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la mia prima volta sul forum

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Messaggio  Piculongu Lun Gen 25, 2021 5:04 pm

Una vita da Borderline
Salve è la mia prima volta su questo forum, ma sono felice di trovarmi tra persone che potranno capirmi.
Ho 36 anni e da meno di tre mi é stato diagnosticato un disturbo di personalità Borderline associato ad una depressione maggiore ricorrente e ideazioni suicidiarie.
Tutto nell' "norma" direte... La verità e che so di esserlo da quando ne avevo 14.
Ogni volta che tagliavo la mia pelle per fare sgorgare il sangue, ogni volta che vestivo ni nero, smaltato le mie dita e inceronavo il mio viso, sapevo che qualche cosa non andava.
Sono sempre stato estremamente realista, non ho mai creduto nel buono della gente e nel fatto che col tempo sarebbe andato tutto bene. Io appartenevo a quella sfera che vedeva il bicchiere sempre mezzo vuoto.
Il tutto non mi ha certo portato a vivere una vita idilliaca; ho distrutto una relazione di coppia dopo 9 anni, ho distrutto psicologicamente la mia compagna, ho contratto debiti di droga e gioco. Il risultato è stato il mio primo ricovero in psichiatria per tentato suicidio" ho cercato di saltare sotto al treno" , successivo ricovero in Corso per due anni e 6 mesi di gruppo appartamento.
Ora come vivo? Cosciente della mia natura di manipolatore, ladro, bugiardo e farmacodipendente.
Vi dirò una cosa: spesso la luce in fondo al tunnel non è altro che una stella che muore nell'oscurità!666

Piculongu

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Messaggio  Vivelavie Sab Gen 18, 2020 7:43 pm

Grazie Memyself per la tua risposta Smile

Vivelavie

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Messaggio  memyself&I Sab Gen 18, 2020 6:11 pm

Bastacosì, premetto di avere 29 anni, ''soli con la propria incapacità di amarsi, di amare'' ... e io a bocca aperta, si! mi odio...mi detesto da una vita intera, non mi piaccio mai, mi svaluto, mi butto giù ... ci sono persone veramente incapaci che riescono a vendersi così bene! Quanto vorrei avere un briciolo di quella quasi ridicola convinzione... ma al contempo non lo voglio perchè appunto li trovo ridicoli... ci vuole equilibrio nella maggioranza delle cose, e io non riesco a trovarlo in me stessa e quando non lo trovo nemmeno negli altri mi sento implodere... Ci sono dei momenti in cui mi sento un po speciale dentro, sento di avere delle qualità, ho intorno persone che me lo dicono continuamente, ma mi sento impotente, è come se qualcosa m'impedisse di brillare...e quel qualcosa sono io! C'è qualcosa dentro di me che mi frena e io me ne voglio liberare ma non posso... m'illudevo che con i farmaci le cose sarebbero cambiate, ma come al solito mi sono fatta delle aspettative troppo alte ... lo faccio sempre... poi rimango inevitabilmente delusa e non mi sento felice, non mi sento mai felice... avvolte penso di avere quasi paura della felicità ... mi chiedo: e quindi una volta che sono felice, cosa faccio?, e solo pensandoci mi viene l'ansia...se fossi felice indubbiamente avrei paura della fine della felicità e diventerei paranoica ... ma potrei scrivere per ore ragionamenti più o meno contorti che si aggrovigliano nella mia testa. "a un certo punto si viene semplicemente sovrastati da se stessi" forse ci sono o ci sto arrivando, ho perso empatia e continuo a chiedermi: e per me stessa cosa faccio? ...mi sento come un pulcino nell'uovo che si guarda intorno e cerca di capire come uscire...solo che lui ha l'istinto, io invece sto li a temporeggiare 'a prendermi i miei tempi' e ogni tanto do una beccata nella speranza di rompere il guscio, ma mai abbastanza convinta perchè sono insicura e perchè non mi sembra mai il momento...
Il motivo per cui mi chiedo se ho a sindrome borderline è perchè non ho potuto fare a meno di notare in me dei comportamenti veramente molto identificabili nella patologia, ma non sono mai arrivata a dei punti estremi o forse ci arrivo a modo mio, non lo so... perdonate la leggerezza con cui lo scrivo ma è per far capire il concetto, non mi taglierei le vene perchè il ragazzo mi vuole lasciare... ho i miei modi di ottenere quello che voglio ma sono più subdoli e meno evidenti, più studiati anche se vengono fuori con spontaneità e incapacità di frenarli.
Da una parte il fatto che ti sei ritrovata molto in ciò che avevo scritto mi conforta, limita quel senso di solitudine che provo, ma dall'altra mi dispiace molto perchè è un vero schifo stare così ...

Vivelavie, ci eravamo già "conosciute" nel tuo post, sono contenta di avere l'occasione di scriverti anche se qua, perchè non ho avuto modo di risponderti ma mi ha lasciata impietrita leggere il commento nel tuo post ... ti capisco! anche io penso alla morte come una liberazione e ci sono momenti in cui mi sembra davvero l'unica soluzione possibile... tu hai tentato il suicidio, io molti anni fa, in depressione, avrei tanto voluto farlo ma poi non avevo il coraggio o forse avevo ancora quel lume di ragione che mi ha tenuta a freno, malgrado la disperazione e la perdita della maggioranza della lucidità ... negli anni ho immaginato tantissimi modi per farla finita e ho immaginato tantissime altre cose a riguardo... non saprei come spiegarlo, ma ci sono dei momenti in cui sono talmente disperata che desidero solo morire e non soffrire più, liberarmi....ma infondo dentro di me, l'altra parte di me, sa che morire è una perdita di opportunità, che per quanto difficile, per quanto manchi la voglia, c'è una soluzione quasi a tutto anche se significa fare dei sacrifici, e comincia la lotta interiore e non vince nessuno... poi mi passa lo sbalzo d'umore....
il senso d'inadeguatezza è una brutta bestia, mi ha fatto effetto capire che riconosci di avere panico a contatto con le persone... io non l'ho ancora capito, continuo a ripetermi che certe situazioni sociali mi spaventino tanto perchè non mi sento all'altezza, ed è vero, ma in realtà mi sento mancare l'aria in mezzo alle persone e comincio a ripetere a me stessa che tutti combattiamo una lotta ogni giorno, che tutti abbiamo degli scheletri nell'armadio, che tutti pensiamo, tutti soffriamo, tutti fingiamo felicità ... ognuno vive il suo... e così mi contengo...
Dovresti lavorare nel sociale, non so con che qualifica ma la cosa mi fa sorridere perchè anche io potrei lavorare in alcuni contesti sociali, ma non lo faccio perchè non avevo abbastanza guadagno economico e non riuscivo a trovare un posto serio, poi non riesco ad essere sempre la parte allegra e grintosa ed era indispensabile... infatti faccio un lavoro completamente all'opposto di quello che facevo prima, ma per quanto mi piacerebbe non riuscirei in questo momento ...ma mi scavo la fossa da sola...cerca di non farlo anche tu! spero che ti prendano al lavoro che hai trovato, è un inizio e sono davvero convinta , che come dici, potrebbe aiutarti...un passo alla volta per scalare la montagna... io vivo sempre tutto con l'ansia che mi rincorre, quindi se te lo dico io piano piano fidati! jocolor

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Messaggio  Vivelavie Sab Gen 18, 2020 9:16 am

Ciao, ho letto con interesse il tuo post.
Si è vero le etichette sono utili solo ai medici per fare una diagnosi esatta. Non ho conoscenze in neurobiologia dunque non capisco come ci possano essere riscontri organici nelle differenti parti dell’encefalo di persone affette da malattie mentali.
Mi ritrovo in buona parte dei sintomi che descrivi molto bene anche se io non sono diagnosticata borderline bensì affetta da sindrome bipolare di tipo 2.
Mi riconosco in buona parte anche se io non tradisco, semmai il contrario vengo tradita e abbandonata.
Sono molto più anziana di te e la diagnosi è stata effettuata quando avevo già 37 anni.
Uno dei sintomi più avvilenti, almeno per quello che mi riguarda, è il senso di inadeguatezza confronto agli altri, ho un complesso di inferiorità latente che fa capolino ogni volta che entrò in contatto con gli altri; questo fa sì che resto la maggior parte del tempo da sola per non dover far fronte al panico di trovarmi tra la gente.
Gli ansiolitici mi aiutano da una parte, perché mi isolano e mi consolano ( se così si può dire) ma, d’altro canto contribuiscono a costruire come un muro tra me e gli altri. Sebbene abbia una laurea breve ( nel sociale) nn sono in grado di lavorare in quel settore e dovrò accontentarmi di un lavoro ( che tra l’altro spero arrivi) per il quale basterebbe la terza media.
Tuttavia aspetto con ansia di cominciare, è un lavoro semplice e che mi piace, ho spedito la candidatura e sto aspettando una risposta.
Qualsiasi attività mi faccia uscire da questo isolamento è la benvenuta per me, rimuginare sempre è deleterio.
Non so cos’altro dire se non che, seppur con caratteri e personalità differenti, siamo in sofferenza e nn riusciamo, chi più chi meno, a goderci la vita.

Ciao e buon week end

Ciao

Vivelavie

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Messaggio  BastaCosí Sab Gen 18, 2020 8:01 am

Ciao, ho letto con interesse. Capisco il tuo bisogno di definirti, perché questo disturbo si caratterizza per delle differenze a livello organico rispetto alla media e non semplicemente psicologico. Abbiamo un cervello che funziona in modo diverso dagli altri quindi ci riesce impossibile gestirci come si gestiscono gli altri o come ci è stato insegnato. Abbiamo i nostri tempi e non è qualcosa che può essere cancellato da noi... e questo ci rende molto umani. Non può essere un ingombro il disturbo una volta imparato a gestire: non è solo una tara perché siamo ricchi dentro e viviamo intensamente. A patto di non ferire innocenti... Gli altri non possono capirlo e questo significa essere soli. Soli con la propria incapacità di amarsi, di amare. Il nostro cervello non ha acquisito nell'hardware quel programma che ci permette di auto incoraggiarci ma, spesso, soltanto critiche e contraddizioni.
Anch'io ero una crocerossina, conosco il processo che stai vivendo, mi sa che sei molto giovane. A un certo punto si viene semplicemente sovrastati da se stessi.
Insomma, mi ritrovo in tutto ciò che hai scritto e di sicuro non sono l'unica.
Riguardo la diversità tra te e il ragazzo ti segnalo che hanno trovato differenze a livello cerebrale proprio tra borderline maschi e borderline femmine. Le femmine tendono ad avere un'amigdala e una corteccia dell'ippocampo ridotte in proporzione, cosa non trovata nei maschi, mentre i maschi hanno una riduzione nella corteccia cingolata anteriore, una minore reattività serotoninergica. Ok basta nozioni (video qui https://youtu.be/nHGvEBHSELI )

BastaCosí

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Messaggio  memyself&I Mer Gen 15, 2020 2:24 pm

Ciao a tutti/e!
Mi sono iscritta su questo forum per conoscere meglio il significato del disturbo borderline e di conseguenza per chiarirmi le idee perchè non so se lo sono davvero o se è solo frutto della mia immaginazione. Autoconvinta di non essere bipolare, ma di avere "qualcosa che non va", mi ritrovai per caso a leggere di questo disturbo e sembrava la mia descrizione. In realtà conosco un ragazzo con questa ed altre patologie, ma non abbasanza bene per farci dei discorsi profondi, anche perchè lo vedo molto poco ... ma mi sembra così diverso da me ... penso che comunque ognuno metta un qualcosa di esclusivamente suo i ogni patologia ... non so se mi spiego ... in altre parole penso che, per quanto venga standardizzato, ogni disturbo poi sia modellato sulla base della persona che lo ha, modellato sul suo vissuto.
Senza divagare troppo, di me, posso dirvi tanto e niente al contempo ... sono in terapia da un paio di mesi dalla psichiatra, la quale mi ha prescritto dei farmaci ( non penso si possano far nomi quindi mi limiterò a dire la funzione: antipsicotico, ansiolitico, stabilizzatore dell'umore) ed ho recentemente iniziato un percorso di psicoperapia con una psicologa. Nessuno appiccica ettichette sulla mia testa, da una parte è meglio così, ma la mia testa continua a chiedersi quale sia il mio problema biologico di base e quindi continua a darsi ettichette da sola, e la principale è la bordeline.
Ho degli enormi problemi con me stessa da praticamente tutta la mia vita, non mi piaccio mai, mi detesto, mi trovo mille difetti, mi svaluto sempre e trovo il modo di farmi male, come ad esempio rimettendo ed imparanoiandomi sul mangiare ... non capisco se sono buona o se sono cattiva ... infondo mi rendo conto che ogni persona è composta da bene e male in percentuali diverse e che avvolte ci si comporti in un modo o nell'altro, ma mi sento come se non riuscissi a farle convivere, come se non riucissero ad essere un tutt uno e alcune volte mi sento quella brava mentre altre quella cattiva e ovviamente mi comporto di conseguenza. Ho problemi a relazionarmi con gli altri, alcune volte sono una delle persone più solari che conosca, mi stupiosco di me stessa, altre sono completamente asociale, ma nella maggioranza del tempo evito troppi contatti con la società perchè provo un immenso disagio ad affrontare certe relazioni e poi mi tormento rimuginando sulle parole dette o non dette, mi faccio colpe, mi sento sbagliata, vedo sempre il meglio degli altri e il peggio di me stessa. E' veramente difficile spiegare in qualche riga come mi sento e come mi comporto e anche questa cosa del non riuscire mai a dire tutto, o perlomeno abbastanza, mi tormenta.
Ho la sindrome della crocerossina, ma ultimamente sta prendendo una piega strana... come se anche lei fosse esausta ma continuasse a fare il suo lavoro senza entusiasmo... ho una relazione sentimentale complicata dalla quale sto lentamente prendendo le distanze e continuo a prendermi cura di lui anzi che pensare a me stessa ... ma la cosa peggiore è arrivare a delle consapevolezze senza riuscire a prendere in mano la situazione ... io ho bisogno di tempo! Del mio tempo, per soffrire meno, per accettare il fallimento, per voltare pagina in qualche modo.
Soffro d'ansia, ormai mi accompagna ogni istante della mia vita e ci ho anche fatto un po d'abitudine, ma non so veramente cosa significhi riuscire a fare qualcosa senza quell'agitazione interiore che mi angoscia ed opprime, o anche solo fare niente senza sentirsi morire.
Non sono mai felice, voglio sempre l'opposto di quello che ho o di ciò che mi viene dato, manipolo, illudo, tradisco, ma in realtà sono una persona onesta, e leale e affidabile, però vivo sempre tutto in maniera così contorta e contrapposta.
Capisco quello che voglio, e con quello che voglio intendo dire che faccio dei contorti ragionamenti che: o mi portano alla destinazione che gli altri raggiungono con un viaggio più semplice e meno articolato, oppure mi portano a sperdere, a capire appunto le cose a modo mio e di conseguenza a farmi paranoie, drammi, problemi, spesso per niente ... penso troppo!
Vi ringrazio se siete arrivati a leggere fino qui... lascio la parol a Voi, mi farebbe un immenso piacere capire se qualcuno si comporta o si sente come me ...ma anche in modo diverso ... sono stata un apersona empatica, ora sento che anche questa dote in me è annientata ... mi sento vuota.

memyself&I

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