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non so cosa devo fare Empty Re: non so cosa devo fare

Messaggio  Dr. Alessandro Pace Sab Lug 10, 2010 10:14 am

Cara Amanda,
lei parla della conclusione di una psicoterapia, anche se questo contrasta con la florida sintomatologia che riferisce.
Una psicoterapia, come qualsiasi forma di terapia, si dovrebbe concludere in due casi: se il paziente è guarito, oppure se ci si rende conto che con quella cura non guarirà mai. In quest'ultimo caso è deontologicamente corretto prendere atto dell'inadeguatezza del trattamento rispetto a quella particolare problematica e inviare il paziente ad un collega esperto di quel disturbo. Mi sembra che il suo caso rientri nella seconda categoria.
Inoltre, mi sembra di notare tra le righe, ma mi corregga se sbaglio, una sottile forma di autocompiacimento rispetto ad alcuni dei sintomi, in particolare ai più clamorosi (es. suicidio e sessualità). Purtroppo, finché non ci sentiamo autenticamente decisi ad abbandonare i sintomi per cui chiediamo aiuto, anche quelli che ci suscitano maggiore ambivalenza, risulta difficile perseguire un reale cambiamento.
Mi faccia sapere, anche contattandomi privatamente, se posso esserle d'aiuto in qualsiasi modo,
Cordiali saluti,
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Messaggio  Amanda Gio Lug 01, 2010 6:48 pm

Salve, ho 19 anni ed ho appena portato a termine una cura dalla psicoterapeua, causa trasferimeno imminente. So che per gli adolescenti sia piuttosto normale cercare di incasinarsi il più possibile, ma non per tutti. A 13 anni ho perso mia madre e da allora sono stata letterarmente un cane sciolto, non ho provato droghe pesanti solo perchè sono ipocondriaca e piena di fobie. Dopo varie esperienze sessuali piuttosto promiscue, con al centro un grande amore della mia vita che lasciavo puntualmente appena accennava a smettere di contrastarmi, ho conosciuto un uomo ed ho iniziato con costui l'unica esperienza che mancava alla mia collezione: il sadomaso. In questo lungo periodo si sono manifestati tutti i problemi possibili ed immaginabili: disturbi d'ansia, del sonno, para allucinazioni ecc ecc... ed ero anche una grandissima bugiarda, nessuno sapeva cosa di quello che dicevo era vero o no ed alla fine ci credevo anche io di propinare quella che veramente ero, accomodandomi la realtà nelle varie situazioni. Essendomi innamorata di questo uomo, essendomi accorta di aver perso il contatto con la realtà, a forza di rinventarmi giorno per giorno pur di continuare a fare ciò che volevo, con chi volevo, andandomi a cacciare nelle situazioni più assurde (sono stata anche stuprata, se così si può chiamare), ho deciso di provare ad essere sincera con lui, di cui mi fidavo, malgrado le varie attività violente che amava fare e per cui io avevo perso interesse, dopo pochi mesi di intenso interesse. Lui mi ha perdonata e ci siamo fidanzati con la promessa che sarei andata in cura. Ebbene, volendo io fare da grande la psicoterapeuta, mi sono imbattuta in questo sito e leggendo gli approfondimenti sul disturbo borderline di personalità, mi ci sono riconosciuta perfettamente, anche dopo le riflessioni indotte dalla mia terapeuta. Circa ogni 2 settimane preparo il mio suicidio, nascondo in borsa varie medicine rubacchiate ai miei parenti più scemi di me convinta (ma non troppo) che con un po' di alchool e qualche droga mi facciano morire, aspetto di litigare col mio ragazzo, le tiro fuori e poi ci ripenso sempre perchè penso sempre di essere tuttavia così in grado di adattarmi a tutto da poter sopravvivere a qualsiasi cosa. Odio tutti ed ho paura di tutti, tranne che del mio ragazzo, lui lo odio a tratti, quando non mi dice che non mi lascerà, impazzisco di rabbia per ogni stupidaggine e mi tormento perchè non riesco a trovare nessuno di cui fidarmi, che sia un modello, perchè alla fine, dopo un periodo di adulazione assoluta, vengo delusa da tutti, poichè ognuno si rivela nella sua mediocrità ed infinita bassezza. A detta della psicoterapeuta provo stress perchè ho un ideale di me che non riesco a raggiungere, ho la mania di controllare tutto e tutti, se li ritengo in mio possesso, soprattutto il tempo, anche se sono piuttosto menefreghista nei confronti del 99% del mondo. Ho la mainia di piacere alle persone (non come i narcisi), voglio che mi amino e quando non è così, anche se non mi piacciono, cado nella disperazione. Non sono narcisista, nè egocentrica, penso solo che nel mondo non ci sia un posto per me perchè gli altri sono più forti, mentre invece io soccombo facilmente a causa della mia sensibilità iperamplificata e la mia capacità di cogliere i preavvisi dell'andamento generale nei piccolissimi particolari (tipo una parola storta per me dventa un dramma perchè esce dal quadro in cui io ho incastonato la mia realtà perfetta razionale costruita che risponde perfettamente al principio causa-effetto). Quindi vado alla ricerca delle cause recondite dei comportamenti della gente intorno a me e concludo che non mi vuole bene e e la tormento perchè mi dimostri il contrario, o la odio. Sono bisex, anzi, mi piacciono molto le donne, anche se non ne ho mai avuta una fissa perchè sedurre un uomo è più facile, veloce e sicuro (ho paura di offendere una eterosessuale). Mi metto sempre in competizione con le donne, inoltre, perciò ho molti amici maschi e almeno prima di fidanzarmi, sentivo la necessità di portarmeli a letto per accrescere la mia sicurezza, per stare con qualcuno, non so ed ora che non ho più queste assurde esperienze sentimentali e sessuali mi sento impazzire, ho paura di uscire perchè temo che possano prendermi con la forza (soprattutto gli sconosciuti) e sono convinta che non ho più amici perchè non è vero che mi volevano bene, ma mi vedevano solo come una partner sessuale occasionale. La mia psicologa sosteneva anche che presentassi forme di pensiero dicotomatico (si dice così?) anche se non essendo stupida, so vedere le sfaccettature della realtà. Pensandoci bene però tra i miei conoscenti cadono teste facilmente e perdo improvvisamente interesse per le cose, o addirittura mi arrivano all'insofferenza e solo a posteriori formulo una motivazione, che serve solo ad alimentare il fastidio. A 13 anni mio padre mi ha messo le mani nelle mutandine mentre dormivo e sono tormentata dall'idea che possa essere una cattiva persona, ultimamente ho avuto ricordi stranissimi, tipo flashback vissuti direttamente come se fossero esperienze vere, non so se mi spiego, e mi tormento ancora di più. Mi capita spesso di sentirmi vuota (è questo il motivo per cui passo giorni a progettare il suicidio) ed ho spesso esperienze di straniamento, una volta mi è capitato di vedermi da fuori dal mio corpo, in un momento particolarissimo di stress. Scusi se ho affollato tante notizie, ma non mi è stato concesso il dono della brevità e della selezione.

Amanda
Ospite


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