Diagnosi disturbo di personalità
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Re: Diagnosi disturbo di personalità
Non sono uno psichiatra/psicologo e d'altronde qui ne troverai ben pochi, come da titolo è un forum di scambio di esperienze. Comunque provo a rispondere lo stesso...
Spesso in ambito psichiatrico si usa l'intervista strutturata, ovvero un questionario che indaga diverse aree della vita psichica della persona (es. socialità, umore, eventuale abuso di sostanze etc.) e che costituisce una specie di traccia per le domande poste dal medico. Di questi strumenti ne esistono molti, da meno di 100 domande a più di 300, spesso accompagnate da una scala di intensità del tipo "per niente/molto" o "mai/sempre", con diversi gradi intermedi; dopo il questionario generale, se si sospetta un determinato disturbo se ne può somministrare un altro più specifico. Naturalmente il medico non si limita a leggere le domande ma le adatta e personalizza al soggetto; spesso c'è anche una parte relativa solo ad osservazioni del medico rispetto al comportamento e ai discorsi del paziente durante la visita. A questo si aggiunge una parte di colloquio libero in cui parla prevalentemente il paziente riferendo i suoi problemi. In ambito psicologico alcuni operano in questo modo, ma in genere il colloquio libero prevale, intervallato da qualche domanda al paziente, ma non entrando troppo nello specifico. Il colloquio libero è preferito anche da alcuni psichiatri.
Per quanto riguarda i criteri diagnostici ci sono diversi sistemi di classificazione, forse il più noto è quello del DSM, il manuale dell'associazione psichiatrica americana, che per ogni disturbo di personalità indica da 7 a 9 comportamenti o modi di essere/pensare, per avere la diagnosi "piena" bisogna soddisfarne la maggior parte, inoltre l'intensità deve essere tale da disturbare la vita del paziente e/o di chi gli sta intorno e devono comparire ininterrottamente fin dall'adolescenza o dalla prima età adulta. Se questi criteri non vengono soddisfatti del tutto al limite si parla di "tratti", non di disturbo. Inoltre per fare una diagnosi di disturbo di personalità paziente deve essere maggiorenne.
L'intera procedura non è semplice, si affida molto all'interpretazione del clinico, e perciò può capitare che professionisti diversi facciano diagnosi discordanti.
Spesso in ambito psichiatrico si usa l'intervista strutturata, ovvero un questionario che indaga diverse aree della vita psichica della persona (es. socialità, umore, eventuale abuso di sostanze etc.) e che costituisce una specie di traccia per le domande poste dal medico. Di questi strumenti ne esistono molti, da meno di 100 domande a più di 300, spesso accompagnate da una scala di intensità del tipo "per niente/molto" o "mai/sempre", con diversi gradi intermedi; dopo il questionario generale, se si sospetta un determinato disturbo se ne può somministrare un altro più specifico. Naturalmente il medico non si limita a leggere le domande ma le adatta e personalizza al soggetto; spesso c'è anche una parte relativa solo ad osservazioni del medico rispetto al comportamento e ai discorsi del paziente durante la visita. A questo si aggiunge una parte di colloquio libero in cui parla prevalentemente il paziente riferendo i suoi problemi. In ambito psicologico alcuni operano in questo modo, ma in genere il colloquio libero prevale, intervallato da qualche domanda al paziente, ma non entrando troppo nello specifico. Il colloquio libero è preferito anche da alcuni psichiatri.
Per quanto riguarda i criteri diagnostici ci sono diversi sistemi di classificazione, forse il più noto è quello del DSM, il manuale dell'associazione psichiatrica americana, che per ogni disturbo di personalità indica da 7 a 9 comportamenti o modi di essere/pensare, per avere la diagnosi "piena" bisogna soddisfarne la maggior parte, inoltre l'intensità deve essere tale da disturbare la vita del paziente e/o di chi gli sta intorno e devono comparire ininterrottamente fin dall'adolescenza o dalla prima età adulta. Se questi criteri non vengono soddisfatti del tutto al limite si parla di "tratti", non di disturbo. Inoltre per fare una diagnosi di disturbo di personalità paziente deve essere maggiorenne.
L'intera procedura non è semplice, si affida molto all'interpretazione del clinico, e perciò può capitare che professionisti diversi facciano diagnosi discordanti.
Malvina- Messaggi : 155
Data d'iscrizione : 09.05.16
Diagnosi disturbo di personalità
Buonasera, volevo sapere come si fa a diagnosticare un disturbo di personalità.
Grazie ai dottori che risponderanno.
Grazie ai dottori che risponderanno.
M- Messaggi : 1
Data d'iscrizione : 06.12.16
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