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aiuto....è la prima volta

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Messaggio  Ospite Sab Gen 28, 2017 1:54 pm

Ho riletto il post, da cellulare è un casino, adesso ho compreso meglio.

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Messaggio  Ospite Sab Gen 28, 2017 1:52 pm

Volevo solo precisare di non aver voluto giudicare nessuno, sicuramente una storia familiare deve essere tutt'altro che facile da gestire, ma dal post non mi sembrava ci fosse nessun tratto riconducibile a problemi bordeline, detto questo sarò di certo più serena in futuro, sei molto sensibile.

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Messaggio  Malvina Sab Gen 28, 2017 1:48 pm

@Destino80. Intanto non parlavo di te ma di diversi interventi nel thread, il tuo peraltro era solo marginale. Poi non mi permetto di giudicare il dolore di nessuno, dico solo che in generale una situazione che si protrae per anni e quotidianamente implicando pure rapporti di sangue è diversa (più pesante a mio avviso) di una breve relazione sentimentale per cui occorrerebbe fare i dovuti distinguo. Stai serena

Malvina

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Messaggio  Ospite Sab Gen 28, 2017 1:26 pm

Per Malvina
Innanzitutto andrei cauta nell'usare la parola giudicare perché visto che parli di me ti posso garantire che non era il mio intento, era una sensazione che ho espresso senza alcun giudizio.
Secondo, sono venuta qui perché in cerca di confronto facendo le dovute premesse sul non giudizio, astieniti però dal sottovalutare il dolore che esprimo perché non lo conosci e la parola devastante non è sufficiente.

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Messaggio  Malvina Sab Gen 28, 2017 12:38 pm

Semplicemente perché figlia è chi si comporta da figlia, madre è chi si comporta da madre. Come diceva il mio secondo analista, il fatto biologico è accessorio (a parte che l'autrice del thread non ha nemmeno legami biologici con la ragazza).
Questa donna è venuta semplicemente a cercare consigli per gestire una situazione che non ha contribuito a creare, esprimendo comunque la volontà di aiutare nonostante il rapporto con il compagno non vada avanti da moltissimo tempo e nonostante la mancanza di collaborazione di lui, che non la considera molto nell'ambito familiare, tanto da non accennare a proteggerla da eventuali attacchi. Siccome il disturbo borderline generalmente si origina dal rapporto con la madre (non è una mia supposizione, ma un dato scientifico), mi vien da pensare che quest'uomo "stava a guardare" mentre la sua ex moglie "rovinava" la figlia e sfasciava la famiglia, come ora sta a guardare la figlia che sfascia anche questo suo nuovo rapporto. Ma son solo supposizioni.
Invece non capisco certi codipendenti che hanno avuto una breve relazione con un (presunto) border, se ne dichiarano devastati e lo descrivono come una persona malvagia che deve essere assolutamente allontanata, e poi vengono qui a giudicare il presunto mancato coinvolgimento emotivo che trasparirebbe dalle parole dell'autrice. Se non gliene fregava nulla se ne sarebbe già andata o avrebbe già chiesto al compagno di non essere coinvolta in alcun modo.
Prima di parlare di disturbo borderline all'interno della famiglia, che è molto più devastante dell'esperienza di una relazione passeggera per quanto traumatica, bisognerebbe averne esperienza.

Malvina

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Messaggio  Ospite Ven Gen 27, 2017 10:34 pm

Ciao Runaserena, quello che mi colpisce subito è che usi il termine ragazza, non figlia, non sento emozione ma capire che scrivendo si franitenda, dici che ti sei convinta che abbia un disturbo border, ma non mi sembra ci siano segni così evidenti della patologia, perché pensi sia bordeline?

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Messaggio  sife8113 Ven Gen 27, 2017 10:21 pm

X runaserena:io ho un libro da consigliare a questa ragazza.si intitola"la rabbia"ed e di riluth king.aiuta molto
Ci sono al.suo interno anche degli esercizi pratici e dei mantra da ripetere.e veramente utile

sife8113

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Messaggio  Malvina Lun Dic 26, 2016 10:09 pm

Ma figurati, io ho avuto a che fare quasi 30 anni con un familiare borderline e so quanto possa essere devastante.
Molti fanno risalire la genedi della personalità borderline alla prima infanzia, quando il bambino è totalmente dipendente dai genitori e in particolare dalla madre, con la quale forma una specie di organismo simbiotico senza confini ben definiti. Se c'è una predisposizione personale a questo disturbo (di solito si tratta di persone più fragili, sensibili e intuitive della media) e la madre non fa sentire il bambino abbastanza amato, protetto o accudito (con veri e propri abbandoni fisici ripetuti o semplicemente perché è assente con la testa o ha una relazione ambivalente, di affetto-rifiuto verso il bambino) allora si formano le basi di un disturbo di personalità. Se questa situazione viene corretta, ovvero il bambino più grandicello riceve affetto e considerazione in famiglia, i tratti border rimangono leggeri, mentre se l'ambiente rimane ostile/ambivalente si sviluppa il vero e proprio disturbo, che in genere appare pienamente nell'adolescenza o nella prima età adulta.
Cerca di capire un po' col tuo compagno come sono le dinamiche familiari...è un bene che tu dia fiducia a questa ragazza ma non avere timore a mettere dei paletti, dei punti fermi su cose che ritieni inaccettabili, se ti minaccia o fa scenate magari puoi dirle con calma che ne ragionerete a posteriori e cercare di distrarla con altri discorsi o con proposte di fare altro, e se proprio non ce la fai più con l'andartene fisicamente dalla situazione.
Le tue figlie hanno l'età per poter loro spiegare loro il disturbo di cui soffre questa ragazza, magari puoi aiutarti con il libro anche per spiegare che a volte non è semplicemente cattiva, ma la sua mente se ne va come "in un altro posto o modalità". Comunque cerca di non lasciarle troppo sole con lei quando ha gli attacchi di rabbia e non far passare il messaggio che devono subire qualsiasi cosa perché lei sta male...anche i border sono in grado di assumersi le proprie responsabilità. In bocca al lupo!

Malvina

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Messaggio  runaserena Lun Dic 26, 2016 9:28 pm

Cara Malvina,
Grazie della tua dolcezza e comprensione. Mi sento davvero persa quando come dici tu anche il mio rapporto minato. In che senso la mamma può essere implicata? Io purtroppo non la conosco sufficientemente per capire. Infine ho capito, non so se sbagli o, ma che dandole credibilità, credendo in lei, cosa che senti profindamente, lei riduce la sua aggressività. E io ho meno paura di lei, ma allo stesso tempo ho paura di essere invasa. Infine ti chiedo cosa devo fare con le mie figlie, devo comunicare con loro una modalità? Hanno 17 e 19 anni e capiscono. Compro subito il libro. Capisco che non è' la soluzione ma che sicuramente mi aiuterà. Grazie di cuore ancora

runaserena

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Messaggio  Malvina Lun Dic 26, 2016 8:21 pm

Volevo aggiungere che, sebbene alcuni non siano d'accordo o non lo ritengano determinante, molti orientamenti psicoterapeutici e psicoanalitici attribuiscono la genesi del disturbo borderline al rapporto con la madre nella prima infanzia. Nel tuo racconto non parli per niente della mamma della ragazza, ma ovviamente è un elemento "di peso" che bisogna considerare e se possibile coinvolgere in una futura strategia di aiuto. Non so come siano i rapporti della ragazza con la madre e di questa signora col tuo ex e con te...quello che posso suggerirti è, se te la senti, di manifestare al tuo compagno e alla ex la tua disponibilità ad aiutare ma senza prendere iniziative per conto tuo o farti coinvolgere troppo...altrimenti rischi di finire in un bel pasticcio, con accuse di impicciarti troppo o viceversa pesi eccessivi scaricati sulle tue spalle.

Malvina

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Messaggio  Malvina Lun Dic 26, 2016 8:04 pm

Ciao Runaserena,
il libro che io consiglio di leggere a tutti quelli che si trovano a stare vicino a una persona borderline è "Stop walking on eggshells" di Mason e Kreger, è in inglese. In italiano quasi tutti i libri sono rivolti ai professionisti, uno dei pochi con una parte anche per le famiglie è "Disturbo di personalità borderline. Una guida per professionisti e familiari" di Gunderson.
Naturalmente la psicoterapia è importante, qualcuno consiglia anche di fare delle sedute di terapia familiare ma non ne ho esperienza. Io consiglierei di far fare alla ragazza anche degli esami del sangue approfonditi, per esempio gli scatti di rabbia possono essere indice di una patologia tiroidea o metabolica (per esempio eccesso di ferro e carenza di calcio, o eccesso di cloro e sodio - ti potrà sembrare una bizzarria, ma non sai quante persone mi hanno confermato di avere meno scatti rabbiosi seguendo delle indicazioni dietetiche).
Per quanto riguarda il tuo ruolo non so se hai già discusso col tuo compagno di quello che stai provando tu per questa situazione, di quanto ti abbiano ferito gli scatti di rabbia della figlia etc...Magari ti fai delle remore perché ci sono già tanti problemi in famiglia, ma solo se si è uniti e si considerano le esigenze di tutti si può "fare quadrato" e affrontare con efficacia i problemi, altrimenti se uno viene sempre lasciato indietro perché considerato più forte o quello che comunque sa cavarsela da solo è probabile che prima o poi "scoppi" e che le relazioni vadano in frantumi. Cerca di far capire al tuo compagno che questo rischio è concreto. Per esperienza ti dico che in genere i borderline rispettano il ruolo di genitori e nonni, mentre hanno rapporti ambivalenti con altri parenti (fratelli, zii...), ancor peggio se acquisiti. Ma magari parlando con il tuo compagno e lo psicoterapeuta riuscirete ad elaborare un piano comune di aiuto per questa ragazza in cui anche tu abbia un ruolo senza esserne sopraffatta.
Per quanto riguarda le tue ultime domande, ovviamente dipende dalla gravità del caso, ma ci sono molti border che riescono a lavorare, soprattutto se l'ambiente di lavoro è abbastanza strutturato e con compiti definiti, mentre avere una relazione fissa con un compagno è già più complicato. Auguri.

Malvina

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Messaggio  runaserena Sab Dic 24, 2016 9:53 pm

Grazie della risposta. No non sono molto più giovane e ho figli coetanei. Provo solo una cosa: terrore e disperazione. Nella vita ho paura solo di una cosa, delle malattie psichiatriche per pregrese storie della mia famiglia quando ero adolescente. E forse non so quello che provo se non questo.

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Messaggio  Dianaz Sab Dic 24, 2016 9:34 pm

Ciao, non so se dipenda dalla tua ricerca di sintesi, ma questo testo -almeno a me- dà una strana impressione di "leggerezza", come se tu da un lato dimostrassi preoccupazione, dall'altro toccassi argomenti pesantissimi come se niente fosse. Di solito qui traspare altro dolore dai racconti, nel tuo testo non si sente o io non riesco a sentirlo. E poi quanti giudizi affrettati su questa ragazza: mi stupisco anche di una cosa, se alla ragazza fino a poco prima non era stato diagnosticato un disturbo, da dove arriva la diagnosi dello psicoterapeuta che citi? è quello che l'ha in cura? o il disturbo è stato ipotizzato da un professionista che ha parlato con te?
Può essere che quel che percepisco dipenda solo dal fatto che tu non ti sia sentita a proprio agio a esprimere a estranei c'ò che veramente senti. Mi sembra che tu non riesca a scindere la preoccupazione da un'insofferenza e forse antipatia per questa ragazza "che vive facendosi selfie", non diversamente poi da tanti altri suoi coetanei, a guardar bene.
Una domanda: tu quanti anni hai? sei forse molto più giovane di questo compagno con figli grandi e molto "carini"?
Il ruolo genitoriale non ti verrà dai libri ma da quello che provi per lei, almeno così penso.
Guardati dentro, scrivi quello che trovi e siamo qua
Scusa la franchezza, ma credo potrà esserti di aiuto

Dianaz

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Messaggio  runaserena Ven Dic 23, 2016 5:04 pm

Carissimi,
ho bisogno del vostro aiuto perchè per la prima volta mi affaccio a questo mondo. Ho un compagno da circa 4 anni con due figli, molto carini.
All' inizio della relazione credevo che la figlia grande di circa 20 anni fosse viziata e capricciosa, con delle esplosioni isteriche e teatrali nei confronti di ogni situazione. Nei miei confronti ha passato momenti di grande amore e momenti di grande odio, ma i momenti di grande odio hanno segnato profondamente il mio animo e anche quello della relazione con il mio compagno che non prendeva mai una posizione in mia difesa dopo le esplosioni di rabbia violenta. Successivamente questa ragazza ha avuto una storia lesbo con una ragazza tossicodipendente che è finita perchè questa la ha lasciata in seguito verosimilmente alle sue esplosioni di rabbia. A questo sono seguite una serie di cose con attacchi di rabbia furiosi nei confronti di amici, anche cari, genitori e chiunque altro le stesse intorno alternati a momenti di grave depressione. Inoltre in questi anni ha avuto comportamenti eccentricissimi, vestiti vistosissimi etc. Vive facendosi selfie e cercando di apparire su qualsiasi social etc. Nel tempo mi sono convinta che avesse un disturbo border, cosa poi che mi è stata confermata da uno psicoterapeuta in questi giorni. Il mio compagno è totalmente distrutto, anche lui ai limiti della depressione, la nostra storia un disastro e io in gravissima difficoltà a gestire tutto ciò pur volendogli molto bene.
Ho alcune domande:
1. Come posso aiutare la situazione 2. Come devo comportarmi in tutto questo? 3. Come faccio a reggere io?
Infine ho altre domande forse banali, quale è il destino di queste persone? Troveranno mai un lavoro avranno mai un compagno stabile? In modo genitoriale a una ragazza di questa età (che ha un suo psicoterapeuta) che cosa bisogna consigliare, come si può stargli vicini senza ne essere odiati, ma nello stesso tempo non essere fagocitati per non essere odiati?
Avete libri da suggerirmi? Vi ringrazio tanto a chiunque potrà rispondermi....è dura

runaserena

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