Mille dubbi e mille notti insonni

Grazie a tutti per le vostre risposte. Come mi avete chiesto, aggiungo dei "particolari" che ieri non ho menzionato perchè ho tentato di descrivere un quadro un po' più generale.
No, non mi sono mai tagliata, né fatta male di proposito. Penso spessissimo al suicidio e la cosa di cui mi sono resa conto è che ci penso come ad una possibilità di sollievo, una via di fuga "se continua così, puoi sempre far finire tutto" e l'idea è come se mi confortasse. Anche sparire, fare perdere le mie tracce e vivere per strada in un altro stato, così da non dovere altro pensiero che quello della sopravvivenza e non avere legami, è un pensiero che mi viene spesso e che più di una volta sono stata in procinto di fare, solo che le mie "fughe" sono durate solo qualche giornata. Non so da cosa scappo, vivo nel vuoto e non so che cosa cerco.
Non guido, ho la patente ma non mi sento assolutamente in grado di portare la macchina, la sola idea mi fa entrare nel panico. Non gioco d'azzardo ma spendo tutto quello che ho subito, in cose che non mi servono. Mi sento in colpa e mi riprometto che non lo farò più, il giorno dopo ricapita. Compro cose che dimentico di avere dopo qualche giorno, senza motivo.

Questi sono giorni particolarmente difficili. Sto vivendo nell'angoscia più totale, nel vuoto. Spingo le ore della giornata, cerco di arrivare a sera, senza senso, senza perché. Non c'è stato un particolare evento scatenante, le cose vanno come sempre sono andate.

Qualche tempo fa, alla fine dell'estate, ho fatto uno o due cicli coi fiori di Bach, ma non sono serviti a nulla. So che probabilmente non c'entravano nulla, ma mi ero informata su internet e avevo bisogno di appigliarmi a qualcosa.

Cercherò qualcosa sul disturbo dipendente della personalità, grazie del suggerimento!

Ciao Nanà,
ho letto il tuo messaggio, da quello che riporti sembrin una persona sensibile, che ha delle reazioni impulsive di rabbia, che ha paura di rimanere sola (piùche amare il tuo ragazzo sembra), hai una emotività molto intensa. scarsa autostima.

Ma se i tuoi sintomi si ermano qua, non credo tu possa definirti borderline.

Il fatto che tu permetta al tuo ragazzo di trattarti male, che ti tradisca e che tu ti butti ai suoi piedi implorandolo pur di non farti abbandonare non mi sembrano comportamenti "standard".

Hai mai dato un'occhiata al "disturbo dipendente di personalità" ?
Dagli un occhio e facci sapere, magari hai alcuni tratti di quello.

Oppure aggiungi informazioni , del tipo, ti sei mai tagliata? Mai pensato al suicidio? Corri in macchina? Sessualità promiscua? Giochi d'azzardo? ....

Facci sapere...

ciao. Ovviamente non si possono fare diagnosi sulla base di queste descrizioni, ma una cosa posso già dirtela (come ti dirà anche qualcun altro).Il fatto che ti metti in discussione e ti poni il dubbio di essere borderline o meno è un segnale rassicurante. I borderline in genere non ne sono consapevoli o comunque non si ritengono malati e non si pongono i dubbi. E questo te lo dico per esperienza diretta. Magari avrai qualche tratto tipico dei border, sull quale potrai lavorare (magari anche in tempi brevi) ma non credo tu lo sia veramente.

Buongiorno a tutti, sono una giovane donna di 29 anni in piena crisi e vi ho trovati per caso qualche giorno fa. Solo oggi ho il coraggio di scrivervi. Dunque, in realtà non so da dove cominciare, perché mi sento molto confusa, e mi scuso se annoierò con cose sentite e risentite. Allora, io non ho mai parlato di questo con nessuno, né con amici, famiglia, fidanzato, né con uno psicologo. Sono sempre stata una persona estremamente sensibile ed estremamente legata agli affetti. Niente nella mia vita è tanto importante quanto i miei affetti, soprattutto le mie relazioni sentimentali. L'emotività che ho è sempre stata un grosso ostacolo per me, litigare col mio ragazzo o con un'amica ha sempre significato sprofondare nell'angoscia, nel vuoto, nella solitudine. Non volere sentire nessuno, non dormire, essere tormentata dai sensi di colpa. E' sempre stato così, sempre sempre, ma sono in qualche modo sempre riuscita ad "annacquare" queste cose immergendomi nei miei impegni, cercando di occupare il vuoto che sentivo dentro con qualcosa da fare per "far passare il tempo", fosse anche dormire, per non pensare. La mia vita è stata sempre questa: uno, due, tre giorni di angoscia totale, di vuoto, di apatia e poi la stabilità, mai lunga. Per poi ricominciare.

Mi sono sempre ritenuta un tipo "strano" per questo, ma attribuivo tutto al semplice fatto di essere molto sensibile e alla "cattiveria" del mondo esterno. Ho sempre avuto una scarsissima autostima, mai adeguata, mai abbastanza. Ora, da qualche tempo, tutto è degenerato e ogni giorno di più mi rendo conto di avere un problema. Io non so cosa significhi vivere nella serenità, è una sensazione che non conosco. Sto vivendo una relazione da quasi tre anni con un ragazzo che vive in un'altra città e che amo moltissimo, al punto da sopportare tradimenti, bugie, cattiverie. Se sbaglia, lo aggredisco, piango, urlo, sbatto la porta e vado a camminare fuori. Dopo cinque minuti tutto passa, vengo assalita dal senso di colpa, torno indietro, mi umilio, chiedo scusa, mi butto ai suoi piedi. L'idea che lui possa lasciarmi mi distrugge più dei tradimenti, di cui io SO ma che decido di lasciare da parte pur di stare con lui. Non mi interessa altro. Quando litigo con lui, quando lui si allontana io lascio tutto: non seguo più lezioni all'università, non faccio gli esami, ho persino rinunciato a dei colloqui di lavoro perchè non mi importava niente. Ripeto che la mia indole è stata sempre questa, ho sempre avuto una grande dipendenza dai miei "amori", ma in maniera un poco più blanda e poi, essendo più giovane prima, le conseguenze sulla vita "pratica" erano meno tragiche.

Sicuramente sto dimenticando delle cose, ma ho scritto di getto. Mi ritrovo in molte delle caratteristiche borderline e questa cosa mi terrorizza. Non ne voglio parlare coi miei, non posso, non capirebbero. Lo stesso vale per gli amici, il fidanzato. Spero di potere parlare con qualcuno qui. Grazie per l'attenzione!