile che provi ad impegnarmi per migliorare la mia vita (suona meglio di rimboccarsi le maniche), perchè tanto la mia vita rimarrà sempre condizionata da qualcosa o da qualcuno.
Io onestamente mi reputo abbastanza intelligente come persona, e sicuramente avrò disturbi mentali, ma ciò non toglie che ho ancora la testa sulle spalle e fortunatamente funziona bene. Questo per dire che le ho pensate tutte. Ho pensato a come potermi rendere indipendente, e come poter risolvere i miei problemi. Ultimamente li sto evitando per il semplice fatto che ho realizzato da un pò di tempo che non cè niente da fare, che rimane solo una soluzione. Allora evito di pensare perchè a causa dell'istinto di sopravvivenza non voglio affrontare la realtà, e cioè che cè solo una via d'uscita.
Resta il fatto che ho già realizzato, dopo aver riflettuto tanto, che non cè nessuna direzione da poter prendere. Che non cè speranza e che per darmi un pò di pace rimane solamente una cosa da fare.

Loki non vorrei che interpretassi male questo mio post. Mi sfogo con me stesso, non è che me la sono presa per le tue frasi. Ho solo detto che quando me le dice qualcuno mi irrito. Grazie per il tuo post

PS: non ho neanche voglia di farmi la doccia ahahahaha come potrei mai avere voglia di vivere. Oggi dovevo farmi la doccia e uscire per fare la spesa, non ci crede nessuno se dico che non sono andato a farmi la spesa perchè non avevo voglia di farmi la doccia. Non si può sentire. E arrivo perfino a privarmi di mangiare pur di non fare una cosa controvoglia.

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Messaggio  Ospite Mer Set 17, 2014 5:17 pm

Cely92 ha scritto:Callisto,  sappi che prendendo antidepressivi etc non ti rovinarai il lavoro. Esiste una cosa chiamata segreto professionale. In più se la diagnosi è grave e tu vorrai potrai aver diritto a una buona dose di invalidità che è abbastanza utile dal punto di vista di giorni di malattia a cui hai diritto.  
Mia zia prende ogni tipo di farmaco esistente,  ma lavora come tutti e nessuno conosce i suoi problemi.  Se poi hai paura di ciò,  vai da uno psichiatra che abiti qualche km più lontano dalla tua città, come ho fatto io.
Con gli antidepressivi lavorerai meglio di sicuro che a parte il tuo disturbo soffri di depressione invalidante.  Se non sei depresso ma solo border non saprei. Ma queste cose dovrebbe dirtele uno specialista. Non so se esistono farmaci per un semplice disordine mentale.  Io con il mio antidepressivo riesco a studiare benissimo (chiaro, le giornate no ci son sempre ma non dipendono dalla depressione)

So che può sembrarti assurdo ma non credo di avere voglia di affrontare tutto questo. Cerco di spiegarmi meglio.
Dovrei andare in un consultorio familiare sperando che possa vedere quasi subito uno psicologo, non come al csm. Poi dovrei aspettare che finiscano queste 8-9 visite per sentirmi dire che conviene consultare uno psichiatra. Lo psichiatra (non so in quanto tempo) mi diagnostica i disturbi e mi prescrive farmaci. Nel frattempo io non ho la minima idea di come spiegare alla mia famiglia che sono stato da uno specialista e che mi sono stati diagnosticati disturbi mentali. Poi dovrei anche affrontare il problema del lavoro, cioè trovare con l'aiuto dello psicologo un modo per farmi andar bene il lavoro.
Quindi comincerei a lavorare prendendo antidepressivi e magari stabilizzatori dell'umore. Quindi tirerei avanti svolgendo un'attività che non amo ma che riesco a sopportare grazie alle pillole. E' una bugia, non ha senso. Mi dovrei sbattere per creare una bolla attorno a me che mi permetta di sopravvivere.
Sarò sbagliato io ma sinceramente penso che non abbia senso impegnarsi solo per questo, solo per mettersi al pari con gli altri e lavorare per sopravvivere con l'aiuto di antidepressivi. Ma che senso ha?
Quando ho provato a rivolgermi agli specialisti ero veramente disperato, e in realtà lo sono ancora però ho capito che non possono fare molto per me. Possono solo darmi delle pillole che permettono al livello di dopamina di innalzarsi, in modo da sorridere perfino quando sono circondato dalla cacca.
A mente lucida non potrei mai stare bene facendo un lavoro che non mi piace, nemmeno se il mio livello di dopamina e il mio umore fossero stabili.
E se prendessi queste pillole non farei altro che costruire intorno a me una menzogna.
Che motivo ho di impegnarmi su questa strada? Perchè dovrei passare le giornate facendo un lavoro che non mi piace, e vivere così tirando a campare. Pechè? A quale scopo? Perchè invece non posso tornare allo stato in cui ero prima di nascere? Perchè non posso tornare a non esistere?

Io vorrei stare bene con me stesso, ma vorrei anche che la mia vita fosse degna di essere vissuta. Perciò non posso accettare il compromesso di stare bene con me stesso vivendo allo stesso tempo una vita di cacca. A volte vorrei accettare qualunque compromesso pur di smettere di pensare, ma poi capisco che io sono fatto così. Mi sforzo di andare contro la mia volontà allo scopo di adattarmi, ma non ce la faccio non ci riesco. Non è nella mia natura.
Sto guardando scorrere la mia vita aspettando di vedere come mi conviene agire. La guardo impotente e mi domando come si evolverà la mia situazione.
Mi domando come dovrò agire: devo farla finita oppure devo provare ad impegnarmi seguendo una determinata direzione?
Non ho una direzione da seguire e mi sento sospeso nel vuoto, ed è brutto perchè mi andrebbe bene anche la morte ma invece sono sospeso a mezz'aria.
Passo le giornate cazzeggiando su internet e guardando tv come un adolescente. Prendo tempo e aspetto di vedere cosa succederà. Poi mi lamento quando mi ritrovo nella situazione critica in cui ero pochi mesi fa, e dalla quale c'era solo una via d'uscita.
Se non trovo una direzione da prendere allora perchè non la faccio finita? Voglio dire non posso star qui a guardare per sempre la vita scorrermi davanti agli occhi. Una qualche azione la devo pur intraprendere. Poi siccome non so come agire, e siccome so che le cose vanno peggiorando, allora mi butto ancora più giù. Ci sono certe volte che mi stendo sul letto perchè mi sento stanco e senza forze, e spero in cuor mio che la mia esistenza possa finire presto perchè non mi sento più in grado nemmeno di alzarmi dal letto. Poi però mi alzo perchè mi viene l'ansia che magari mi sono dimenticato di fare qualcosa che mi era stato detto di fare. Altre volte ancora invece vorrei esplodere di rabbia e distruggere tutto senza pensare alle conseguenze.

Non so ancora cosa farò, come agirò....ma so per certo che non mi rivolgerò ad uno specialista. Magari sbaglio io ma sinceramente ritengo che tamponare i problemi non serve a nulla. E prendere farmaci che mi aiutino a fare un lavoro che non mi piace (non si sa bene a quale scopo) io ritengo che sia simile a tamponare i problemi. Quello che mi servirebbe è un lavoro che apprezzerei e che magari mi farebbe sentire realizzato dato che non ho nulla nella vita che mi faccia sentire realizzato. Oppure al limite trovare una persona che mi voglia bene e trovare in questo un motivo per andare avanti e per accettare anche un lavoro che disprezzo.
Per come stanno le cose adesso, per via di quanto è vuota la mia vita...non può avere senso fare un lavoro qualsiasi con l'aiuto di antidepressivi.

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Messaggio  Ospite Mer Set 17, 2014 2:33 pm

Per come stanno le cose adesso, il mio lavoro è l'unico contatto che ho con il mondo esterno.
Cerco di uscire il meno possibile per evitare di dover socializzare.
A lavoro mi distraggo e mi piace stare qui...cioè, lo detesto e la mattina vorrei solo alzarmi dal letto per buttarmi dal balcone al massimo Razz ma poi stringo i denti e ci vado.
Mi soddisfa perché mi fa credere che sto vivendo, sto facendo la mia parte.Lo uso come scusa per liquidare gli amici che ogni sera mi chiedono di uscire.."sono stanca stasera passo".
Se non lavorassi starei sempre chiusa in casa e impazzerei completamente..Per ora me la cavo, e non è ancora una situazione insostenibile.
Superfluo dire che anche questo va a periodi.
Come se non bastasse ne faccio due di lavori, uno però sono obbligata dai miei genitori...in realtà entrambi...se non fosse per accontentarli me ne andrei a vivere sotto un ponte.
L'ho fatto per loro, poi sono arrivati anche i benefici per me.

Sarebbe bello se i tuoi ti dessero più conforto e riuscissero a capire che non stai bluffando.
Come dici tu da morto poco conta il lavoro e il futuro...i miei sono tipi che non concepiscono la "malattia mentale"...e sono stra fissati con il lavoro.
Anche se lavoro mi dicono che non faccio nulla...confused
Comunque alla fine della fiera i genitori come si muovono sbagliano.
Non so di preciso cosa abbia innescato questi meccanismi nella tua testa, ma almeno per quanto riguarda me..la mia famiglia è stata il mio killer.

Sfogati quanto vuoi c'è il forum apposta xD
Comunque baggianate a parte devi lavorare, non puoi gravare sulle spalle dei tuoi e non puoi chiuderti a riccio nella tua camera per sempre.
Quanto meno ci devi provare.Da come parli sembri voler scrollarti tutte le colpe di dosso, e no, non è così che funziona. lol!
Devi rimboccarti le maniche e uscire allo scoperto...io per venire a lavoro devo prendere il treno...non ti dico i primi tempi.
Tra ansia attacchi di panico giramenti di testa e nausea non so come ho fatto ad alzarmi il giorno dopo e ripetere tutto, e il giorno dopo ancora e ancora e ancora...
adesso lo prendo tranquillamente(a giorni) e un sacco di sensazioni negative se ne sono andate.
Per esempio quando chiudono le scuole mi piace tantissimo prendere il treno, mi rilassa.
Invece quando ci sono adolescenti sguinzagliati in giro sto presa malissimo perché temo che possano prendermi in giro o che pensino che sono vecchia..non lo so xD
Il mio consiglio è di andare contro te stesso e provarci, all'infinito.
La morte può attendere Wink almeno prima spara tutte le cartucce che hai. Like a Star @ heaven Like a Star @ heaven Like a Star @ heaven

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Messaggio  Cely Mer Set 17, 2014 2:11 pm

Callisto, sappi che prendendo antidepressivi etc non ti rovinarai il lavoro. Esiste una cosa chiamata segreto professionale. In più se la diagnosi è grave e tu vorrai potrai aver diritto a una buona dose di invalidità che è abbastanza utile dal punto di vista di giorni di malattia a cui hai diritto.
Mia zia prende ogni tipo di farmaco esistente, ma lavora come tutti e nessuno conosce i suoi problemi. Se poi hai paura di ciò, vai da uno psichiatra che abiti qualche km più lontano dalla tua città, come ho fatto io.
Con gli antidepressivi lavorerai meglio di sicuro che a parte il tuo disturbo soffri di depressione invalidante. Se non sei depresso ma solo border non saprei. Ma queste cose dovrebbe dirtele uno specialista. Non so se esistono farmaci per un semplice disordine mentale. Io con il mio antidepressivo riesco a studiare benissimo (chiaro, le giornate no ci son sempre ma non dipendono dalla depressione)

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Messaggio  Ospite Mer Set 17, 2014 2:00 pm

coboldo ha scritto:Ciao,
beh tra le innumerevoli distinzioni che si fanno tra borderline c'e' questa: high functioning e low functioning, cioe' bordline che 'funzionano' bene e borderline che funzionano un po' meno bene diciamo e in questa categoria rientrano quelli che non sono in grado di sostenere un lavoro ad esempio. se poi consideri che in certi paesi come l'italia avere un lavoro retribuito decentemente senza calci in culo e' un miraggio di pochi, la vita del borderline in certe societa'  e'  doppiamente piu' dura.
si dice che per molti borderline avere un lavoro costante sia molto difficile ed in effetti per alcuni e' cosi'. io personalmente ho capito presto che se non avessi lavorato sarei morta perche'  i miei genitori sono due stronzi che volevano la figlia perfetta in ogni campo anche in quello lavorativo ovviamente, pretendendo da me risultati impossibili. ho capito che avrei dovuto arrangiarmi ed accontentarmi che un lavoro che mi piaceva non lo avrei mai avuto. e infatti tanto e' stato. faccio un lavoro del cazzo che grazie agli antidepressivi che prendo ora e' un po' piu' sopportabile. mia zia dice che sono un 'soldatino' ed in parte e' vero, sono in grado di mettere la testa sotto ed andare avanti ma mi costa molta energia. personalmente reggo con dififcolta'  lo stress, ho studiato ma e' stata dura e quando ho avuto la possibilita'  di fare un lavoro che mi piaceva, causa stress e ansie da prestazione ho fallito, allora ero giovane e borderline ma la diagnosi e' arrivata solo dopo molti anni e quindi non sono stata aiutata come avrei dovuto. e' piuttosto comune trovare borderline che potrebbero dare di piu' in campo lavorativo ma che non riescono. alla fine sei empre in balia delle emozioni e questo ha un costo in termini di vita lavorativa affettiva e sociale.

Io penso che saprei dare il massimo se il lavoro che facessi mi piacerebbe. Comunque è vero che avere un lavoro decente senza essere sfruttati è un miraggio. Io vorrei adattarmi, vorrei riuscire a fare un lavoro qualsiasi senza pensare troppo. Il fatto è che non ci riesco, ci sto male.
Ho lavorato 7 mesi in un fast food e sono stato malissimo, ma ho resistito 7 mesi. Poi ho trovato un altro lavoro che ho fatto per 2 mesi, ma questo era molto pensante fisicamente. Per questo non sono riuscito a continuarlo. Ero talmente esasperato che ho smesso di andarci senza avvisare, mi sono assentato 1 settimana ingiustificatamente prima di dare le dimissioni. Quando l'ho detto alla mia famiglia ero già andato via di casa con l'intento di farla finita. Poi però si sono dismostrati comprensivi e mi hanno detto che l'importante è la salute e che non mi dovevo preoccupare di ciò che avrebbero pensato riguardo al fatto di voler lasciare il lavoro. Mi fanno sentire sempre inappropriato, come uno che non ha voglia di lavorare. La verità invece è che faccio fatica perchè sto male, e se il mio cervello non regge non è colpa mia.
La cosa che mi ha fatto rimanere male è stata che dopo 24 ore da quando mi hanno ripescato per strada che vagavo senza una meta, e dopo che avevano saputo che volevo farla finita, mi hanno proposto di portare il curriculum in un bar Shocked
Cavolo ma almeno lasciatemi riprendere dalla devastazione psicologica passata in quei giorni, devo subito ricominciare a lavorare? E poi a contatto con i clienti, proprio io che non li sopporto. Ci ho lavorato 7 mesi a contatto con i clienti.
E come se non bastasse adesso (mi spavento di dirlo ad alta voce) vogliono che faccia domanda per il militare. A volte mi sembra tutto talmente assurdo che mi sento come se fossi preso in giro, come se tutta la mia vita fosse uno scherzo e che da un momento all'altro qualcuno mi rivela che era tutto uno scherzo. Mi sembra così irreale quello che vivo, non riesco a crederci. Il militare, come se fosse un lavoro come gli altri.
E ormai non ho più neanche il coraggio di dire di no perchè ho paura di essere giudicato male. Quindi accetto tutto quello che mi viene detto di fare, ma nella mia mente penso che quando arriverà il momento che dovrò affrontare di nuovo il lavoro la farò finita.
Non capisco perchè non potrei fare un lavoro dove si deve usare la testa invece delle braccia. Tutti chiedono esperienza e così nessuno mi darà mai un lavoro dove è necessario usare la testa per svolgerlo. Non ho speranze.
Vorrei provare a farmi visitare da uno psichiatra e magari farmi prescrivere antidepressivi per stare un pò meglio, però la mia famiglia pensa che se escono fuori problemi psichici, questi potrebbero rovinarmi il futuro lavorativo. Perchè secondo loro i datori di lavoro non assumono chi ha avuto in passato problemi psichici. Da una parte questo potrebbe anche essere vero, ma dall'altra mi domando che senso rimanere in questa condizione. Forse ancora non si sono resi conto che da morto non potrò lavorare nè pensare al futuro.
Ok dai, almeno mi sono sfogato un pò. So che non serve a risolvere i miei problemi ma almeno posso esternare a qualcuno quello che mi passa per la testa, dato che alla mia famiglia non posso dire nulla e devo sempre fingere di stare bene e che tutto va bene.

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Messaggio  coboldo Mer Set 17, 2014 11:04 am

Ciao,
beh tra le innumerevoli distinzioni che si fanno tra borderline c'e' questa: high functioning e low functioning, cioe' bordline che 'funzionano' bene e borderline che funzionano un po' meno bene diciamo e in questa categoria rientrano quelli che non sono in grado di sostenere un lavoro ad esempio. se poi consideri che in certi paesi come l'italia avere un lavoro retribuito decentemente senza calci in culo e' un miraggio di pochi, la vita del borderline in certe societa' e' doppiamente piu' dura.
si dice che per molti borderline avere un lavoro costante sia molto difficile ed in effetti per alcuni e' cosi'. io personalmente ho capito presto che se non avessi lavorato sarei morta perche' i miei genitori sono due stronzi che volevano la figlia perfetta in ogni campo anche in quello lavorativo ovviamente, pretendendo da me risultati impossibili. ho capito che avrei dovuto arrangiarmi ed accontentarmi che un lavoro che mi piaceva non lo avrei mai avuto. e infatti tanto e' stato. faccio un lavoro del cazzo che grazie agli antidepressivi che prendo ora e' un po' piu' sopportabile. mia zia dice che sono un 'soldatino' ed in parte e' vero, sono in grado di mettere la testa sotto ed andare avanti ma mi costa molta energia. personalmente reggo con dififcolta' lo stress, ho studiato ma e' stata dura e quando ho avuto la possibilita' di fare un lavoro che mi piaceva, causa stress e ansie da prestazione ho fallito, allora ero giovane e borderline ma la diagnosi e' arrivata solo dopo molti anni e quindi non sono stata aiutata come avrei dovuto. e' piuttosto comune trovare borderline che potrebbero dare di piu' in campo lavorativo ma che non riescono. alla fine sei empre in balia delle emozioni e questo ha un costo in termini di vita lavorativa affettiva e sociale.

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Messaggio  Ospite Mar Set 16, 2014 8:09 pm

Loki* ha scritto:Ciao Federico,
vorrei risponderti adeguatamente ma ora sono con il telefono e mi è impossibile scrivere tanto senza lanciarlo contro qualcosa.
Per adesso mi limiterò dicendoti che ti capisco davvero tanto e che mi sono trovata in situazioni simili.
Con le amicizie iintendo.
Per il resto lavoro come un mulo quindi non faccio testo, sempre controvoglia e con grande malessere..ma mi tocca.sigh!
Spero di poterti scrivere presto
Ciao ciao Wink

Ok, grazie

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Messaggio  Ospite Mar Set 16, 2014 6:58 pm

Ciao Federico,
vorrei risponderti adeguatamente ma ora sono con il telefono e mi è impossibile scrivere tanto senza lanciarlo contro qualcosa.
Per adesso mi limiterò dicendoti che ti capisco davvero tanto e che mi sono trovata in situazioni simili.
Con le amicizie iintendo.
Per il resto lavoro come un mulo quindi non faccio testo, sempre controvoglia e con grande malessere..ma mi tocca.sigh!
Spero di poterti scrivere presto
Ciao ciao Wink

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Messaggio  Ospite Mar Set 16, 2014 4:37 pm

Mi chiamo Federico, ho 24 anni e credo di essere borderline. Cercherò di spiegare in poche parole cosa mi è successo negli ultimi mesi.
Premetto che vivo praticamente recluso in casa da 4 anni, passando le giornate al pc e davanti la tv.
Ho sempre avuto difficoltà anche solo a pensare di dover lavorare, e così 2 mesi fa ho lasciato il lavoro che avevo perchè stavo male, era un lavoro pesante. La mia intenzione era quella di farla finita, così volevo buttarmi dall'ospedale della mia città ma non ho avuto il coraggio. Ho provato così a chiedere di farmi ricoverare in reparto psichiatria, ma dovevo passare per il pronto soccorso. Poi sono stato ad un centro di salute mentale ma mi è stato detto che prima di parlare con uno psicologo avrei dovuto parlare con un infermiere, quest ultimo avrebbe valutato la mia situazione e solo in seguito mi avrebbe prenotato una visita con uno psicologo se era necessario. Insomma aiuto zero. Nella disperazione più totale però ho trovato un forum su internet, mi sono iscritto e ho parlato dei miei problemi. Avevo instaurato un rapporto di amicizia con 2 ragazze, specialmente con una delle due, alla quale mi ero proprio affezionato (non accadeva da anni che provassi affetto per qualcuno).
(prima di dire per quale motivo è finita male questa amicizia, vorrei accennare che avevo tentato di farla finita anche in casa tentando di soffocarmi con un sacchetto di plastica, ma l'istinto di sopravvivenza mi impedisce di andare fino in fondo.)
Purtroppo durante un attacco di rabbia profonda ho fatto una cosa molto grave. Siccome avevo bisogno che questa mia amica ogni tanto mi dava la conferma che mi volesse bene, attraverso attenzioni, mi sono rovinato. Ho cominciato a svalutarla e a dirle che la odiavo (anche se non lo pensavo veramente, erano parole dettate dallo stato d'animo del momento). La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata quando ha detto che mi avrebbe tolto dai contatti skype. A quel punto ho pensato che non le importava niente di me, e così sono esploso in un attacco di rabbia profonda.
Praticamente le ho augurato la morte a causa dei problemi di salute che la affliggono. Lei ovviamente si è sentita come se l'avessi accoltellata al cuore, e così non è riuscita a perdonarmi perchè l'avevo fatta soffrire troppo. In realtà io sono sempre stato in pena per lei a causa dei suoi problemi di salute.
Ho pianto per lei e ho provato sensazioni che si erano spente negli ultimi anni. Non sono riuscito a farle capire che io non sono la persona che le ha augurato la morte, ma che sono la persona che le è stata vicino e che le voleva bene. Avere perso questa persona è stato distruttivo per me, mi sono sentito profondamente vuoto. Il rapporto era molto importante per me, nonostante fosse online e della durata di 3 mesi.
L'altra mia amica, sempre conosciuta online, ha tagliato i rapporti con me quando ha saputo di questa mia grave azione. Mi ha detto che sono immaturo, che cerco solo attenzioni e che mi dovrei vergognare. Ci sono rimasto molto male, perchè anche a lei mi stavo affezionando e spesso le sono stato vicino nei momenti in cui era giù e anche quando le sono capitate cose gravi che non posso dire qui.
Insomma mi sono sentito abbandonato. So che ho sbagliato, ma ho problemi a controllare la rabbia e gli impulsi. Spesso non penso quello che dico, ed inoltre mi sembra quasi che in certi momenti sia posseduto da un'altra persona. Infatti avevo il sospetto di soffrire di personalità multipla.
Invece nell'ultimo mese ho scoperto di riconoscermi parecchio nel disturbo borderline di personalità. Pensavo anche di essere sociopatico, ma in realtà ho solo dei tratti sociopatici che emergono solo quando mi arrabbio profondamente. Di solito invece non sono altro che un bambino intrappolato nel corpo di un 24enne. Mi sento fragile e bisogno di affetto. Un affetto che nessuno vuole darmi, e io mi sento profondamente solo e abbandonato al mio destino.

Questo è più o meno tutto, ho cercato di sintetizzare il più possibile. Ho scritto questo topic nella speranza che qualcuno possa capirmi. La maggior parte delle persone non può capire quello che ho dentro, ma ho pensato che forse se sono borderline qualcuno come me mi avrebbe capito.
In particolare volevo sapere se non voler lavorare sia tipico dei borderline, perchè riguardo a questo non ho trovato riscontri con questa personalità.
E questo mi fa sentire sempre più solo, sembra veramente che sono l'unico a stare male se deve fare un'attività lavorativa contro la sua volontà.

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